Vito Pansini il talento che danza l’Italia nel mondo Dalla Puglia a … ovunque

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Oggi vi raccontiamo una storia che infonde a credere nelle proprie capacità e nell’ impegno che si profonde a realizzare i propri obiettivi.

Non tutti i sogni si realizzano. Molti rimangono idee sospese, desideri inespressi, lasciati lì a prendere polvere. Ma non per Vito Pansini, un artista capace di trasformare un desiderio infantile in una carriera che ha fatto vibrare i teatri più importanti del pianeta.
Andiamo con ordine..

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Tutto ha inizio a Molfetta, una cittadina affacciata sul mare della Puglia, dove Vito, classe 1989, muove i suoi primi passi di danza all’età di cinque anni. “Avevo capito subito che quella sala era il mio posto sicuro,” racconta. È nella scuola di danza Étoile, sotto la guida di Francesca Rucci, che inizia a delinearsi un talento destinato a volare lontano. A differenza di tanti coetanei, Vito non solo danza: brilla. Gareggiando nelle competizioni di latinoamericano, sale sul podio più alto in eventi regionali e nazionali. La sua presenza scenica lo porta in televisione, in programmi come 30 Ore per la Vita con Lorella Cuccarini, La Vita in Diretta di Michele Cucuzza e Bravo Bravissimo di Mike Bongiorno, dove, appena dieci anni, arriva finalista.
Traguardi sempre più ambiziosi.

Il sogno milanese: il Teatro alla Scala
A undici anni, la vita di Vito prende una svolta coraggiosa e inevitabile: lascia casa per entrare all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, un traguardo che solo pochi eletti riescono a raggiungere. È qui che inizia la vera magia: in quegli otto anni di formazione, il giovane danzatore si forgia in modo totale, imparando dai maestri più grandi e calcando il palcoscenico accanto a leggende della danza.
Ripercorriamo la sua carriera.

Tra i tanti momenti indimenticabili, Vito interpreta ruoli da protagonista e solista in capolavori come La Bella Addormentata di Mats Ek e Il Lago dei Cigni di Vladimir Bourmeister, oltre a esibirsi in Lo Schiaccianoci di Rudolf Nureyev. Nonostante le difficoltà di un percorso così impegnativo, riesce a far emergere la sua essenza: “Ogni movimento era un’emozione. Non danzavo solo per perfezionare la tecnica, ma per raccontare qualcosa di me.”

Il salto nella danza professionale
Diplomatosi con il massimo dei voti nel 2008, Vito debutta immediatamente come solista nel balletto Cassandra accanto all’étoile Eleonora Abbagnato. È solo l’inizio: entra nella compagnia del Balletto Teatro di Torino, dove danza in spettacoli che lo portano dall’Europa agli Stati Uniti, fino al Sud America.

Ma il vero coronamento arriva nel 2014, quando viene scelto dal Béjart Ballet Lausanne. Qui Vito si immerge nel repertorio del leggendario Maurice Béjart, interpretando ruoli iconici in balletti come Ballet for Life, Dibouk e l’indimenticabile Bolero. La sua presenza scenica contribuisce a rendere ogni spettacolo indimenticabile. Per lui, Gil Roman, direttore della compagnia, crea coreografie uniche come Tous les hommes presque toujours s’imaginent, dove Vito danza da protagonista, portando quest’opera sui palchi più prestigiosi del mondo, dall’Asia al Sud America, fino all’Opéra Garnier di Parigi.

Un artista premiato e riconosciuto
La carriera di Vito è un susseguirsi di emozioni e riconoscimenti. Nel 2019, riceve il prestigioso premio Sfera d’Oro al Festival “La Sfera Danza” di Padova, che lo consacra come uno dei migliori danzatori italiani all’estero. La sua immagine diventa simbolo di eccellenza, comparendo su riviste di danza e non solo: da Ballet 2000 a Io Donna e D la Repubblica.
Ancora prestigiosi eventi.

Oltre al palcoscenico, Vito incanta anche nei gala internazionali, esibendosi al Ravello Festival e a Les Hivernales de la Danse in Belgio. “Ogni volta che danzo, sento che porto con me la mia terra, la mia famiglia, tutto ciò che mi ha reso quello che sono.”

Un futuro da scrivere con il cuore
Oggi Vito continua a regalare emozioni, mantenendo sempre viva quella scintilla che lo aveva portato, a soli cinque anni, a sognare in grande. Dopo essersi esibito al Teatro Ariston di Sanremo nel 2024 con Bolero, il viaggio artistico di Vito sembra ancora lontano dall’essere concluso. “Non so dove mi porterà il domani, ma so che ogni volta che danzo, lo faccio con l’anima. Questo è il mio modo di essere libero, di essere me stesso.”

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Con la sua danza, Vito non solo racconta una storia: crea un legame con il pubblico, ricordandoci che i sogni, se inseguiti con passione, possono davvero diventare realtà.

Noi non possiamo che augurare a Vito di volare alto, di calcare altri importanti palcoscenici e di portare ovunque il nome della Puglia come ambasciatore di arte.

Sicuramente sentiremo ancora parlare tanto di lui.
Paola Copertino

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