La Fondazione Zeri lancia una piattaforma online per lo studio della storia del mercato dell’arte in Italia

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Note, documenti e testimonianze dal mercato dell’arte in Italia a cavallo tra il XIX e il XX Secolo. Si concentra sul mondo degli antiquari, ma anche di consulenti, restauratori, fotografi che hanno operato tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento l’ultimo progetto digitale della Fondazione Federico Zeri di Bologna, che online già mette a disposizione di studiosi e appassionati uno dei più importanti archivi fotografici per la documentazione dell’arte italiana.

L’importanza dell’Archivio fotografico di Federico Zeri

Una raccolta preziosa non solo per il numero di fotografie di cui l’archivio è composto, circa 290.000, ma anche per il capillare ordinamento, per i materiali storici che contiene e per il sistema di rimandi e annotazioni sui versi che riflettono le conoscenze sulle opere e in generale l’idea di storia dell’arte di Zeri, che aveva fatto della sua fototeca – poi donata all’Università di Bologna in esecuzione della sua volontà – una ‘palestra’ visiva su cui esercitare continuamente il suo occhio di conoscitore.
Da molti anni, la Fondazione dedicata allo storico dell’arte bolognese ha avviato n progetto di studio, catalogazione e digitalizzazione che ha portato alla costituzione di un database online costantemente aggiornato e implementato, anche attraverso nuovi studi e ricerche nell’immenso corpus dei materiali d’archivio.

Federico Zeri e il mercato dell’arte

E la piattaforma ora disponibile per la consultazione sul “Mercato antiquario in Italia tra Ottocento e Novecento” si deve proprio all’indagine condotta dal ricercatore Marco Fossati, che nel 2023 ha ottenuto una borsa di studio erogata dall’Associazione Amici di Federico Zeri per lavorare su una conseguenza diretta degli studi di Zeri sul mondo dell’arte. Federico Zeri, infatti, ha mantenuto per tutta la sua carriera uno stretto legame con vari protagonisti del mercato dell’arte, tra cui antiquari, gallerie e case d’asta, fornendo loro la propria consulenza e expertise. “Questi contatti sono ampiamente testimoniati da fotografie, cataloghi e carte presenti nelle sue collezioni documentarie. Si tratta spesso di professionisti sui quali esiste una scarsa bibliografia e per i quali non è semplice reperire informazioni”, specifica l’introduzione al nuovo progetto online, che ora offre agli specialisti e al pubblico generico una messe di informazioni dettagliate sui protagonisti, sui contesti e sulle dinamiche che hanno caratterizzato il mercato dell’arte in Italia per un secolo.

La piattaforma online per lo studio del mercato dell’arte in Italia

La ricerca è partita dai nomi di mercanti più ricorrenti nelle iscrizioni sul retro delle fotografie o nei documenti allegati, da cui far discendere approfondimenti bibliografici, l’analisi dei cataloghi di vendita presenti nella Biblioteca Zeri e un lavoro di nuova produzione di interviste a collaboratori ed eredi degli antiquari tracciati. Intrecciando le diverse informazioni e mettendo fatti e protagonisti in relazione tra loro, la piattaforma è stata strutturata in modo efficace e lineare e raccoglie, al momento, oltre 150 luoghi del mercato dell’arte, 60 tra antiquari e gallerie d’arte, una timeline con gli eventi più significativi nella storia del mercato dell’arte (aste, donazioni, inaugurazioni, chiusure, nascita di fondazioni) tra il 1882 e i primi Anni Duemila, un corposo elenco di professionisti, collaboratori e clienti che hanno operato nel settore o interagito con le gallerie.
Per ogni realtà antiquaria e galleria censita, il sito propone una scheda storica arricchita dal tracciamento dei luoghi e delle relazioni intrattenute con clienti e altri antiquari, dalle opere trattate presenti nel catalogo della Fondazione Zeri e dalla bibliografia essenziale. Una sezione bibliografica generale, inoltre, indirizza alla lettura dei testi utili per comprendere e ricostruire la storia del mercato dell’arte in Italia tra Ottocento e Novecento.
Con il contributo di nuovi borsisti e ricercatori, la Fondazione Zeri implementerà nei prossimi mesi le informazioni raccolte, censendo nuove entità antiquariali e mettendo a disposizione degli utenti nuovi strumenti di ricerca e forme di visualizzazione. Si confida, per la buona riuscita dell’upgrade, nella collaborazione di un numero sempre più ampio di eredi e successori delle realtà attive nel periodo oggetto di studio.

Livia Montagnoli

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