Reddito di cittadinanza: 62 mila truffatori hanno sottratto allo Stato 665 milioni di euro. E c’è chi se ne vanta su TikTok

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di
Giuseppe Guastella

I dati delle indagini dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio nazionale. Cifre alte, «ma sono la punta dell’iceberg». A Milano uno dei casi più eclatanti: i«fantasmi» facevano video sui social. Cesena: il reddito ai milionari con le scommesse

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Nonostante il reddito di cittadinanza sia stato abolito da più di un anno, l’elenco di coloro che lo hanno percepito illegalmente e sono stati identificati si allunga costantemente e pervicacemente: sono oltre 62 mila i soggetti che, truccando le carte, da quando il sussidio è entrato in vigore 2019 risultano aver incassato fraudolentemente la cifra imponente di 665 milioni di euro.

Assegno mensile di 540 euro

Per quanto all’apparenza questi numeri possano sembrare enormi, e lo sono davvero, essi rappresentano solamente la punta dell’iceberg del fenomeno vastissimo che è quello delle truffe subite dallo Stato il quale, tra aprile 2019 e il 31 dicembre 2023, quando il reddito di cittadinanza è stato definitivamente eliminato, ha versato più di 34,5 miliardi di euro ad oltre 1,1 milioni di famiglie alle quali è andato un assegno medio mensile di 540,38 euro.




















































Da Nord a Sud, i palazzi di giustizia italiani sono stracolmi di fascicoli di inchiesta per truffa ai danni dello Stato che ingolfano la già rallentata macchina giudiziaria se non accennano a diminuire.

I controlli sul territorio

I dati sono relativi alle indagini svolte dalla Guardia di finanza su tutto il territorio nazionale attraverso i controlli incrociati che sono stati eseguiti su disposizione del Comando Generale del corpo dal Nucleo speciale spesa pubblica. Sono state elaborate e sviluppate una serie di analisi mirate che sono state in grado di far emergere i cosiddetti «indici di rischio», cioè dei campanelli d’allarme su soggetti che potevano aver incassato il sostegno senza averne diritto. I sospettati sono stati poi segnalati ai reparti territoriali che hanno approfondito le indagini sulle singole persone con interventi mirati e selettivi, per così dire, tecnologici ai quali si aggiungono indagini con metodi tradizionali, come i controlli diretti sul territorio, quando ci sono elevanti segnali che ci possono essere delle irregolarità.

Cifra monstre

Dall’entrata in vigore del reddito di cittadinanza allo scorso mese di novembre, le Fiamme gialle hanno portato a termine 75.910 interventi che in 60.111 casi, ben il 79,55 del totale, hanno consentito di portare alla luce 62.215 persone che sono sospettate di aver percepito fraudolentemente contributi per un totale di 665 milioni di euro.

Istituzioni compiacenti

Spesso, però, dietro queste persone ci sono italiani che hanno materialmente incassato in nero il reddito, e non di rado si tratta di soggetti appartenenti ala criminalità organizzata. La Guardia di finanza ha individuato una regia unitaria in casi diversi, una organizzazione che coinvolgeva centri di assistenza fiscale (Caf) e Patronati compiacenti che istruivano le pratiche falsificando i dati dei richiedenti. In questo modo, centinaia e centinaia di persone non residenti in Italia hanno potuto ottenere il reddito di cittadinanza illegalmente. 

I soldi all’estero

Un fiume di denaro che ha anche preso la strada dell’estero e che difficilmente potrà fare ritorno che sarà praticamente impossibile non solo rintracciare. Ammesso che si tratti di persone vere, come poi si possa immaginare di perseguirle è un mistero. A tutto ciò si aggiunge la sentenza con la quale a luglio 2024 la Corte di giustizia europea ha bocciato il requisito di 10 anni di residenza chiesto dall’Italia agli immigrati extracomunitari per ottenere il reddito di cittadinanza, ed ha contestualmente affermato che di conseguenza non si può procedere penalmente nei confronti di chi ha presentato una dichiarazione falsa su questo elemento. Oltre al danno, la beffa.

I «fantasmi» di Milano

Le indagini non sono certamente finite con la chiusura del rubinetto. Tra i casi che sono già emersi da Nord a Sud, vale la pena ricordare una delle truffe più imponenti. E’ stata smascherata dalla procura di Milano grazie alle indagini della Guardia di Finanza di Cremona e di Novara che hanno portato a metà 2022 ad un totale di 21 arresti per associazione per delinquere, truffa aggravata ed estorsione. Gran parte degli indagati erano romeni, e quasi tutti hanno poi patteggiato fino a 3 anni e 10 mesi di carcere. Avevano messo le mani su oltre 20 milioni di euro che, se non fosse intervenuta la Gdf, sarebbero potuti arrivare addirittura ad 80 grazie alle oltre novemila mila domande di reddito false che erano state già presentate. Un piano che aveva consentito di insinuarsi “nelle pieghe di un articolato sistema burocratico, approfittando delle lacune esistenti e dei ritardi nei controlli”, contando sulla complicità di una società e di alcuni Caf di Milano. Uno degli indagati, una dozzina, aveva avuto la spudoratezza di esibirsi in tre video su TikTok in cui sventolava e contava una montagna di banconote al ritmo di musica.

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Gli scommettitori di Cesena

I Carabinieri di Monreale (Palermo) nel 2023 hanno arrestato due il gestore e una collaboratrice di un caf che, in cambio di 200 euro a pratica, Monrealese, hanno prodotto una serie di attestazioni e documenti falsi, garantivano l’ottenimento del reddito di cittadinanza. E quando qualcuno non pagava, i due minacciavano i truffatori dello stato di interrompere il sussidio se non avessero saldato quanto pattuito.L’inchiesta sono ha portato all’identificazione d alla denuncia di 341 percettori del reddito di cittadinanza che hanno indebitamente ricevuto circa 2 milioni e 400 mila euro. Una delle innumerevoli inchieste avviate in tutta Italia. dimostra come gli investigatori siano in grado di scoprire le truffe incrociando i dati. A Cesena, infatti, sono state denunciate due persone che hanno continuato. a percepire il reddito di cittadinanza anche dopo che avevano vinto circa mezzo milione di euro a testa con le scommesse online.

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20 gennaio 2025 ( modifica il 20 gennaio 2025 | 07:59)

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