“Non dimenticate i carcerati, tanti che sono fuori sono più colpevoli di loro”

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19 Gennaio 2025



21:58

Papa Francesco ospite questa sera a “Che tempo che fa” presenta la sua autobiografia “Spera”. Sulla tregua a Gaza ha detto: “Due popoli, due Stati? La possibilità c’è ed è l’unica soluzione. Disponibilità alcuni la danno, altri no”.

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Dopo la giornalista Cecilia Sala, la trasmissione sul Nove di Fabio Fazio “Che tempo che fa” ha avuto questa sera un ospite d’eccezione: nella prima puntata del 2025 c’è anche papa Francesco che ha presentato in tv la sua autobiografia, Spera. Non è la prima volta che Fazio ha come ospite in trasmissione il Pontefice, era infatti accaduto circa un anno fa e una prima volta quando il programma andava in onda ancora sulla Rai.

Papa Francesco su Gaza: “Per la pace ci vuole coraggio”

Fazio ha esordito chiedendo al Papa “come sta il suo braccio” – Bergoglio di recente ha avuto un incidente domestico – “sta bene, si muove meglio”, ha risposto lui. Quindi il Papa ha parlato della tregua a Gaza scattata oggi col rilascio delle prime tre donne israeliane ostaggio di Hamas e del Giubileo. “La pace è superiore alla guerra sempre. Per la pace ci vuole coraggio“, ha detto Francesco rispondendo a Fazio. “La possibilità c’è, credo che è l’unica soluzione”, ha detto sulla soluzione per Israele e Palestina di due popoli due stati. “La disponibilità alcuni la hanno, altri no. Dobbiamo convincere con quella retorica mite”.

“Nel mondo di oggi manca un po’ di speranza”, ha detto ancora, ricordando che “la speranza non delude”.

L’impegno di papa Francesco per i carcerati

Fazio ha ricordato l‘apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia: “Io porto nel cuore i carcerati, ogni giovedì santo quando ero nell’altra diocesi andavo a lavare i piedi in un carcere, l’ho fatto anche da Papa, mi fanno tenerezza. Tutti noi abbiamo delle cadute nella vita. Una caduta ti può portare all’altra, al delitto, a fare una cosa brutta. Noi siamo stati salvati. Dobbiamo ringraziare e andare da loro a dare conforto. Non dimenticate i carcerati, molti fuori sono più colpevoli di loro”, ha detto Francesco.

“La guerra è una sconfitta, dobbiamo dircelo, guarda cosa succede in Ucraina, guarda la Palestina e Israele, come distruggono le cose”, ha detto parlando dei conflitti in corso nel mondo. E sui migranti: “Il migrante va assunto, accompagnato, promosso e integrato. Noi in Argentina abbiamo esperienza di integrazione, da noi tutti sono integrati. Se il migrante non è integrato è un problema”.

Il monito del Papa: “Italia non fa figli, faccia entrare i migranti”

“L’Italia in questo momento ha un’età media di 46 anni, non fa figli, faccia entrare i migranti. Invece l’Albania credo che abbia una media di età di 30. Si deve risolvere questo problema, se non fai figli, fai entrare i migranti. È una cosa che va risolta, soprattutto al Sud”, ha detto ancora definendo “una disgrazia” l’eventuale decisione del nuovo presidente Usa Donald Trump di espellere i migranti. “Fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla il conto dello squilibrio. Così non si risolvono le cose”.

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“La Shoah è stata un dolore e una vergogna”

Ricordando la Shoah Bergoglio ha detto di provare “un sentimento di pietà e di vergogna”, “noi uomini siamo stati capaci di fare quello”. “È stata una vergogna umana e un dolore umano”, le parole del Pontefice.

A mia elezione pensai “sono pazzi ma lo vuole Dio” 

“Sono pazzi ma che si faccia quello che Dio vuole”, la risposta di Bergoglio alla domanda del giornalista su quale è stato il suo pensiero quando lo hanno fatto papa. Nel corso dell’intervista il Pontefice ha ricordato diversi momenti della sua elezione riportati nell’autobiografia, compreso il suo “inciampo” mentre si stava recando al balcone per presentarsi al mondo intero. “È stato il primo inciampo del Papa”, ha detto sorridendo, “sono andato a salutare un cardinale in sedia a rotelle e non ho visto lo scalino e sono inciampato, il Papa ‘infallibile’ ha cominciato con una cosa fallita”.





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