CRV – Approvato il Programma di attività 2025 del CORECOM del Veneto – Veneto

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Consiglio Veneto approva Programma di attività del Comitato regionale per le Comunicazioni del Veneto (CORECOM) per l’anno 2025

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(Arv) Venezia 21 gen. 2025 –    Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi, a maggioranza, senza voti contrari, la PDA n. 82, la Proposta di Deliberazione Amministrativa ‘Programma di attività del Comitato regionale per le Comunicazioni del Veneto (CORECOM) per l’anno 2025’, illustrata in Aula dal Relatore, il consigliere regionale Elisa Cavinato (Lega- LV). L’articolo 14 della L.R. n. 18/2001 – come ha spiegato il Relatore – istitutiva del Comitato regionale per le Comunicazioni del Veneto (Corecom Veneto), prevede che, entro il 15 settembre di ogni anno, il Corecom presenti all’approvazione del Consiglio regionale il programma di attività per l’anno successivo, con l’indicazione del relativo fabbisogno finanziario. La presentazione del programma viene separatamente effettuata dal Comitato anche nei confronti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), per la parte relativa alle funzioni da essa delegate al Corecom. Il Relatore ha ricordato che il Comitato ha autonomia gestionale e operativa in conformità con le disposizioni in materia di amministrazione e contabilità, nell’ambito delle previsioni contenute nel programma annuale di attività e della corrispondente dotazione finanziaria iscritta in bilancio, alla quale concorrono sia risorse del bilancio regionale sia trasferimenti di AGCOM e del ministero delle Imprese e del Made in Italy. In base alla succitata normativa regionale, il Corecom Veneto è organo di consulenza e di gestione della Regione e di controllo in materia di comunicazioni: in questa veste svolge molteplici funzioni proprie, individuate dall’articolo 11 e indicate in dettaglio nel Programma di attività 2025. Tra tali funzioni, spiccano quelle di consulenza alle strutture amministrative del Consiglio e della Giunta regionale che chiedano di essere affiancate nella predisposizione di atti in tema di comunicazione, nonché anche nel rilascio dei pareri preventivi sui Disegni di legge o provvedimenti concernenti la Comunicazione. Da evidenziare, inoltre, le funzioni regolatorie dell’accesso, da parte dei soggetti individuati dalla Legge n. 103/1975 (associazioni di promozione sociale, gruppi di rilevante interesse sociale, organizzazioni associative delle autonomie locali, etc.), alla programmazione radiofonica e televisiva della concessionaria regionale (RAI 3). Inoltre, il Corecom Veneto è organo funzionale dell’AGCOM e in tale veste svolge molteplici e rilevanti funzioni di governo, di garanzia e di controllo, in ambito locale, del sistema delle comunicazioni. Tali funzioni, anch’esse indicate in dettaglio nel Programma di attività 2025, sono esercitate su delega della stessa Autorità sulla base di una specifica convenzione bilaterale. Con deliberazione n. 427/22/CONS, l’AGCOM ha approvato il testo del nuovo Accordo Quadro, concernente l’esercizio delle funzioni delegate ai Comitati regionali e le risorse finanziarie assegnate annualmente a ciascuno di essi, inclusa la quota subordinata al raggiungimento di specifici obiettivi di efficienza delle attività. Sulla base di tale Accordo, previa approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il Presidente dell’AGCOM e il Presidente del Corecom del Veneto hanno sottoscritto la convenzione per il conferimento della delega delle funzioni da esercitare nel quinquennio 2023-2027. Da evidenziare innanzitutto il fatto che con questa delega, AGCOM ha attribuito al Corecom una ulteriore nuova funzione delegata di tutela e garanzia dell’utenza, con particolare riferimento ai minori, attraverso iniziative di educazione all’utilizzo dei media decentrate sul territorio nazionale da svolgersi nell’ambito delle attività di alfabetizzazione mediatica e digitale promosse dall’Autorità, anche in raccordo con altre istituzioni nazionali, tenendo conto delle attività di media education promosse dagli stessi Corecom nell’ambito delle funzioni proprie previste dalle rispettive leggi regionali. Le altre funzioni delegate includono, in continuità con il pregresso, attività già consolidate, tra le quali in particolare: quelle relative alla conciliazione e alla definizione delle controversie tra enti gestori del servizio di comunicazioni elettroniche e utenti; quella di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale privata, e della concessionaria pubblica; quella regolata dalla Legge 22 febbraio 2000, n. 28, relativa alla c.d. ‘Par condicio’. Un’attività, quest’ultima, particolarmente impegnativa e critica che, in occasione delle ricorrenti tornate elettorali e/o referendarie, impegna il Corecom in attività di vigilanza che riguardano, in particolare, il rispetto da parte delle Amministrazioni Pubbliche del divieto di comunicazione istituzionale durante il periodo di par condicio e il rispetto del pluralismo nei media televisivi locali. Nel 2025, l’attività del Comitato si concentrerà prevalentemente su due obiettivi: da un lato, adempiere alle importanti funzioni delegate da AGCOM, garantendo un livello di servizio in linea con quello fornito nei precedenti esercizi, anche in considerazione dei significativi livelli di efficienza raggiunti; dall’altro, portare a compimento importanti progetti che il Comitato ha avviato nel corso dell’attuale mandato. Nel primo ambito di attività rilevano in particolare le funzioni di conciliazione e definizione delle controversie tra enti gestori del servizio di comunicazioni elettroniche e utenti, e quella di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale privata, e della concessionaria pubblica. Un’altra funzione continuativa rilevante, nella quale il Comitato e la struttura di supporto saranno impegnati in maniera rilevante nel prossimo esercizio, è quella relativa alla vigilanza del rispetto delle regole della cosiddetta Par condicio durante le consultazioni elettorali e referendarie. Per quanto concerne i progetti in corso di realizzazione, nel 2025 il Comitato intende completare e consolidare le iniziative di alfabetizzazione digitale e mediatica, in particolare quelle funzionali alla prevenzione di fenomeni patologici in rete e contrasto al cyberbullismo, sia attraverso l’innovativa Piattaforma media education realizzata nell’ambito del sito web istituzionale, sia attraverso la realizzazione iniziative informative/formative rivolte in particolare a studenti e docenti. Analogo proposito anche per quanto riguarda la comunicazione e l’informazione sulle attività e le iniziative del Corecom, sia attraverso il sito web istituzionale, sia attraverso campagne di comunicazione su mezzi tradizionali e social media, oltre che seminari e convegni tematici nell’ambito delle specifiche funzioni/attività. La consigliera regionale Chiara Luisetto (Pd), nel suo intervento in sede di discussione generale, ha giudicato il lavoro del Corecom molto importante per accompagnare i cittadini, soprattutto le nuove generazioni, a un approccio consapevole alla comunicazione digitale. Per l’esponente Dem, è altresì fondamentale investire nell’educazione digitale, nella media education, nel contrasto alle Fake News. Andrea Zanoni (Europa Verde) ha posto l’accento sull’importanza del ruolo del Corecom soprattutto nell’arginare bullismo e cyberbullismo e per monitorare attentamente il rispetto della par condicio in periodo elettorale. Assieme al collega Renzo Masolo ha presentato un ordine del giorno, poi bocciato dall’Aula, per verificare la fattibilità della realizzazione di un vademecum, da destinare alle Pubbliche Amministrazioni, in formato elettronico, disponibile sul sito del Corecom, atto a garantire la par condicio durante il periodo elettorale, applicando correttamente il divieto di fare qualsiasi tipo di comunicazione, eccetto quella in forma assolutamente impersonale e strettamente necessaria, togliendo peraltro dubbi interpretativi che possono determinare danni erariali a carico delle PA.

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