Biomasse e decarbonizzazione, i nuovi limiti in Lombardia. L’interrogazione

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Home > News > Biomasse > Biomasse e decarbonizzazione, i nuovi limiti in Lombardia. L’interrogazione parlamentare

Nell’ambito di un’ interrogazione a risposta immediata presentata alla Camera dei Deputati il 22 gennaio 2025 dagli Onorevoli Squeri ed altri (FI), è stato affrontato il tema della produzione energetica da biomasse e delle nuove normative approvate dalla Regione Lombardia per contrastare l’inquinamento da particolato.

Come rimuovere gli ostacoli per la produzione di energia da biomassa

La valorizzazione delle biomasse come fonte energetica rinnovabile e a basso impatto ambientale rappresenta una priorità strategica per l’Italia. A tal proposito, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha risposto all’interrogazione degli On. Squeri, Battilocchio e Casasco in merito alle misure necessarie per incentivare questa tecnologia e rimuovere gli ostacoli alla sua adozione, anche a livello locale.

I deputati, evidenziando i passi in avanti compiuti dalla Lombardia nella riduzione dell’inquinamento da particolato, hanno sottolineato come sia possibile conciliare sostenibilità e innovazione tecnologica mediante standard più severi, sia rispetto alla normativa nazionale, che alle direttive europee.

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L’adeguamento alle Direttive europee

Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione contenuti nelle Direttive europee, nello specifico RED II e RED III, confermano la centralità del settore termico per la riduzione delle emissioni di CO₂ e altri inquinanti. Il Titolare dell’Ambiente ha spiegato che, al fine di incentivare il rinnovo dei vecchi impianti con tecnologie più efficienti e dal minor impatto ambientale, sono in corso di aggiornamento alcuni strumenti regolatori e misure incentivanti, 

Requisiti più rigorosi

In particolare, Fratin ha richiamato l’importanza del decreto, in fase di predisposizione, relativo alle nuove classi di qualità per la certificazione dei generatori di calore a biomasse combustibili solide, nonché alla definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici.

“L’obiettivo è garantire una migliore efficienza energetica degli impianti e semplificare, al contempo, le operazioni di accatastamento degli stessi” ha affermato il Ministro.

Le detrazioni fiscali

Con misure come il Conto Termico e gli incentivi fiscali, il governo sta promuovendo la sostituzione degli impianti obsoleti con tecnologie a biomassa avanzate. L’obiettivo è rendere questa fonte un pilastro della decarbonizzazione, in linea con gli impegni europei e nazionali per la neutralità climatica entro il 2050. Più nel dettaglio, l’aggiornamento della misura Conto termico, prevede che l’accesso agli incentivi sia subordinato alla trasmissione della certificazione ambientale, rilasciata da un organismo notificato. Dovrà essere registrato il conseguimento della classe di qualità 4 stelle o superiore, in caso di sostituzione di impianto preesistente alimentato a biomassa, o in alternativa della classe di qualità 5 stelle o superiore, in caso di sostituzione di impianto preesistente alimentato a carbone, a olio combustibile o a gasolio. Per gli impianti a biomassa, inoltre, le misure agevolative saranno parametrate in base alla riduzione delle emissioni di agenti inquinanti.

I nuovi limiti di emissione per gli impianti a biomassa in Lombardia

La Lombardia, una delle regioni più colpite dal superamento dei limiti di emissione di particolato, ha segnato un importante passo avanti nella riduzione dell’inquinamento. Il 16 dicembre 2024, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera Dgr n. 3649, introducendo limiti stringenti per gli impianti a combustione alimentati a biomassa con potenza superiore a 35 kW. Tale provvedimento rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla normativa precedente. Mentre il decreto ministeriale n. 186 del 2017 definiva un limite massimo di 10 mg/Nm³ per le caldaie a biomassa a 5 stelle, la Lombardia aveva già ridotto il valore a 5 mg/Nm³ con la Dgr n. 5360. Ora, con la nuova delibera, il limite per gli impianti sopra i 300 metri sul livello del mare è di 2,5 mg/Nm³, mentre per quelli sotto i 300 metri, in caso di sostituzione di apparecchi a gas o gasolio, è di 1 mg/Nm³.



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