Gioco d’azzardo patologico, la Regione stanzia oltre 3,2 milioni di euro alle Aziende sanitarie per iniziative di contrasto alla ludopatia

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L’assessore Fabi: “Continuiamo a puntare sulla prevenzione, fondamentale anche in questo ambito socio-sanitario”

Resta stabile il numero degli assistiti in Emilia-Romagna, che nel 2023 sono stati 1.253, oltre la metà dei quali si è rivolta ai servizi per la prima volta. L’età media è di 48 anni e più del 50% dichiara di giocare almeno una volta a settimana. Gratta e vinci, lotterie istantanee e slot machines le modalità di gioco più diffuse

20 gennaio 2025 – Contrastare il gioco d’azzardo patologico puntando sulla prevenzione e su una rete di assistenza diffusa sul territorio, in grado di programmare e realizzare gli interventi a livello locale.  

Si rinnova l’impegno della Regione Emilia-Romagna nella lotta alla ludopatia: nell’ambito del Piano d’azione 2022-2024, la Giunta regionale ha approvato la ripartizione delle risorse alle Aziende sanitarie, oltre 3,2 milioni di euro, per l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza su tutto il territorio regionale. Un investimento che, negli ultimi quattro anni, supera i 13 milioni di euro.

Secondo gli ultimi dati disponibili di Sider (Sistema informativo dipendenze Emilia-Romagna) nel 2023 sono stati 1.253 gli utenti che hanno chiesto assistenza per gioco d’azzardo in Emilia-Romagna, pari al 5,8% del totale di coloro che si sono rivolti ai Servizi regionali per le dipendenze nel corso dell’anno. Un dato stabile rispetto al 2022, quando gli assistiti erano stati 1.247.

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“Quando il gioco si trasforma in dipendenza diventa un pensiero fisso e crea una sofferenza capace di condizionare pesantemente la vita quotidiana, i rapporti familiari e quelli lavorativi- dichiara l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi-. Come tutte le dipendenze la ludopatia è una malattia che può essere curata; quindi, quanto prima viene diagnosticata tanto più aumentano le possibilità di poterne uscire. Assistenza e cura sono fondamentali, e per questo abbiamo una rete diffusa sul territorio che ci permette di intercettare chi ha bisogno, ma prima ancora è importante la prevenzione su cui la Regione ha deciso di puntare fortemente partendo dalle scuole. Si tratta-chiude Fabi- di favorire un cambiamento culturale per sradicare l’idea che il gioco sia un’opportunità per migliorare la propria esistenza, quando, invece, rischia proprio di distruggerla”.   

Gli assistiti dai Servizi dipendenze patologiche in Emilia-Romagna

Dei 1.253 cittadini presi in carico nel 2023, più della metà sono nuovi utenti: a rivolgersi per la prima volta ai Servizi di assistenza sono stati 724, pari al 57,7%. La maggior parte di coloro che stanno seguendo un percorso di recupero sono uomini e italiani: sono maschi, infatti, 8 utenti su 10, mentre l’87,2% ha la cittadinanza italiana. L’età media è di 48 anni, con l’età media femminile (56,9 anni) che supera di oltre 10 anni quella maschile (46,2 anni). Se si considerano soltanto i nuovi utenti l’età media si abbassa a 42,9 anni e si assottiglia anche la differenza di età media fra uomini (46,2 anni) e donne (53,4 anni).

Per quanto riguarda la frequenza di gioco, il 24,9% dichiara di giocare tutti i giorni e più volte al giorno e il 27,8% è un “frequent player”, cioè un giocatore che scommette almeno una volta alla settimana.

Le tipologie di gioco più diffuse tra gli assistiti sono le “Lotterie istantanee o in tempo reale” come gratta e vinci e “lotterie a estrazione immediata” per il 78,5% dei casi; seguite dalle “new slot” per il 7,4% e infine le scommesse sportive e ippiche per il 4%.   

La distribuzione delle risorse sul territorio  

La ripartizione delle risorse per la realizzazione dei progetti a livello locale prevede 233.793 euro alla Ausl di Piacenza; 303.026 alla Ausl Parma; 387.147 alla Ausl di Reggio Emilia; 510.924 alla Ausl di Modena; 640.473 alla Ausl di Bologna; 94.000 alla Ausl di Imola; 235.106 alla Ausl di Ferrara e 801.328 alla Ausl Romagna.

La legge regionale contro il gioco d’azzardo: risultati ottenuti

Nel 2013 la Regione Emilia-Romagna si è dotata di una legge finalizzata a contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, in particolare le sue conseguenze sanitarie, sociali ed economiche, anche attraverso l’introduzione di specifiche misure per limitarne l’offerta sul territorio.

Sono stati imposti vincoli di chiusura o di delocalizzazione per le sale da gioco e sale scommesse situate a meno di 500 metri da luoghi sensibili (scuole, chiese, strutture sanitarie e strutture protette, centri sociali e di aggregazione) e la chiusura dei punti scommesse collocati in altre attività entro la stessa distanza. La norma, inoltre, ha puntato al coinvolgimento virtuoso delle attività commerciali per ridurre i luoghi e le occasioni di gioco, istituendo il marchio “Slot FreE-R” che viene rilasciato agli esercenti di attività commerciali, circoli e altri luoghi di intrattenimento che scelgono di non installare all’interno dei propri locali apparecchiature per il gioco d’azzardo e costituisce titolo preferenziale per agevolazioni, incentivi finanziari e contributi regionali.

A cadenze periodiche è previsto il monitoraggio e la valutazione dell’applicazione della legge regionale da parte dei Comuni.

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Dall’entrata in vigore della legge a novembre 2023 sono state individuate 2.615 attività ricadenti a meno di 500 metri da un luogo sensibile su tutto il territorio regionale, a 1.181 delle quali non è stata rinnovata la concessione, portando ad un calo totale del 45,2% degli esercizi. In totale sono stati emanati 225 provvedimenti di chiusura, 438 attività hanno chiuso, 69 attività hanno delocalizzato e 290 sono state le sanzioni per il mancato rispetto della normativa. 

Per quanto riguarda la diffusione del marchio “Slot FreE-R” su tutto il territorio regionale, sono 607 gli esercizi a cui è stato concesso di affiggere la vetrofania sulle proprie vetrine nei comuni che hanno istituito l’apposito elenco.

Per approfondire

Il Piano regionale contro la ludopatia
Il Piano regionale d’azione contro la ludopatia individua quattro finalità principali all’interno delle quali sviluppare le singole iniziative: promuovere la conoscenza del fenomeno e dei rischi collegati alle pratiche di gioco presso i cittadini; informare sui rischi collegati al gioco d’azzardo nel contesto scolastico; favorire la responsabilità sociale diffusa e la conoscenza della rete di trattamento; consolidare una rete competente per il trattamento integrato sanitario e sociali in favore dei giocatori d’azzardo e dei loro familiari. Le principali linee d’azione previste dal Piano regionale e attuate dalle Ausl sui singoli territori comprendono incontri nelle scuole, sportelli di ascolto, collaborazione con le Forze dell’ordine, i centri antiusura e i centri anti-indebitamento. E ancora campagne di informazione, definizione di percorsi integrati territoriali e formazione per operatori e famiglie.

In particolare, molta attenzione è riservata alle iniziative di prevenzione nelle scuole a partire dall’ampliamento del numero degli istituti coinvolti. Sono state organizzate sessioni formative e laboratori rivolti a studenti e insegnanti per sensibilizzarli sul tema del gioco d’azzardo patologico e sui rischi correlati, prodotto del materiale informativo specifico per i giovani e promossa una maggior integrazione tra scuola e famiglie nelle attività di prevenzione.



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