Gioco d’azzardo: le ragioni per cui è eticamente discutibile

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Eppure, scavando più a fondo, l’analisi attraverso la lente dei criteri ESG (Environmental, Social, e Governance) rivela una criticità strutturale, un’architettura di dinamiche che rendono il settore, per come è attualmente conformato in Italia, problematico sotto profili inattesi.

Non si tratta solo della pur seria questione della ludopatia, ma di un intreccio di fattori che, valutati secondo i principi ESG, dipingono un quadro di scarsa sostenibilità, soprattutto sul piano sociale e, curiosamente, meno sul fronte ambientale e persino della governance.

Il paradigma ESG, nato per valutare l’impatto a 360 gradi delle attività aziendali, ci offre una prospettiva inedita sul gioco d’azzardo. Se focalizziamo l’attenzione sul criterio sociale, che include l’impatto sulla comunità e il benessere collettivo, emerge una verità scomoda: il gioco online, pur essendo un’attività legale e regolamentata, si configura come un drenaggio economico significativo per l’Italia.

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L’attuale assetto del mercato, con una preponderanza di operatori con sede legale al di fuori dei confini nazionali, innesca una dinamica perversa. Il profluvio di denaro generato dalle puntate degli italiani alimenta introiti che, in larga parte, non restano nel circuito economico nazionale. Assistiamo a una sorta di emorragia silente, dove risorse prelevate dalle tasche dei cittadini vengono convogliate verso centri decisionali e fiscali stranieri.

Il gioco d’azzardo: un’emorragia economica per l’Italia

I dati economici del gioco online in Italia ci mostrano come i colossi del settore, pur operando legittimamente nel nostro paese e pagando le imposte sul gioco, abbiano i loro quartier generali altrove. Fatta eccezione per Lottomatica, infatti, la maggior parte dei profitti societari generati in Italia vola verso altre giurisdizioni.

Questo non significa mettere in dubbio la legalità delle operazioni, ma evidenziare come un’attività possa essere formalmente ineccepibile e, allo stesso tempo, generare squilibri significativi a livello di distribuzione della ricchezza. È un aspetto spesso trascurato nel dibattito sull’etica del gioco, ma cruciale se si considera il benessere economico della nazione nel suo complesso.

Di fatti, il denaro speso nel gioco online, anziché generare un effetto moltiplicatore all’interno del sistema economico italiano, alimentando investimenti, occupazione e consumi interni, finisce per irrorare economie estere. Un fenomeno che rende l’intero settore italiano del gioco d’azzardo poco etico se analizzato in ottica ESG, poiché l’analisi dell’impatto sociale tiene conto anche degli effetti sulla comunità. E certamente una tale emorragia di risorse danneggia l’economia italiana.

Restando in materia di analisi ESG sotto il profilo sociale non possiamo ignorare i rischi per la salute pubblica. La ludopatia, riconosciuta come una vera e propria patologia, rappresenta un costo sociale elevato, sia in termini di sofferenza individuale e familiare, sia in termini di spese sanitarie e di assistenza. È innegabile che il settore del gioco d’azzardo abbia effetti sulla comunità in questo senso, ma da tempo sono in atto (anche per obblighi di legge) strumenti per il contrasto e la prevenzione della ludopatia e la riduzione delle conseguenze negative sul benessere sociale.

L’impatto ambientale del gioco d’azzardo? Un quadro relativamente favorevole

Se il criterio “Social” del paradigma ESG rivela criticità notevoli, l’analisi degli altri due criteri offre spunti inaspettati. Sul fronte ambientale, il gioco d’azzardo presenta un impatto relativamente contenuto. La natura prevalentemente dematerializzata delle operazioni (oggi condotte quasi esclusivamente online) riduce drasticamente la necessità di infrastrutture fisiche estese, con conseguente minor consumo di risorse naturali e minori emissioni legate agli spostamenti.

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Pur esistendo un impatto legato all’infrastruttura digitale e al consumo energetico dei data center, questo è comparativamente inferiore rispetto a settori industriali e commerciali tradizionali o allo stesso gioco d’azzardo “fisico” che fino a qualche decennio fa dominava la scena degli appassionati di scommesse e non solo. In un’epoca di crescente sensibilità ecologica, questo aspetto rappresenta una nota positiva, seppur parziale.

Una trasparenza sorprendente nel mondo del gioco

Sorprendentemente, è sul fronte della governance che il settore del gioco d’azzardo italiano mostra una conformità superiore alle aspettative. Il comparto è soggetto a una normativa massiccia e stringente, con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che esercita un controllo capillare sulle attività degli operatori.

Le licenze, i protocolli di sicurezza, la trasparenza delle operazioni e i meccanismi di controllo sono elementi che rendono il settore, paradossalmente, più aderente ai principi di governance contemplati dal paradigma ESG di quanto si possa immaginare. La tracciabilità delle transazioni, la lotta al riciclaggio e la protezione dei dati personali, in particolare, sono aspetti dove la regolamentazione è particolarmente severa.

In un contesto italiano dove la trasparenza e il rispetto delle regole non sono sempre dati per scontati, il settore del gioco d’azzardo, pur con le sue problematiche intrinseche, si distingue per un grado di controllo e trasparenza superiore a molti altri ambiti economici.

In conclusione, l’analisi del gioco d’azzardo attraverso la lente dei criteri ESG ci offre una prospettiva articolata e per nulla scontata. Se le criticità sul piano sociale (in particolare il drenaggio economico verso l’estero) sono evidenti e preoccupanti, l’impatto ambientale risulta relativamente contenuto e la governance mostra una solidità inattesa.

Ci teniamo a precisare che questa analisi non intende assolvere il settore da ogni accusa, né minimizzare i danni legati alla ludopatia. Ma solo a mettere in luce come l’etica di un’attività complessa come il gioco d’azzardo non possa essere ridotta a facili slogan, ma richieda una valutazione multidimensionale che tenga conto di fattori spesso trascurati. Aprendo la strada a una riflessione più matura e informata sulle possibili vie per una gestione più sostenibile e più etica del settore.

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