Ferrara, c’è un indagato per la morte di Edoardo Bovini al Big Town: «È lo spacciatore che gli ha venduto la cocaina»

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Davide Soattin

Si tratta dello stesso locale dove, circa due settimane più tardi il patrigno di Bovini, il 42enne Davide Buzzi, in cerca di vendetta fu uccisoper mano di Vito Mauro Di Gaetano, titolare del bar, e di suo padre Giuseppe

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C’è un indagato per la tragica fine di Edoardo Bovini, il 19enne che – durante la nottata tra sabato 12 e domenica 13 agosto 2023 – aveva accusato un malore fulminante dopo aver assunto droga, davanti al bar Big Town di via Bologna, a Ferrara. Si tratta dello stesso locale dove, circa due settimane più tardi, il 1° settembre 2023, il suo patrigno, il 42enne Davide Buzzi, fu ucciso per mano di Vito Mauro Di Gaetano, titolare del bar, e di suo padre Giuseppe. 

Le indagini della Procura

Per la morte del 19enne, la Procura di Ferrara – pm Barbara Cavallo – ha notificato un avviso di garanzia a un uomo di nazionalità italiana, indagato per spaccio e morte in conseguenza di altro reato. Il sospetto avanzato dagli inquirenti, infatti, è che sia stato lui a cedere lo stupefacente al 19enne. Sospetto che però dovrà essere confermato dai nuovi accertamenti medico legali e informatici disposti dalla magistratura per individuare quelle che sono le eventuali responsabilità per quanto accaduto. Nuovi perché il corpo di Bovini era già stato sottoposto a una prima autopsia che aveva messo in evidenza una correlazione tra la cocaina assunta quella sera dal giovane e i problemi di tachicardia ventricolare, la patologia cardiaca di cui soffriva, che lo avevano costretto anche a smettere di praticare sport. 




















































Buzzi e la vendetta per la morte del figliastro

La cessione della dose incriminata sarebbe avvenuta dentro il locale di via Bologna e il presunto spacciatore sarebbe la stessa persona che, circa due settimane dopo il decesso di Bovini, secondo quanto emerso a processo, era stato aggredito con un lancio di sedie davanti a un bar di via Carlo Mayr, nel centro storico di Ferrara, da Davide Buzzi nel tentativo di farsi giustizia privata per la morte del figliastro. A lui, il nome del presunto pusher era stato indicato da una persona, che gli aveva riferito che sapeva chi aveva venduto a Bovini un mix di cocaina e altre sostanze. Quell’aggressione non è mai stata denunciata, ma trova riscontro nei racconti di Buzzi estrapolati dalle chat telefoniche, oltre che da ulteriori indizi raccolti dagli inquirenti durante le indagini. Il fatto è stato possibile fissarlo nella serata del 25 agosto 2023, la stessa sera in cui Buzzi – mosso sempre da quello che a tutti gli effetti sembra essere un desiderio di vendetta – aveva rifilato uno schiaffo in faccia a Mauro Di Gaetano, minacciando sia lui che i dipendenti del Big Town di bruciare il locale se non avessero abbassato la saracinesca immediatamente e gli avessero versato i 3mila euro di pizzo che chiedeva come risarcimento per la morte del figliastro. Al titolare del bar di via Bologna, infatti, Buzzi addossava la colpa per non aver chiamato in maniera tempestiva i soccorsi del 118 dopo che Bovini aveva accusato il malore. Ma Di Gaetano, in quella circostanza, era nel secondo locale che aveva aperto a Modena, e non a Ferrara, e la prima autopsia a cui era stata sottoposta la salma del 19enne aveva escluso che fosse morto per un intervento non tempestivo da parte degli operatori sanitari. 

L’aggressione e l’omicidio al Big Town

A subire le ire di Buzzi fu anche una terza persona, Hamza Ben Khaled, un uomo di nazionalità tunisina con alcuni precedenti. Ben Khaled finì nel mirino del patrigno di Bovini, che lo aveva minacciato di morte (inchiesta archiviata per morte del reo, ndr) dopo che – nelle ore successive al malore accusato dal 19enne, quando questo era ricoverato in fin di vita in ospedale a Cona – il tunisino gli aveva augurato di non farcela, usando parole sprezzanti sui social. Il 17 agosto 2023 fu così aggredito da Buzzi con il lancio di sedie e tavoli, mentre si trova dentro al bar Condor di via Carlo Mayr. Per quel fatto oggi – davanti al giudice di pace del tribunale di Ferrara – sono a processo per lesioni tre persone che erano con Buzzi quel giorno, vale a dire i genitori di Bovini e il cugino del giovane, Lorenzo Piccinini, il 22enne che era presente la sera in cui, armato con tanica di gasolio, Buzzi entrò al Big Town di via Bologna per dare seguito alla propria richiesta estorsiva. In quel frangente, però, Vito Mauro e Giuseppe Di Gaetano reagirono violentemente, uccidendolo armati di bottiglie, coltello, chiave inglese e lucchetto, e ferendo in maniera molto grave Piccinini. A padre e figlio, oggi a processo davanti alla Corte di Assise, vengono contestate le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio.

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21 gennaio 2025 ( modifica il 22 gennaio 2025 | 00:02)

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