Rafforzare la collaborazione pubblico-privata per migliorare la partecipazione ai programmi Horizon Europe e Digital Europe; piĆ¹ credito d’imposta per R&I; un modello a rete per la ricerca applicata Ict; rafforzare il capitale umano. E’ quanto suggerisce Anitec-Assinform per rafforzare il ruolo dell’Italia nella Ricerca e Innovazione Ict e migliorare la competitivitĆ del paese di fronte alle sfide tecnologiche che si prospettano a livello globale in occasione della presentazione della 2a edizione del Rapporto “Ricerca e Innovazione Ict in Italia” – realizzato da Anitec-Assinform in collaborazione con Apre (lāAgenzia per la Promozione della Ricerca Europea) a Roma presso il Palazzo dellāInformazione.
“PiĆ¹ sinergie nella partecipazione ai programmi europei e Pnrr: Rafforzare la collaborazione pubblico-privata per migliorare la partecipazione ai programmi Horizon Europe e Digital Europe. Promuovere nei progetti di ricerca di frontiera lāutilizzo delle tecnologie abilitanti, come intelligenza artificiale, cybersicurezza e supercalcolo”, si sottolinea nel rapporto.
“PiĆ¹ credito d’imposta per R&I: Incrementare il credito dāimposta per la R&I Ict, aumentando aliquote e massimali riconoscendo il credito anche alle filiali delle grandi aziende high-tech e semplificando lāaccesso alle agevolazioni fiscali, in modo da favorire sia le grandi imprese che le pmi; Un modello a rete per la ricerca applicata Ict Rilanciare il modello a rete per il trasferimento tecnologico che includa anche la ricerca Ict applicata, per coordinare gli investimenti e favorire la brevettazione. Attualmente, lāItalia ĆØ ancora lontana da economie leader come Germania e Francia in termini di produttivitĆ brevettuale Ict. Rafforzare il capitale umano: Potenziare la formazione e lāassunzione di ricercatori Ict, promuovendo dottorati industriali e programmi di formazione avanzata con prioritĆ per la ricerca applicata, per colmare il gap rispetto ad altri Paesi europei”.
Anche per nel 2022 il settore Ict si conferma pilastro vitale per la competitivitĆ dellāeconomia italiana, conquistando il primo posto per volume di investimenti nella Ricerca e Sviluppo intra-muros e proiettando il paese ai livelli di pre-pandemia. Secondo i dati che emergono dalla 2a edizione del Rapporto ‘Ricerca e Innovazione Ict in Italia’ la spesa per R&S intra-muros nel settore Ict ha raggiunto nel 2022 quota 2,5 miliardi di euro, con una crescita dellā1,5 per cento rispetto al 2021. Quasi la metĆ di questi due miliardi e mezzo si ĆØ concentrata nel settore del software e dei servizi It, mentre le aziende di produzione di hardware hanno registrato un aumento del 7,1% rispetto allāanno precedente. A ciĆ² va aggiunto che l’84% degli investimenti in Ricerca e Sviluppo nel settore Ict ĆØ arrivato da fondi privati, a dimostrazione del forte impegno delle aziende italiane nell’innovazione tecnologica. Con 52.000 addetti coinvolti in attivitĆ di R&I e quasi 19.600 ricercatori a tempo pieno, il settore privato si conferma dunque un motore fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie digitali avanzate nel nostro paese.
Il Rapporto di Anitec-Assinform prosegue sottolineando che lāItalia ha ricevuto complessivamente 724,1 milioni di euro attraverso il programma Horizon 2020 per progetti di R&I Ict e, a fine 2024, 293,2 milioni di euro attraverso Horizon Europe, con un tasso di successo in aumento rispetto al passato, ma ancora inferiore a paesi come Germania e Francia. Nonostante i progressi fatti, lāItalia infatti soffre ancora di un sottodimensionamento rispetto alle maggiori economie europee: la quota di spesa R&S intra-muros nel settore Ict per lāltalia ĆØ scesa dal 9,5% al 6,7% della spesa complessiva dell’Ue27 tra il 2010 e il 2022, il che evidenzia la necessitĆ di incrementare rapidamente gli investimenti.
La seconda parte del Rapporto Anitec-Assinform offre un’analisi dettagliata del settore emergente delle Quantum Technologies, evidenziando il loro potenziale rivoluzionario e la loro centralitĆ per lāevoluzione del digitale. Quantum Computing, Quantum Communication e Quantum Sensors non solo complementano lāIct tradizionale, ma hanno il potenziale per ampliare e migliorare esponenzialmente prestazioni e funzionalitĆ di soluzioni tecnologiche cruciali per il digitale, quali la sicurezza informatica, lāintelligenza artificiale e la gestione dei dati.
Pur avendo un crescente impegno nel in questo settore grazie al Pnrr, lāItalia ĆØ ancora indietro rispetto a Stati Uniti e Cina in termini di investimenti e produttivitĆ brevettuale. Quantum Sensors e Quantum Communication stanno giĆ mostrando applicazioni concrete, mentre il Quantum Computing, sebbene in fase prototipale, promette sviluppi significativi in settori come farmaceutica, chimica, aerospaziale, automotive e finance. Per competere a livello globale nella corsa allo sviluppo di nuovi mercati di tecnologie e componenti quantistiche, lāItalia deve aumentare da milioni a miliardi gli investimenti per il Quantum attraverso ricerca applicata, protezione brevettuale e sviluppo di ecosistemi di innovazione che integrino ricerca avanzata ed esigenze industriali.
Anche in questo caso il rapporto Anitec Assinform suggerisce una serie di Le politiche chiave per accelerare lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie: Aumentare lāinteresse generale verso il Quantum, un’iniziativa per sensibilizzare sensibilizzando l’opinione pubblica e le aziende sui vantaggi delle tecnologie quantistiche; Prendere coscienza e prepararsi a nuovi scenari di rischio cyber nellāera post-Quantum, rafforzando la cybersicurezza in previsione dei cambiamenti che le tecnologie quantistiche porteranno; focalizzare lo sviluppo tecnologico in base a chiare prospettive applicative, indirizzando la ricerca e lo sviluppo verso applicazioni concrete e misurabili; sviluppare la domanda di Qt con maggiori investimenti pubblici e privati, incoraggiando un aumento degli investimenti in queste tecnologie per accelerarne l’adozione; rafforzare lāintero ecosistema industriale del Quantum con collaborazioni pubblico-private ādi eccellenzaā, promuovendo collaborazioni tra settore pubblico e privato per sviluppare un robusto ecosistema quantistico; rafforzare conoscenza e capacitĆ tecnologiche dellāItalia e dellāEuropa nelle tecnologie quantistiche, assicurando che mantengano una posizione di leadership nella ricerca e nell’innovazione quantistica; creare una solida base di competenze quantistiche presso gli attori dellāofferta e della domanda Qt, formando professionisti qualificati che possano contribuire attivamente allo sviluppo del settore; creare partnership e collaborazioni tra grandi player tecnologici internazionali, le autoritĆ nazionali e le piĆ¹ importanti realtĆ industriali per lavorare insieme allo sviluppo e allāutilizzo delle tecnologie quantistiche.
LāItalia, sottolinea il vicepresidente con delega alle Tecnologie Abilitanti e di Frontiera di Anitec-Assinform, Claudio Bassoli, “ha lāopportunitĆ di emergere come protagonista nelle Quantum Technologies, ma questo richiederĆ un allineamento strategico tra ricerca avanzata e applicazione industriale. Proprio come per l’Ict tradizionale, ĆØ necessario rafforzare gli investimenti pubblici, promuovere la brevettazione e stimolare la collaborazione internazionale per sviluppare queste tecnologie. Investire nelle Quantum Technologies permetterĆ allāItalia non solo di ridurre il divario tecnologico con le principali potenze mondiali, ma di acquisire un ruolo da leader nei mercati emergenti della tecnologia quantistica”.
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