Gli sfollati dalla palazzina esplosa a San Giovanni Galermo «stanno tornando a casa»Nel frattempo in città mancano ancora gli alloggi transitori per far fronte alle emergenze

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Gli sfollati dalla palazzina esplosa a San Giovanni Galermo «stanno tornando a casa»
Nel frattempo in città mancano ancora gli alloggi transitori per far fronte alle emergenze

«È questione di pochi minuti e i tecnici daranno il via libera all eoperaizoni di rientro nelle proprie abitazioni», dichiara l’assessore ai servizi sociali Bruccheri. In aggiornamento…

Gli sfollati dalla palazzina esplosa ieri nel quartiere di San Giovanni Galermo torneranno a casa in tempi brevi nella giornata di oggi. Ad assicurarlo a questo giornale è l’assessore ai Servizi sociali Bruno Bruccheri. «I tecnici stanno lavorando per capire se è possibile un rientro, aspettiamo da un momento all’altro la comunicazione del loro ritorno alle proprie abitazioni – afferma l’assessore -, fragili, disabili e anziani momentaneamente si trovano all’hotel Nettuno, credo che nel giro di pochi minuti potranno rientrare tutti». Cicostanza che era già nell’aria da ieri quando il presidente della Regione Renato Schifani nell’esprimere la propria solidarietà accennava a un celere ritorno. «Esprimo la mia vicinanza alle persone rimaste ferite nell’esplosione, alle loro famiglie e a tutti gli sfollati che attendono di poter fare ritorno nelle loro abitazioni».

Un problema comune quello delle residenze popolari transitorie, ovvero quelli utilizzati per le emergenze, in una città che di dormitori ne ha sempre meno. «Avevamo a disposizione solo via Delpino che però adesso è chiuso – sottolinea l’assessore – perché deve essere sottoposto a ristrutturazione a causa di alcune infiltrazioni d’acqua». Sui tempi Bruccheri non si sbilancia. «Non so in quanto tempo riusciremo a trovare una soluzione, possono passare mesi come anni», risponde laconico l’assessore. Inoltre, a mancare all’appello dei beni destinati a dormitorio sono anche quelli ai civici 5 e 6 di piazza Machiavelli e via Calatafimi, il supermercato sequestrato ai Santapaola. Per i primi due l’amministrazione Pogliese aveva avviato un progetto di riqualificazione di cui però non se n’è saputo più nulla. E il terzo è in disuso da dieci anni.

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Un problema che va inevitabilmente a socntrarsi con le diverse emergenze che possono capitare. «Perché in mancanza di alloggi popolari dove mettiamo gli sfollati», si chiede l’associazione Arbor Unione per gli invisibili.

Piazza Machiavelli 2500 euro di energia elettrica per l’avviamento ai civici 5 e 6 e primo piano al civico numero 3 di piazza machiavelli. In dettaglio un’unità immobiliare di piazza Machiavelli di tre vani, al secondo piano di una palazzina, sarà destinata a un’associazione di volontariato per essere adibita a scopi sociali. Altri tre immobili con ampi monolocali e angolo cottura, ai numeri civici 5-6-7 della stessa piazza saranno da subito resi disponibili per famiglie in condizione di emergenza abitativa. Infine, un altro immobile di tre vani, al primo piano di un immobile nell’attigua via Ragusa e via Ospedale Vecchio a cui si accede attraverso un cortile, in cui il Comune nei mesi scorsi ha rimosso un cancello abusivo, sarà anch’esso adibito a rifugio abitativo d’emergenza.

 Si tratta di un’unità immobiliare confiscata dallo Stato e assegnata al Comune sottraendola al patrimonio appartenente alle organizzazioni criminali che gestivano il malaffare nella cosiddetta piazza dello spaccio della droga a “San Cocimo”, al primo piano del civico numero 3 di piazza Machiavelli con ingresso dal cortile Monaca.

piazza machiavelli mai aperto, dovevano darli all’agenzia per la casa ufficio

via la marmora chiuso

via delpino chiuso per problemi infiltrazioni e il tecnico del comune l’ha definito inagibile e risorse per ristrutturarlo. di che natura sono i probelmi strutturali, hannon consegnato una parte e l’altra no. il comune potrebbe ricevere dei finanziamenti per alcuni immobili da destinare a domritori, Arbor unione per gli invisibili: «Abbiamo proposto un immobili in via Calatafimi, un supermercato di santapaola, ma che non viene utilizzato da ,»

Ci troviamo in via Calatafimi 4 con Arci, AUSER e Arbor, CGIL e FILLEA CGIL, I Siciliani giovani

 “Il bene confiscato alla mafia di via Calatafimi 4 può divenire dormitorio pubblico, anche con i fondi PNRR”

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per le aziende

 

La richiesta di associazioni e sindacati catanesi. OGGI Giovedì 24 conferenza stampa

circa i beni immobili anche all’interno tra .

Abbiamo avuto un incontro tra



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