Viale Corsica, 5 denunciati per gli scontri: conti in sospeso o droga, le cause della rissa

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di Simone Innocenti

Individuati tre minorenni ospiti del centro di accoglienza e due maggiorenni. Infiamma la polemica

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Dopo la rissa tra ragazzi che sabato pomeriggio si è trasformata in rivolta contro le forze dell’ordine nel centro di accoglienza per minori «L’orologio» in viale Corsica sono scattate le denunce. Ad essere accoltellato è marocchino di 18 anni. Il ragazzo si trova ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva all’ospedale di Careggi ma sembra rispondere alle terapie, per cui i medici non disperano di salvarlo.

I carabinieri hanno denunciato a piede libero tre minorenni e due maggiorenni. 




















































I minori — tutti ospiti della struttura — sono accusati di resistenza perché non si sono «arresi» alle forze dell’ordine quando sono intervenute per riportare la calma. Gli investigatori stanno cercando adesso di capire se tra di loro ci sia l’accoltellatore o se, come sembrerebbe, sia scappato prima dell’arrivo degli uomini in divisa. Alcune testimoni, sentiti sabato pomeriggio, avrebbero spiegato che ad accoltellare il giovane è stato un maggiorenne, anche lui spesso come ospite «non censito» della struttura. È emerso che la vittima aveva compiuto da poco 18 anni e non faceva parte degli ospiti della struttura: più volte la sua presenza all’interno del Centro era stata segnalata ai vigili.

Che cosa sia successo nel pomeriggio di sabato scorso è ancora da ricostruire ma sembra che due gruppi si siano affrontati. Un conto da regolare? Vecchie ruggini? Un affare di droga? 

Gli inquirenti non escludono nulla e stanno lavorando sulle ipotesi di tentato omicidio e rissa. I carabinieri stanno anche visionando le immagini delle telecamere di sicurezza che servirà agli inquirenti per definire i ruoli di tutti i protagonisti della rissa. 

Due settimane fa un diciassettenne aveva minacciato il sorvegliante puntandogli un coltello all’addome. Solo la minaccia del taser aveva fermato il giovane che è stato poi denunciato dalla polizia.

Certo è che già nel primo pomeriggio gli agenti della polizia municipale erano intervenuti insieme ai carabinieri per sedare una rissa, dove uno dei coinvolti era stato trovato in possesso di una pistola giocattolo priva del tappo rosso. Poi verso le 18 nuovamente una rissa che presto si è trasformata in una rivolta dove gli ospiti del centro hanno affrontato le forze di polizie con spranghe, bastoni, coltelli e sassi. Due agenti neoassunti del reparto Rifredi della polizia municipale sono finiti all’ospedale colpiti da sassi. È dovuto intervenire il battaglione mobile dei carabinieri in tenuta antisommossa per placare gli animi.

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Secondo il segretario Flavio Gambini della Uil Fpl Toscana «da più di un anno raccogliamo le grida di aiuto dei lavoratori della polizia municipale riguardo la scelta scellerata di aprire un centro minori stranieri accanto ad un posto di polizia». «Abbiamo chiesto un incontro agli assessori per affrontare i problemi» spiega la Fp Cgil. «Una situazione difficile che mette a rischio la sicurezza anche di chi lavora. Gli operatori dei centri di accoglienza ci segnalano difficoltà nei processi di integrazione degli ospiti(che spesso sono già collegati a reti di connazionali in città) ma anche di risorse non sufficienti dal punto di vista del personale impiegato nelle strutture. La complessità dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati impone una nuova riflessione da parte dell’Amministrazione Comunale con tutti i soggetti interessati, che tenga insieme capacità di accoglienza e condizioni di lavoro e sicurezza per chi opera in quei settori, siano essi dipendenti pubblici o del privato sociale. L’accoglienza, la sicurezza sul lavoro e la sicurezza dei cittadini debbano tornare ad essere elementi non divergenti nella nostra città». 

«Il centro va trasferito — taglia corto Alessandro Draghi, vicepresidente del consiglio comunale — troppo angusti, bui e pericolosi i camminamenti. L’edificio, isolato dai cantieri Tav, nel 2018 ospitava l’emergenza freddo, poi i profughi ucraini, ora un Cas che non ha senso stia lì». «Serve separare l’ingresso del reparto dei vigili da quello del Cas», dice il segretario toscano del sindacato Csa Polizia locale, Andrea Sedicini.

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