C’è stato un tempo in cui tutti hanno iniziato a bere acqua e limone al mattino prima di fare colazione per mettere in moto il metabolismo. Poi è arrivato il momento dell’aceto di mele per migliorare la digestione, una pratica amata da molte celebrities tra cui Victoria Beckham. Lo shot di benessere che attualmente sta facendo parlare di sé è un cucchiaio d’olio di oliva assunto a digiuno al mattino. Anche sull’olio le star si sono espresse molte volte. Kourtney Kardashian ha dichiarato di berlo a giorni alterni, Gwyneth Paltrow nella sua newsletter lo ha definito oro liquido, mentre Beyoncé ha investito proprio in un’azienda produttrice di olio d’oliva, Saint Supply, che produce un Living Elixir Olive Oil con tanto di bicchierino per poterlo assaporare ovunque. Una tendenza che, negli Stati Uniti, è emersa di recente, da quando gli americani hanno scoperto i benefici della dieta mediterranea, che tra i suoi ingredienti principali ha proprio l’olio EVO. Ma prima che le star ne diventassero fan, che in Cina impazzasse il trend e che il paese cominciasse a produrlo, e prima ancora che TikTok ci mostrasse i vari modi per assumerlo, l’olio d’oliva era già tra i rimedi di benessere più accreditati e lo è ancora oggi come hanno dimostrato diversi studi.
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I benefici dell’olio extravergine di oliva
Sappiamo da tempo, infatti, che le sue eccellenti qualità nutrizionali lo rendono un alimento fondamentale per la longevità in salute. Lo evidenzia una ricerca sugli abitanti di una delle Blu Zone del mondo, la Sardegna, e ne ha parlato in una intervista anche David Sinclair, ricercatore e biologo della Harvard University, nonché autore del libro LifeSpan.
Il ricercatore e fautore della teoria dell’age reverse sostiene che alcune modifiche al proprio stile di vita, che coinvolgono anche l’alimentazione, per esempio l’assunzione di olio extravergine d’oliva, mettano in moto i geni della longevità, conosciuti come sirtuine. Sembra che a livello molecolare l’olio d’oliva attivi l’enzima Sirt 1, così come fanno i polifenoli del vino rosso. E questo avviene perché l’olio EVO contiene acido oleico, la stessa sostanza che il nostro corpo produce quando abbiamo fame e siamo in regime ipocalorico. In pratica, in condizioni di astinenza da cibo, quando scomponiamo il grasso, produciamo acido oleico, il segnale che il nostro corpo riconosce per resistere e combattere le malattie, e che porta all’aumento dei livelli delle sirtuine, i geni delle longevità, la stessa famiglia di proteine attivate dalla restrizione calorica.
Un cucchiaio di olio al mattino: tendenza o salute?
Ma non è solo questo il motivo di tanto hype. Internet sembra infatti essere in fermento per questo nuovo rituale, un cucchiaio di olio extravergine di oliva come prima cosa al mattino, si tratta dell’ennesimo moda o di una sana abitudine che dovremmo mettere in pratica tutti? Secondo l’oncologo e ricercatore Silvio Garattini, se l’olio di per sé ha molti benefici per la salute, assumerlo a digiuno non ha alcuna evidenza scientifica che ne dimostri un valore aggiunto: «L’olio di oliva è ricco di acido oleico e polifenoli che svolgono un’azione antinfiammatoria. La sua composizione nutrizionale lo rende un alimento essenziale nella dieta perché abbassa il fattore di rischio di molte malattie che hanno come base l’infiammazione ed è sicuramente preferibile al burro quando sono necessari i grassi. Assumerlo al mattino a stomaco vuoto non fa né bene né male, è una moda che al momento non ha alcuna evidenza scientifica per cui non mi sento di suggerirla, quando ci saranno degli studi in merito allora ne potremo riparlare. Personalmente utilizzo l’olio a crudo per condire la verdura, non è necessario assumerlo in altri modi, nell’alimentazione ordinaria va bene». Per Garattini l’aspetto che conta davvero non è tanto la modalità ma la qualità: «Per essere sicuri di assumere un olio ricco di polifenoli, è la qualità dell’olio che può fare la differenza».
Per la nutrizionista Sara Farnetti, specialista in medicina interna ed esperta in nutrizione funzionale, l’olio EVO di qualità fa sempre bene, ma dà il meglio di sé quando viene associato ad altri alimenti. «L’olio assunto a digiuno, almeno 30 minuti prima della colazione, manca della combinazione con altri alimenti, quindi direi che è un minus. Tuttavia, ha un effetto esclusivo: a digiuno un cucchiaio risolve la stipsi, protegge la mucosa esofagea e gastrica per effetto antinfiammatorio dell’oleocantale, e risulta anche protettivo, emolliente e lassativo», spiega Farnetti. «Se assunto durante i pasti, si aggiunge l’azione sinergica delle fibre presenti nelle verdure per l’assorbimento dei polifenoli dell’olio, e la migliore biodisponibilità delle vitamina liposolubili delle verdure tra cui vitamina E, K, A e D. Inoltre, l’olio al pasto può essere anche usato per cucinare con una azione stimolante sulla funzione della colecisti, anche più efficace dell’impiego a crudo. Abbinare l’olio ai carboidrati riduce la velocità di assorbimento del glucosio e quindi riduce l’insulina, aumenta la sazietà nel tempo e riduce l’infiammazione. Quindi, l’olio al mattino va benissimo, meglio però se usato per preparare la colazione su una fettina di pane, per cucinare l’uovo o per condire un avocado. L’effetto lassativo si ottiene lo stesso, così come l’azione sul microbiota intestinale che viene regolato dalla liberazione della bile stimolata proprio dall’olio. L’effetto protettivo sulla mucosa risulta invece più efficace a digiuno per via del contatto diretto tra l’olio e la mucosa esofagea, come se fosse un rimedio topico».
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