Falsi vaccini per avere il green pass, il legale di Madame: «Presupposti perché venga prosciolta»

«Ci sono i presupposti perché Madame venga prosciolta da ogni accusa». Spiega così l’avvocato Mario Ambrosetti, difensore della cantante di Creazzo Francesca Calearo, in arte Madame, la scelta dell’artista di non chiedere riti alternativi (come abbreviato o patteggiamento) nell’ambito del processo sulle false vaccinazioni Covid 19 in corso a Vicenza. La difesa ha deciso di procedere con il dibattimento nel caso in cui l’artista venisse rinviata a giudizio per il reato di falsità ideologica.

Madame l’unica ad ammettere

«È possibile che il proscioglimento avvenga già in sede di udienza preliminare – continua Ambrosetti – in ogni caso rimaniamo dell’idea di non optare per altre strade, a differenza di altri». Da ricordare che Madame è stata l’unica tra i sospettati ad ammettere di non essersi vaccinata. Nel gennaio del 2023 ha pubblicato su una sua pagina social un post in cui si riferiva ai suoi genitori, dicendo che era stata la loro paura a farle evitare il vaccino anti Covid: «Sono nata e cresciuta in una famiglia che per vari motivi ha iniziato a dubitare dei medici e delle misure della medicina tradizionale spingendosi su ricerche alternative. In effetti non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del Covid, ma non ho altri vaccini» aveva scritto. Nei mesi successivi la cantante ha raccontato di essersi sottoposta a tutta la profilassi obbligatoria.

Udienza a maggio

Nel frattempo il 21 gennaio in un’aula del tribunale di Vicenza il giudice per le indagini preliminari Antonella Crea ha spiegato agli avvocati di coloro che hanno scelto il patteggiamento quali sono i criteri da seguire per avanzare una richiesta di pena che sia in linea con le accuse rivolte ai loro clienti. Il magistrato ha poi rinviato l’udienza a maggio, quando ci sarà la discussione del pubblico ministero Gianni Pipeschi che si pronuncerà in merito ai due riti abbreviati, scelti dall’ex tennista Camila Giorgi (avvocato Edmondo Tomaselli) e dalla segretaria della dottoressa Daniela Grillone Tecioiu (principale indagata). Tra le altre 23 persone indagate a vario titolo sui falsi vaccini per i reati di falso ideologico, corruzione e peculato (l’indagine è stata condotta dalla squadra mobile), una decina ha chiesto di patteggiamento.

L’inchiesta

A seguire questa strada è anche Grillone Tecioiu, il cui ambulatorio di Vicenza è stato il fulcro dell’indagine nata nel 2021 dopo una segnalazione dell’Usl 8 Berica e che ora deve rispondere di tutti i capi d’accusa citati (falso ideologico, corruzione e peculato). L’avvocato della dottoressa, Fernando Cogolato, ha chiesto 2 anni con pena sospesa. A proporre lo stesso rito alternativo sono stati il marito di Grillone Tecioiu, Andrea Giacoppo, accusato di averla aiutata a far funzionare il sistema delle false vaccinazioni durante la pandemia, tre camici bianchi che sono indagati per aver contribuito alle false vaccinazioni e una paziente che è sospettata di aver pagato 100 euro alla dottoressa nel suo studio medico di Vicenza (poi fatturati come una «seduta di ozonoterapia») per ottenere il rilascio del green pass. A loro nel patteggiamento si sono poi aggiunti nell’ultima udienza di luglio altri quattro indagati.

L’altro medico

Si attende anche di conoscere cosa deciderà il gip in merito al medico Erich Volker Goepel, tutelato dall’avvocato Massimo Malipiero: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti anche lui avrebbe finto di vaccinare i suoi pazienti nel suo ambulatorio di Fara Vicentino. Il dottore all’inizio del 2022 era finito agli arresti domiciliari come la collega Grillone Tecioiu con l’accusa di falso ideologico e peculato, ma al momento non ha avanzato al tribunale alcuna richiesta particolare.

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