Sanità lucana: FIALS-Confsal incalza, la Regione intervenga sui tetti di spesa non utilizzati

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Introduzione: Cosa sta succedendo?

La FIALS federazione aderente alla Confsal, si fa portavoce delle preoccupazioni sullo stato della sanità lucana e sollecita un intervento urgente della Regione Basilicata per garantire una gestione trasparente ed efficace delle risorse. Le recenti dichiarazioni del Direttore Generale dell’A.O.R. San Carlo di Potenza, che rispondono a un precedente articolo della FIALS, evidenziano la necessità di affrontare un problema centrale: i tetti di spesa non pienamente sfruttati, che avrebbero potuto migliorare i servizi e il personale sanitario.

Spiegazione: Tetti di spesa e metodologia

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Il Direttore Generale ha sottolineato che non esistono fondi specificamente destinati alle assunzioni. Questa affermazione, pur corretta, non chiarisce appieno come siano stati gestiti i tetti di spesa per il personale, definiti come limiti massimi di spesa. Dai bilanci emerge che tali risorse non sono state pienamente utilizzate, nonostante le disponibilità economiche messe a disposizione dalla Regione.

Il Direttore Generale afferma che i Piani di fabbisogno sono stati elaborati seguendo la metodologia AGENAS, basata su criteri oggettivi. Tuttavia, questa metodologia avrebbe dovuto essere recepita dalla Regione e messa in atto in ogni contesto della sanità Lucana invece è diventato uno slogan. Quando segnaliamo carenze nei reparti, non ci vengono forniti dati o analisi utili per capire come si è giunti a tali risultati. Inoltre, sembra sfuggire alla Direzione Generale dell’A.O.R. San Carlo il problema del demansionamento, che aggrava ulteriormente la situazione dato che sfugge alla metodologia utilizzata. Una metodologia senza un’applicazione concreta diventa inutile. È inoltre contraddittorio che un’Azienda che si proclama all’avanguardia non sia in grado di definire i livelli minimi di assistenza in caso di sciopero, evidenziando un evidente scollamento tra teoria e pratica.

Dimostrazione: Tetti di spesa inutilizzati

I numeri parlano chiaro e delineano un quadro di inefficienza gestionale. Dai bilanci ufficiali, pubblicati dall’Azienda stessa, emerge che negli ultimi tre anni sono stati lasciati inutilizzati circa 7,5 milioni di euro destinabili al personale:

  • 2021: 2 milioni di euro inutilizzati;
  • 2022: 3 milioni di euro inutilizzati;
  • 2023: 2,5 milioni di euro inutilizzati.

Queste risorse, se pienamente utilizzate, avrebbero potuto rispondere alle gravi carenze di organico, ma non sono state allocate a causa di turnover rallentato, difficoltà di attrarre specialisti e una programmazione incompleta dei Piani di FabbisognoSoluzioni: La richiesta della FIALS alla Regione

La FIALS sollecita la Regione Basilicata a intraprendere azioni immediate per:

  1. Controllare lutilizzo del tetto di spesa: Assicurarsi che le risorse vengano interamente sfruttate per ridurre le carenze di personale e potenziare i servizi.
  2. Verificare l’attuazione dei Piani dei Fabbisogni: A cominciare dall’anno 2025, con graduatorie dei concorsi di stabilizzazione disponibili, superare le difficoltà operative che ostacolano il rispetto degli obiettivi programmati.
  3. Promuovere unispezione straordinaria: Individuare le cause dei “residui” non utilizzati e proporre soluzioni per garantire efficienza futura, assicurando al contempo un rigoroso controllo sull’applicazione delle risorse e una puntuale trasparenza.

Richiesta di audizione alla IV Commissione

La FIALS chiederà un’audizione alla IV Commissione Consiliare Permanente della Regione Basilicata per discutere e approfondire le criticità emerse, garantendo un confronto diretto e trasparente su quanto segnalato.

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Conclusione: Un appello alla Regione

La FIALS rinnova con determinazione l’appello alla Regione Basilicata affinché affronti la questione con serietà. La mancata utilizzazione dei tetti di spesa disponibili è un problema che incide sulla qualità della sanità e sui diritti dei cittadini e dei lavoratori.

«La salute dei lucani non può più aspettare – conclude Costanzo –. È il momento di agire con trasparenza e interventi concreti, utilizzando ogni euro disponibile per migliorare i servizi sanitari e tutelare il diritto alla salute.»




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