Di fronte agli Stati Uniti guidati da Donald Trump, “gli europei devono restare uniti”. È questo il messaggio lanciato dal vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione europea, il francese Stéphane Séjourné, in un’intervista rilasciata all’emittente radio France Inter, dove ha commentato l’imminente ritorno alla Casa Bianca di Trump.
“Gli americani restano nostri alleati ma difenderanno ancora di più i loro interessi”, ha affermato Séjourné, il quale ha sottolineato come la bilancia commerciale con gli Stati Uniti sia a favore dell’Europa. “Siamo in contatto con le autorità, che arriveranno oggi. I nostri reparti sono stati informati con elementi offensivi e difensivi”, ha aggiunto.
Nonostante i timori espressi da analisti e funzionari UE sulle conseguenze per l’UE derivanti dal ritorno di Trump – dall’imposizione di dazi commerciali alle minacce di un ritiro degli Stati Uniti dalla NATO se i Paesi membri non aumenteranno le spese per la difesa – per il vicepresidente esecutivo, questo nuovo scenario potrebbe rappresentare un’opportunità di rilanciare la difesa dell’Europa. “Ma non possiamo farlo con una guerra commerciale alle porte”, ha avvertito Séjourné, in riferimento a un “accordo” da concludere con Washington.
La NATO attualmente richiede che i suoi membri spendano il 2 percento del PIL per la difesa, ma è probabile che tale cifra venga aumentata al summit dell’Alleanza atlantica che si terrà a giugno all’Aia. Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha affermato la scorsa settimana che la nuova cifra sarà probabilmente superiore al 3%.
Sia durante la campagna elettorale che nei discorsi successivi alla sua elezione, Trump ha promesso di imporre dazi del 60% sui beni provenienti dalla Cina e dal 10% al 20% sulle importazioni dal resto del mondo. Il tycoon ha descritto i “dazi” come “la parola più bella del dizionario”, rappresentando la minaccia più grande per l’economia europea, in particolare per la Germania, la più grande economia europea.
In particolare, l’industria automobilistica tedesca è un obiettivo specifico per i dazi promessi da Trump. Durante la sua campagna Trump ha affermato che gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale con l’UE, affermando: “Non prendono le nostre auto. Non prendono i nostri prodotti agricoli. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti. No, no, no, dovranno pagare un prezzo elevato”.
Proteggere il potere d’acquisto degli europei
Per il vicepresidente della Commissione UE, a fronte delle minacce di Trump l’Europa deve poter evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti, che avrebbe conseguenze anche sugli investimenti nella difesa, mirando a difendere il potere d’acquisto dei suoi cittadini,
“Non saremo in grado di organizzarci in modo efficace, soprattutto sul fronte orientale, se avremo anche una guerra commerciale che ci costerà enormemente “, ha insistito il vicepresidente della Commissione UE, riferendosi agli aiuti all’Ucraina.
“Dobbiamo proteggere il potere d’acquisto degli europei, questa è la nostra missione”, ha chiarito il vicepresidente esecutivo della Commissione UE, ricordando che gli annunci verranno fatti il 26 febbraio, soprattutto per quanto riguarda il settore automobilistico. Séjourné ha anche fatto presente che la scadenza del 2035 per vietare la vendita dei nuovi veicoli a motore termico resta invariata.
Alla cerimonia di insediamento di Trump l’UE rappresentata dall’ambasciatore a Washington
La cerimonia di insediamento si tiene all’interno del Campidoglio a causa delle rigide temperature che stanno interessando Washington. In spregio alla tradizione Trump ha invitato diversi leader e personalità internazionali, tra cui il presidente cinese Xi Jinping, che ha inviato a Washington il proprio vice Han Zheng, ma nessun esponente delle istituzioni UE.
Come sottolineato dalla portavoce capo della Commissione UE, Paula Pinho, nel quotidiano briefing con i giornalisti a Bruxelles, sarà “l’ambasciatore dell’UE negli Stati Uniti a partecipare all’insediamento del presidente Trump”, ovvero l’ex viceministra degli Esteri lituana, Jovita Neliupšienė.
Pinho ha inoltre aggiunto che al momento “non è previsto alcun incontro” a breve tra Trump e la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. “Si sta cercando di organizzare un incontro di questo tipo il prima possibile. Per il momento non abbiamo una data concreta per questo incontro”, ha aggiunto la portavoce dell’esecutivo europeo.
Tra i capi di Stato e di governo attualmente presenti nel Consiglio europeo, la presidente del Consiglio italiana e leader di Fratelli d’Italia (parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, ECR) Giorgia Meloni sembra essere stata l’unica leader ad aver ricevuto un invito ufficiale, in virtù della sua appartenenza politica alle forze della destra europea.
Infatti, Trump ha invitato alla cerimonia le delegazioni dei partiti della destra europea, tra cui l’ex premier polacco e nuovo presidente di ECR, Mateusz Morawiecki, i suoi due vice Carlo Fidanza (capo delegazione dell’FdI a Strasburgo), la nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal, e il leader del partito rumeno AUR, George Simion.
All’inaugurazione è presente anche una delegazione del gruppo di estrema destra europeo, Patrioti per l’Europa ed esponenti di Europa delle Nazioni sovrane (ESN), come il co-presidente di Alternativa per la Germania Tino Chrupalla.
[a cura di Simone Cantarini]
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