San Benedetto val di Sambro, la frana che minaccia strade, case e depuratore

A tre mesi dalla riattivazione della frana in località Cà di Sotto, nel comune di San Benedetto Val di Sambro, le amministrazioni hanno fatto il punto della situazione. Si è verificata in un’area già interessata da un movimento franoso trent’anni fa, si è rivelata di dimensioni maggiori, con un impatto sulle abitazioni e sulle infrastrutture.

Registrati alla nuova sezione Dossier BolognaToday

Strade e infrastrutture coinvolte nella frana

Lo smottamento ha provocato la formazione di un lago che ha interessato la SP 61 strada provinciale Val di Sambro), la cabina di trasformazione dell’Enel, l’impianto di sollevamento dell’acquedotto e il depuratore del capoluogo, tutte situazioni che potrebbero divenire potenzialmente pericolose in caso di scenari evolutivi sfavorevoli.

Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro, ha sottolineato che, dopo la prima fase di emergenza, i lavori di messa in sicurezza sono ora sotto la responsabilità esclusiva della Regione Emilia-Romagna. Tuttavia, la stagione invernale ha reso impossibile proseguire con gli interventi previsti, che non hanno visto significativi progressi dopo le nevicate di dicembre. Al momento, la gestione dell’invaso creatosi dalla frana si basa su un sistema di pompaggio, che ha già dimostrato di non essere adeguato a gestire eventi significativi, anche non eccezionali. “Non nego che questa situazione di stallo dei lavori, associata a una mancanza di prospettiva per il futuro, ci preoccupa al punto che, già da tempo, stiamo sensibilizzando le Istituzioni deputate, anche in considerazione del fatto che una possibile ripresa dei movimenti possa non solo arrecare danno ad altre abitazioni, ma anche innalzare nuovamente i livelli del lago al punto da interessare le abitazioni e le diverse infrastrutture poste a monte e a valle dello stesso”, ha dichiarato il sindaco Santoni.

“Condividiamo le preoccupazioni relative al rallentamento dei lavori presso la frana di Cà di Sotto – aggiunge il Sindaco di Monzuno Bruno Pasquini – in una fase in cui non si è ancora raggiunta una sicurezza minima in caso di riattivazione del movimento franoso. Le caratteristiche di questa frana comportano allarmi immediati per tutta l’area, sia a monte che a valle nel territorio del comune di Monzuno. La presenza del lago artificiale, che minaccia costantemente le abitazioni locali fino a quelle all’incrocio dei due fiumi, richiede una risposta urgente e, soprattutto, il dovere di fornire informazioni chiare ai cittadini, con progetti che possano garantire una soluzione definitiva”.

Nasce “Sambro al Bivio”

Nel frattempo, è nata la rete di comunità “Sambro al Bivio”, composta da circa sessanta cittadini dei comuni di San Benedetto Val di Sambro e Monzuno, interessati dagli effetti della frana e dalla conseguente ostruzione del torrente. Questi cittadini hanno costituito tre gruppi di prossimità territoriale per favorire il dialogo con le istituzioni, raccogliere informazioni utili e promuovere la condivisione delle conoscenze e delle decisioni, collaborando per mantenere la fiducia tra i cittadini e le istituzioni.

La rete ha chiesto principalmente un impegno attivo per avviare immediatamente gli interventi di messa in sicurezza, dando sostanza alle priorità indicate dal presidente della Regione, Michele De Pascale, nel nuovo programma di mandato, presentato all’Assemblea Legislativa il 10 gennaio 2025, e ha richiesto un incontro pubblico sul territorio. “Personalmente ritengo che la nascita di questa rete rappresenti un valore aggiunto che caratterizza positivamente questa delicata emergenza – ha dichiarato il Sindaco Santoni – che sicuramente contribuirà a dare ancora più forza alla voce del territorio e delle due Amministrazioni Comunali di San Benedetto Val di Sambro e Monzuno. A riguardo, mi sono già attivato per chiedere un incontro istituzionale sia alla Presidenza della Regione, che ha mantenuto sotto di sé la delega alla protezione civile, sia alla Prefettura di Bologna: spero che anche su questo fronte possano arrivare a breve risposte positive”.

Anche il Sindaco Pasquini ha sottolineato l’importanza della rete di comunità “Sambro al Bivio”, considerandola un supporto fondamentale per le amministrazioni nella raccolta di informazioni e nella ricerca di certezze indispensabili per le comunità. “La nascita della rete di Comunità rappresenta un importante supporto per le amministrazioni nella raccolta di informazioni e nella ricerca di certezze indispensabili per le nostre comunità. In uno spirito di fiducia e collaborazione, auspico che la Regione Emilia-Romagna, responsabile dei lavori, mantenga l’attenzione su un problema che coinvolge tante persone e merita una pronta soluzione”, ha concluso il Sindaco di Monzuno.

Iscriviti al canale Whatsapp di BolognaToday