Il governo ha annunciato una stretta per gli autori di recensioni false con nuove norme contenute nel disegno di legge sulle Piccole Medie Imprese appena approvato dal Consiglio dei Ministri e ora in fase di esame preliminare. Sono regole che riguardano in particolare le imprese della ristorazione e del settore turistico (e quindi hotel, b&b ma anche attrazioni), che prevedono sanzioni molto severe per chi non dice il vero, sia in senso negativo che positivo.
Recensioni false: cosa cambia per gli utenti
Le novità sostanziali per gli utenti sono essenzialmente tre e riguardano le modalità in cui vengono scritte e presentate le recensioni. La prima novità è che solo chi dimostrerà di aver usufruito dei servizi di un ristorante o di hotel potrà recensirli, molto probabilmente caricando la foto dello scontrino. Altra novità è che l’autore della recensione dovrà scrivere in modo preciso e dettagliato favorendo la possibilità di replica. Infine, la recensione dovrà essere scritta entro e non oltre i 15 giorni dal giorno della visita. Un arco di tempo più o meno breve (su questo le associazioni di imprenditori e consumatori hanno pareri discordanti) previsto per garantire l’attualità dei commenti.
Recensioni false: cosa cambia per le aziende
Per quanto riguarda le aziende, la stretta è relativa in particolare al fenomeno delle recensioni false allo scopo di fare concorrenza sleale. Succede anche questo: le recensioni false (positive o negative) sono spesso opera delle stesse attività ricettive e turistiche (ma non solo). C’è chi scrive estremamente male degli altri, o estremamente bene di se stesso: basta una manciata di euro a una delle centinaia di “agenzie” nate ad hoc su internet. I tribunali ci fanno i conti continuamente, riconoscendo casi su casi di concorrenza sleale e diffamazione. Le nuove norme ribadiscono che lasciare recensioni false per fare concorrenza sleale è una pratica illegale, lasciando all’Antitrust il potere di vigilanza. Contemporaneamente danno alle aziende un nuovo strumento per tutelarsi: oltre a replicare alle recensioni e richiedere la cancellazione di quelle false, ingannevoli o eccessive come del resto già succede (la novità è che venga previsto dal DDL), le attività ristorative e turistiche potranno anche chiedere alle piattaforme di cancellare le recensioni non più attuali (lasciate da più di due anni).
Recensioni false: cosa rischia chi non rispetta le regole
Per chi non rispetta le regole sono confermate sanzioni salate, specie se le recensioni fraudolente hanno lo scopo di fare concorrenza sleale. Oltre a questo, come già succede, chi è leso dalla recensione falsa può costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento danni. Contemporaneamente gli autori di queste recensioni false potranno essere perseguiti penalmente per diffamazione aggravata, e rischiare multe salate e carcere.
Recensioni false: le criticità del nuovo DDL
Restano però delle criticità . Per esempio perché le piattaforme di recensioni dovranno mettere a punto sistemi utili a caricare scontrini e ricevute che provino che effettivamente che il servizio recensito è stato provato da chi ne scrive, ma anche perché non sempre queste piattaforme riescono a gestire in modo efficace le richieste di rimozione di recensioni false. Già da tempo sono centinaia: secondo il report The State of Fake Online Review redatto da BusinessDIT il 30% delle recensioni dei clienti online sono da considerarsi false. La stessa Tripadvisor, nel suo report sulla trasparenza delle recensioni 2023, ha dichiarato di aver bloccato 2 milioni di recensioni false.
Ci sono anche diverse lacune. Esprimendo parere positivo per il fatto stesso che il governo abbia preso in considerazione il tema delle recensioni false – che possono danneggiare le attività imprenditoriali, chi ci lavora, e gli utenti stessi – diverse associazioni di imprenditori e consumatori hanno sollecitato interventi ancora più incisivi, e non solo per le piattaforme deputate. Assoutenti, per esempio, ha dichiarato: «È necessario regolamentare in modo più efficace l’ambito dei social network, dove una miriade di influencer e micro-influencer recensiscono ogni giorno ristoranti, locali, spa e strutture ricettive attraverso contenuti che sembrano opinioni personali e disinteressate, ma che in realtà sono frutto di accordi commerciali o concessioni di regalie non sempre comunicati in modo chiaro al pubblico».
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