Lettera di un insegnante sinceramente preoccupato per le sorti del governo dopo l’annuncio dell’introduzione della lettura della Bibbia nelle scuole elementari.
Egregio Signor Ministro Valditara,
le scrivo dopo aver letto la notizia dei nuovi programmi scolastici da lei presentati la scorsa settimana, che prevedono, tra le novità, l’introduzione della lettura della Bibbia nelle scuole elementari. In quanto insegnante di religione non posso che rallegrarmene! Tuttavia, avendo io moltissimo a cuore non solo la diffusione della cultura cristiana, ma anche la stabilità del governo del mio paese, in via del tutto confidenziale mi permetto di domandarle: prima di questo annuncio si è confrontato con i partiti che sostengono il suo governo? Ha avuto il placet dei leader della sua maggioranza? Hanno dato l’ok tutti? Tutti, tutti, tutti?
Perché sa, io capisco che di primo acchito leggere la Bibbia a scuola suoni molto identitario e quindi decisamente in linea con il vostro orientamento politico: i simboli religiosi per contrastare la deriva laicista, le radici cristiane, la battaglia culturale… Tuttavia, è del tutto evidente – e mi pare francamente impossibile che nessuno nella maggioranza l’abbia fatto notare – come la Bibbia presenti alcuni passaggi che propongono una visione del mondo qua e là poco coerente con talune posizioni e slogan spesso utilizzati da esponenti della suo governo.
Ora, io lo so che, citazioni come, ad esempio, “ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35), ve le hanno rinfacciate talmente tante volte che le avete legittimamente derubricate a mere provocazioni cattocomuniste; il fatto è che l’invito a prendersi cura dello straniero nella Bibbia non è uno scivolone isolato, non è un’infelice uscita fuori contesto di Gesù Cristo che – diciamocelo – qualche sbandata a sinistra a volte la accusa… è purtroppo l’intera Bibbia ad esserne percorsa, manco fosse stata scritta da Carola Rackete in persona!
Si comincia col libro dell’Esodo – “Non molesterai il forestiero né l’opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.” (Es, 22,20) – si passa per Levitico – “Il forestiero dimorante tra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso” (Lv 19,34) – (che poi, se si considera che questi lapidavano le donne adultere – Lv 20,10 – ma trattavano gli stranieri meglio di noi, qualche imbarazzo potrebbe sorgere…), poi Numeri – “Vi sarà una sola legge per l’assemblea, sia per voi sia per lo straniero che dimora in mezzo a voi” (Nm 15,15) – Deuteronomio – “Maledetto chi lede il diritto del forestiero” (Dt 27,19) – e così via, per tutto l’Antico e il Nuovo Testamento!
Ora io lo so che la Bibbia non va presa alla lettera, che gli stranieri di ieri non sono quelli di oggi e mille cose sono cambiate; tuttavia, il rischio che qualcuno – naturalmente fraintendendo o proprio in mala fede – legga queste affermazioni contrapponendole alla politica migratoria del governo, a mio modesto parere esiste. Per questo le chiedo: ne avete parlato bene prima di dare l’annuncio?
Tanto più che, a ben vedere, la Bibbia ha delle affermazioni piuttosto borderline anche su altri temi che, senza nulla togliere, sono tradizionalmente di sinistra. Solo per dirne alcuni: l’equità nei salari – “Voi, padroni, date ai vostri schiavi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo.” (Col 4,1) – la condanna dell’accumulo capitalista – “Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio e così restate soli ad abitare nella terra.” (Is 5,8) – la denuncia dell’ingiustizia sociale – “Sono preda dei leoni gli asini selvatici nel deserto, così pascolo dei ricchi sono i poveri” (Sir 13,19) – la difesa del pianeta – “Le genti fremettero, ma è giunta la tua ira, il tempo […] di annientare coloro che distruggono la terra” (Ap 11,18). – l’insistenza (fin eccessiva francamente, bisogna dirlo) sul dovere di pagare le tasse – “Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare” (Mc 12,17), “Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta” (Rm 13,7) – e così via. Se qualcuno volesse poi proprio dare una lettura ideologica avrebbe buon gioco nel sostenere, leggendo At 4,32 – “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era in comune” – che la Bibbia esalta modelli economici e sociali simil-comunisti!
Cosa potrebbero mai pensare poi personaggi come Trump, Musk, Orban – tutta gente che il suo governo tiene in gran conto – sapendo che un ministro di quella stessa maggioranza propone di leggere nelle scuole un testo in cui si rende grazie a Dio per aver “rovesciato i potenti dai troni ed innalzato gli umili” (Lc 1,52)? Non c’è il rischio che possa suscitare gesti emulativi e sovversivi? Da ultimo, so che è probabilmente una preoccupazione eccessiva, ma non vede anche lei, leggendo in modo del tutto decontestualizzato e fuori luogo il passo in cui si profetizza che “La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo” (Sal 118,22), il rischio di ringalluzzire le ambizioni di politici come Renzi, Letta, Di Maio e compagni?
È per questi scrupoli, Signor Ministro, che mi permetto per l’ultima volta di raccomandarle di approfondire con i leader del suo governo l’effettiva opportunità di inserire la Bibbia nei programmi scolastici; di valutare se non sia il caso, non dico di ripensarci, ma perlomeno di prendere qualche contromisura, limare qualche dettaglio in parlamento approvando magari quei due o tre emendamenti atti a censurare alcuni passaggi poco consoni. Non vorrei mai, caro Ministro, riponendo io la più completa fiducia nel sicuro impatto che la sua riforma avrà in questo secolo (e forse più!) sulla formazione delle coscienze politiche e morali delle nuove generazioni, che gli elettori di domani, cresciuti grazie a lei a latte e Bibbia, restino abbagliati da tutti questi possibili fraintendimenti e – Dio non voglia! – le elezioni del futuro premino partiti diversi dal suo. E lei, novello Socrate, per questa svista venga accusato di corruzione dei giovani e si ritrovi improvvisamente a condividere la sorte di chi può ormai solo sperare nella profezia della “pietra scartata”.
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