Il vaso di Pandora – Cantiere Bologna

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


All’atto pratico, tanto la bandiera palestinese quanto quella israeliana sarebbero semplicemente simboli e non fatti concreti. Innocui fino a quando chi li affigge non commette l’errore di confondere i piani e credere che possa esistere, in un mondo tanto complesso, un modo così semplice e immediato per assicurarsi di stare sempre «dalla parte giusta della Storia»

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB


Da un po’ di tempo a questa parte, online, sono tornate ad avere discreto successo le tesi di Yuri Alexandrovich Bezmenov, giornalista dell’agenzia di stampa Novosti che, nel 1970, da membro della missione sovietica in India disertò in favore dell’Occidente (qui).

Prestito personale

Delibera veloce

 

Tra le più affascinanti, senza dubbio, c’è l’Ideological subversion, una strategia di lungo periodo ordita dal Kgb che sarebbe consistita, secondo il giornalista, nel «cambiare la percezione della realtà di ogni cittadino americano al punto tale che, nonostante l’abbondanza di informazioni, nessuno sia più in grado di arrivare a conclusioni ragionevoli nel tentativo di difendere i suoi interessi, quelli della propria comunità o del proprio Paese».

Che questo piano ultraventennale sia effettivamente esistito oppure no, poi, è del tutto indifferente. Perché oggi abbiamo la possibilità di osservarne a decine semplicemente infilandoci la mano in tasca.

Sfortunatamente non c’è tempo né spazio, su questa rivista, per disquisire di geopolitica del web. Oltretutto, non sono così arrogante da credere di poter insegnare qualcosa o tacere del fatto che, su questo argomento, esistono tanti colleghi più bravi e preparati di me. Dunque, prendendo a prestito dai Vangeli, non mi resta che chiudere la questione addossandovi una responsabilità personale: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete».

Quello che posso fare, invece, è tentare di analizzare il modo in cui le suddette strategie, pur senza il dolo degli attori nostrani coinvolti, stanno influenzando pesantemente il nostro modo di vivere e gestire la nostra comunità cittadina. Perché in tempi di Identity politics, in cui una parola o un simbolo contano enormemente più dei fatti concreti, gli effetti della guerra globale in corso risultano devastanti anche per quelle porzioni di mondo che, come la nostra, non sono fortunatamente oggetto di dispute territoriali impastate di sangue e macerie.

A un’analisi fattuale, le mobilitazioni cittadine per il conflitto in Palestina storica non hanno portato alcun cambiamento nel nostro vivere quotidiano. Persino le azioni più plausibili per dei comuni cittadini che volessero impegnarsi contro lo status quo, come la campagna internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni verso gli interessi economici d’Israele, non hanno avuto a Bologna effetti tangibili: attori culturali ed economici come l’università o le aziende locali hanno continuato a interfacciarsi con i loro omologhi israeliani senza colpo ferire, e un’infinitesimale porzione di cittadini si preoccupa, quando entra in un ristorante o al supermercato, di stabilire se la catena o i prodotti che acquista abbiano un qualsivoglia legame con la dolorosa tragedia mediorientale.

Amare constatazioni che mi farebbero dedurre, fossi Omar Barghouti (qui), che il prossimo viaggio in Italia potrebbe tranquillamente risolversi in un tour enogastronomico senza implicazioni per l’incolumità personale: puoi offrirgli tutte le informazioni che vuoi, infatti, ma dalla società civile del Belpaese, per la causa palestinese, non si cava un proverbiale ragno dal buco.

Effetti collaterali se ne sono invece avuti parecchi, per assurdo, in quella parte di politica locale che si sente più vicina alle legittime aspirazioni del buon Omar e dei suoi conterranei, e che ormai vive nell’angoscia di rispondere prontamente a tutte le sollecitazioni a posizionarsi che le arrivano dalla rete, anche laddove fossero evidentemente contraddittorie tra loro. Perché come si accennava più su, quando la parola e il simbolo diventano più importanti dell’azione concreta basta un mero ribaltamento di significato – anche indesiderato – affinché si scoperchi il vaso di Pandora delle contraddizioni e la narrazione che da questi è scaturita, prima vincente, si trasformi in completa débacle.

E dunque perdonatemi se, come non mi stupii delle contestazioni per l’affissione della sola bandiera palestinese sulla facciata del Comune (qui), non mi stupisco ora per quelle che riceve l’aggiunta della bandiera israeliana (qui), anche quando provengono da penne amiche. Entrambi i vessilli, all’atto pratico, sarebbero semplicemente simboli e non fatti. Almeno fino a quando chi li affigge non commette l’errore di confondere i piani e credere che possa esistere, in un mondo tanto complesso, un modo così semplice e immediato per assicurarsi di stare sempre «dalla parte giusta della Storia». Una parte, sempre ammesso che esista, cui nessuno di noi può pretendere di appartenere a priori. Nemmeno il Sindaco, il suo partito e la lista che porta il suo nome, Coalizione Civica o i Giovani Palestinesi.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Non ho dubbi che quando finalmente decideremo di tornare tutti a concentrarci sulla dimensione concreta dell’esistenza, mettendo in secondo piano la tanto soffocante quanto inutile urgenza di stabilire ogni istante “chi siamo”, a trarne giovamento sarà anche un dibattito pubblico ormai polarizzato e noioso fino al parossismo. Il pericolo conclamato, altrimenti, è che Bologna da Dotta si trasformi in Saccente.

In copertina: gli striscioni appesi sotto Palazzo d’Accursio durante la manifestazione contro la scelta del Comune di esporre la bandiera israeliana accanto a quella palestinese




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Source link