L’Inter si riavvicina al Napoli e la Lazio espugna Verona e rivede la Champions scavalcando la Juve

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I nerazzurri di Inzaghi liquidano l’Empoli per 3 a 1 e accorciano le distanze dalla capolista con una partita da recuperare. Colpaccio della Lazio che sale al quarto posto. Pareggi per Fiorentina e Toro e per Parma e Venezia

L’Inter si riavvicina al Napoli, la Lazio torna al quarto posto. La domenica di Serie A, oltre all’ennesimo passo falso della Fiorentina (1-1 al Franchi contro un Torino in dieci per un’ora), al successo del Cagliari sul Lecce (4-1) e al pari tra Parma e Venezia (1-1), si segnala soprattutto per le risposte di nerazzurri e biancocelesti, entrambi vittoriosi su Empoli (3-1) e Verona (3-0). Inzaghi accorcia così le distanze da Conte (e all’appello manca ancora il recupero di Firenze), Baroni si riprende la zona Champions a spese della Juventus, il tutto nel weekend che precede il ritorno delle coppe europee, di scena a partire da domani.

Inter – Empoli 3-1: Lautaro, Dumfries e Thuram accorciano le distanze dal Napoli

Vittoria doveva essere e vittoria è stata, in una serata di ordinaria amministrazione. Per una volta, infatti, l’Inter si è presa i 3 punti senza soffrire, eccezion fatta per il lasso di tempo trascorso tra il gol di Sebastiano Esposito (83’) e quello di Thuram (89’). Anche in quei 6’, a dire il vero, non è successo nulla che avrebbe potuto cambiare il corso della sfida, ma la sindrome da rimonta (subita) è comunque apparsa sulle gradinate di San Siro, se non altro sotto forma di suggestione. La partita è scivolata via senza particolari colpi di scena, nonostante il risultato fermo sullo 0-0 fino al 55’. Nel primo tempo, infatti, pur con un predominio evidente, l’Inter non era riuscita a passare in vantaggio, vuoi per un paio di parate di Vasquez (su Lautaro e Dumfries), vuoi per un ritmo troppo lento e prevedibile. Serviva lo spunto di un campione ed eccolo a inizio ripresa, quando Lautaro ha scaricato un destro dalla distanza che ha sorpreso il portiere dell’Empoli. Inzaghi, in tribuna per via della squalifica, ha così iniziato la girandola di cambi (mercoledì ci sarà la trasferta di Praga, fondamentale per prendersi gli ottavi di Champions), togliendo uno spento Taremi in virtù di Thuram. A far esplodere San Siro è stato però il “solito” Dumfries, diventato ormai habitué del gol: con il colpo di testa di ieri (79’) sono ben quattro i centri nel 2025, più di qualsiasi altro giocatore della rosa. Sembrava il punto esclamativo sul match, invece bisognava ancora fare i conti con Sebastiano Esposito, giovane attaccante in prestito proprio dall’Inter che decideva di lasciare un ricordo ai suoi futuri (?) tifosi, timbrando il cartellino dopo aver saltato De Vrij (83’). Il popolo nerazzurro ha temuto di rivivere un altro finale al cardiopalma, poi però è salito in cattedra Thuram (89’) e le paure sono scomparse, proprio come il meno 6 dal Napoli capolista.

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Farris (vice Inzaghi): “Giocare con l’asterisco non è bello, ma la squadra è matura”

“La squadra ha avuto un approccio maturo, non sempre si deve partire all’arrembaggio, non dovevamo dare spazi al contropiede – ha spiegato Farris, vice dello squalificato Inzaghi -. Forse siamo stati un po’ lenti nel primo tempo, ma loro si sono stancati e poi se Lautaro fa il Lautaro non ci sono problemi. Giocare con l’asterisco non è mai bello, al momento sei dietro ma in questo periodo frenetico non abbiamo nemmeno tanto tempo per guardare il calendario. Scorie post Supercoppa? Forse con il Bologna c’è stato qualcosa, loro ci hanno consumato molto fisicamente e ci potevano essere noie fisiche. Le critiche a Taremi? La squadra quest’anno ha fatto una marea di gol, il lavoro di Mehdi dovrebbe essere premiato, invece si tira addosso troppe cose negative, il nostro è un calcio diverso e forse dovrebbe avere più tempo. Anche Asllani ha fatto una partita di spessore. La squadra è in corsa per lo scudetto, ha passato il primo turno di Coppa Italia ed è in corsa in Champions League”.

Verona – Lazio 0-3: Baroni rivede la Champions con Gigot, Dia e Zaccagni

Vittoria ancora più larga per la Lazio, al primo sorriso di un 2025 sin qui decisamente avaro di soddisfazioni. I biancocelesti, dopo la sconfitta nel derby e il pari casalingo contro il Como, erano chiamati a vincere per dare un calcio alla crisi, ma soprattutto per riprendersi il quarto posto, passato momentaneamente alla Juventus grazie al successo sul Milan. Missione compiuta in totale serenità, in barba a chi pensava che la trasferta veronese potesse nascondere diverse insidie. La squadra di Baroni, applauditissimo dal suo ex stadio, ha messo in chiaro le cose già al 2’ con Gigot, saltato indisturbato sugli sviluppi di un corner per l’1-0 laziale. La partita ha preso subito un indirizzo preciso, anche perché l’Hellas, nel giorno del debutto del nuovo presidente Italo Zanzi, s’è dovuta sbilanciare, concedendo spazi alle avanzate biancocelesti. Su una di queste è arrivato il raddoppio di Dia (21’), consentendo alla Lazio di andare sul 2-0 in meno di metà tempo.

Il Verona ha provato a reagire e ci è anche riuscito, ma l’imprecisione sottoporta (tiro di Duda fuori di poco, traversa di Serdar da ottima posizione) gli ha impedito di segnare il gol che, forse, lo avrebbe rimesso in partita. A inizio ripresa, peraltro in una fase di pressione scaligera, ecco il 3-0 di Zaccagni propiziato da un erroraccio di Tchatchoua, sciagurato nel consegnare palla a Dia e dare il via all’azione (58’). La gara, di fatto, non ha più avuto nulla da dire, se non per l’espulsione di Duda (doppio giallo) al minuto 89: una sciocchezza che gli costerà la presenza nella trasferta di Venezia di lunedì prossimo, vero e proprio scontro diretto da non sbagliare per nessun motivo.

Baroni: “Gara dominata! Il mercato? Ho già parlato con la società”

“Era una partita difficile, ma l’abbiamo resa facile entrando in campo con voglia e umiltà e dominando il gioco con personalità – ha spiegato Baroni -. Abbiamo messo in difficoltà il Verona, che secondo me è una squadra buona e che sta bene. Per noi è stato importante anche ritrovare un po’ di giocatori, ora dobbiamo recuperare energie perché giovedì avremo una gara delicata contro un avversario di altissimo livello. Abbiamo avuto delle assenze forzate, ma quando la squadra gioca così interpreta bene la gara con mobilità e movimenti fuori zona, che danno fastidio all’avversario in maniera corale. Vogliamo costruire questa forte identità, sono contento: i ragazzi devono restare centrati nel lavoro e nel percorso, in questo momento noi guardiamo solo a quello. Il mercato? Può essere una sorta di distrazione per tutti e non voglio commettere l’errore di parlarne. Casadei? Mi sono espresso con la società e sanno cosa ci siamo detti…”.



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