Corea del Sud, il presidente deposto Yoon al processo di impeachment: “Risponderò alla Corte”

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Il presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, è comparso oggi per la prima volta al processo di impeachment a suo carico presso la Corte costituzionale. Yoon è arrivato in tribunale a bordo di un convoglio scortato dal Servizio di sicurezza presidenziale dal centro di detenzione di Seul a Uiwang, appena a sud della capitale, dove è detenuto da mercoledì scorso. Lo riporta l’agenzia Yonhap. 

È la prima volta nella storia del Paese che un presidente in carica si presenta davanti ai giudici costituzionali in un processo con le accuse di insurrezione e abuso di potere.

Ha dichiarato che risponderà a tutte le domande dei giudici. Erano giorni che si rifiutava di farlo. “Risponderò a qualsiasi domanda e fornirò ulteriori indicazioni se necessario”, ha detto Yoon.

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“È la prima volta che partecipo oggi, quindi parlerò brevemente”, ha spiegato dopo aver chiesto al presidente facente funzioni della corte Moon Hyung-bae di dargli la possibilità di parlare. “Fin da quando sono diventato maggiorenne, ho sempre creduto fermamente nella democrazia liberale e lo faccio ancora oggi, soprattutto durante il mio periodo al servizio pubblico”, ha affermato, “poiché la Corte costituzionale è un’istituzione che esiste per difendere la Costituzione, chiedo ai giudici di considerarmi favorevolmente sotto vari aspetti”.

Ha negato di aver ordinato all’esercito di “cacciare” i deputati dal parlamento per impedire loro di votare contro la sua dichiarazione di legge marziale. Alla domanda di un giudice della Corte costituzionale se avesse ordinato agli alti ufficiali “di rimuovere i deputati riuniti nell’Assemblea nazionale per revocare la legge marziale”, Yoon ha risposto “no”, si legge nella trascrizione della deposizione. 

Al processo sfileranno come testimoni “almeno 24 individui, tra cui funzionari legati alle elezioni parlamentari del 2024”, chiamati dal suo team legale per giustificare il tentativo di sospendere il governo civile come misura necessaria a causa delle frodi elettorali a fronte della solida vittoria delle opposizioni. 

Yoon si è presentato in aula indossando un abito, non l’uniforme standard da prigione, che è stato obbligato a indossare da quando è stato formalmente arrestato domenica: se la Corte costituzionale confermerà l’impeachment, l’ex procuratore capo nazionale sarà definitivamente destituito e nuove elezioni saranno indette entro 60 giorni. In caso contrario, se saranno accolte le sue ragione, Yoon tornerà nel pieno delle sue funzioni.

Gli agenti di polizia bloccano la strada verso la Corte costituzionale il 21 gennaio 2025 a Seul, in Corea del Sud. Il presidente sotto accusa Yoon Suk Yeol ha partecipato all’udienza del suo processo di impeachment presso la Corte costituzionale (gettyimages)

Dalla legge marziale all’arresto

I giorni scorsi si era presentato in tribunale per partecipare a un’udienza su una richiesta di proroga della sua detenzione voluta dagli inquirenti che indagano sul suo fallito tentativo di imporre la legge marziale nel paese.

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Yoon è stato messo sotto accusa dall’Assemblea nazionale il 14 dicembre e resta sospeso dal suo ruolo mentre è in corso un’indagine sulle accuse di aver guidato un’insurrezione e di aver abusato del suo potere attraverso la dichiarazione della legge marziale il 3 dicembre scorso.

Yoon, che ha definito ‘illegale’ il suo arresto, ha gettato la nazione nel caos il 3 dicembre quando ha tentato di sospendere l’autorità  civile, evocando la necessità di combattere le minacce provenienti da  “elementi anti-statali”.

L’imposizione della legge marziale è durata solo sei ore e Yoon, successivamente messo sotto impeachment dal parlamento, aveva resistito all’arresto per settimane.

La detenzione e il rifiuto di collaborare

Primo presidente in carica della Corea del Sud a essere arrestato, Yoon si era rifiutato di collaborare durante le 48 ore iniziali del suo arresto. Ma gli inquirenti avevano richiesto un nuovo mandato per poter estendere la sua detenzione. Un giudice del tribunale del distretto occidentale di Seoul aveva così esaminato la richiesta nel corso di un’udienza. Prima dell’udienza, l’avvocato di Yoon, Yoon Kab-keun, ha dichiarato all’AFP che il suo assistito ha voluto partecipare “con l’intenzione di ripristinare il suo onore”.

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