cosa fare per ottenere il ricalcolo – Libero Quotidiano

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Ignazio Stagno

Una recente sentenza della Cassazione depositata proprio a fine anno apre nuovi scenari sul calcolo dell’assegno previdenziale. Infatti, come è noto, chi va in pensione può chiedere l’estromissione dal calcolo dei contributi ai fini del rateo da incassare che sono reputati poco vantaggiosi: ovvero un periodo, al massimo di cinque anni, in cui la quota versata è minore, magari per impieghi poco remunerativi. Adesso però questa opportunità non viene data solo a chi si accinge a lasciare definitivamente il lavoro, ma anche a chi in pensione è già andato. Stiamo parlando della cosiddetta neutralizzazione dei contributi che consente di sterilizzare l’impatto di eventuali versamenti negli ultimi anni prima della pensione che potrebbero ridurre l’importo del trattamento previdenziale a causa delle loro caratteristiche poco favorevoli.

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È la sentenza numero 30803/2024 del 2 dicembre della suprema corte a cambiare i calcoli dell’assegno. E questa novità riguarda coloro che scelgono di accedere al trattamento previdenziale con l’uscita anticipata, gli ultimi cinque anni possono essere dunque neutralizzati. Come ci spiegano gli avvocati Celeste Collovati e Massimo Leonardi, in prima linea sul fronte previdenziale con lo studio Dirittissimo, questa sentenza potrebbe avere conseguenze importanti: «Anzitutto la Corte ha stabilito che, al compimento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, la pensione di anzianità è equiparata a quella di vecchiaia. Di conseguenza, le regole della pensione di vecchiaia si applicano anche alla pensione di anzianità, inclusa la possibilità di neutralizzare i periodi di contribuzione meno favorevoli ai fini del calcolo del trattamento pensionistico». Ma c’è di più. Infatti la sentenza permette a chi è già in pensione di vedersi riconosciuto un assegno che tiene conto dell’intera carriera lavorativa rendendo la cifra più coerente a quanto versato: «Il principio fondamentale che emerge dalla sentenza è che il sistema pensionistico deve rispettare e in modo equo l’intera carriera lavorativa del contribuente, evitando che periodi di contribuzione in anni con retribuzioni più basse penalizzino in maniera significativa il trattamento pensionistico.

 

 

La neutralizzazione dei periodi sfavorevoli consente di ottenere un calcolo pensionistico più giusto e confacente alla realtà lavorativa del soggetto», spiegano i due legali. Ma questo verdetto potrebbe avere conseguenze anche su diverse posizioni individuali che richiedono un ricalcolo dell’importo dell’assegno previdenziale: «Dal punto di vista giuridico, questo approccio tende a personalizzare il trattamento pensionistico, tenendo conto delle diverse condizioni economiche e lavorative in cui si è svolta la carriera professionale. La Corte di Cassazione, in sostanza, si allinea al principio costituzionale di uguaglianza, cercando di evitare che situazioni contingenti penalizzino un cittadino in età pensionabile», aggiunge l’avvocato Collovati. Di fatto questo approccio rappresenta senza dubbio una evoluzione giuridica importante rispetto al passato, in cui la storia lavorativa del contribuente veniva talvolta ignorata a favore di un mero calcolo numerico basato su periodi di contribuzione e retribuzione. Ma le novità per i pensionati non finiscono qui. Infatti, a proposito di assegni, anche a febbraio ci sono parecchie novità proprio sul calcolo del rateo. Così come quello di gennaio, l’importo di febbraio sarà rivalutato all’inflazione: per il 2025 l’aliquota è dello 0,8% come confermato dal decreto del Ministero. Nel cedolino di febbraio 2025 verranno accreditati gli arretrati relativi alla pensione di gennaio 2025

Molti pensionati, infatti, non hanno ricevuto a gennaio gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio 2025 poiché la rivalutazione prevista non era stata applicata. Per le pensioni di febbraio ci sono due date diverse da segnare sul calendario: quella di sabato 1° febbraio per i titolari di conto corrente postale e quella di lunedì 3 febbraio per i titolari di conto corrente bancario. Fate dunque attenzione al cedolino. Per visualizzarlo bisogna accedere alla propria area riservata sul sito dell’Inps. La pubblicazione del documento della pensione contenente tutti i dettagli avviene nei giorni intorno al 20 del mese precedente, quindi già dalle prossime ore dovrebbe essere disponibile ai pensionati quello relativo al mese di febbraio. Ricordiamo in fine che lo schema per la rivalutazione seguirà queste fasce: per gli importi delle pensioni fino a 4 volte il minimo, l’adeguamento sarà pari al 100%; per gli importi delle pensioni oltre 4 e fino a 5 volte il minimo, l’adeguamento sarà pari al 90%; per gli importi delle pensioni oltre 5 volte il minimo, sarà del 75%.

 

 

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