Lavoro in crisi, futuro incerto per migliaia di pugliesi. Tutta la verità

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BARI – Nel 2025 oltre undicimila lavoratori e lavoratrici in Puglia perderanno gli ammortizzatori sociali senza alcuna certezza su un eventuale sostegno economico futuro. Un dato che apre uno scenario preoccupante, aggravato da un mercato del lavoro caratterizzato da bassa specializzazione, stagionalità e salari insufficienti. Secondo i dati presentati dalla Cgil Puglia (leggili qui), tre contratti su quattro sono attivati nei settori dell’agricoltura, turismo, commercio e servizi alla persona, ambiti con scarso valore aggiunto e retribuzioni esigue. Emblematico è il fatto che, nel 2023, il 14% dei rapporti di lavoro cessati abbia avuto una durata compresa tra uno e tre giorni.

“La realtà che ci troviamo di fronte non può essere definita lavoro dignitoso né tantomeno vita dignitosa,” ha dichiarato Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, durante la conferenza stampa dal titolo “Il lavoro merita verità”, tenutasi il 21 gennaio a Bari. All’incontro, ospitato nella sede regionale del sindacato, ha partecipato anche l’economista Michele Capriati, docente presso l’Università di Bari.

Povertà e precarietà: il dramma sociale in Puglia
La Puglia è al primo posto in Italia per numero di cittadini che vivono in famiglie in povertà relativa, con una percentuale del 26,9%, a fronte di una media nazionale del 14,5%. “Le retribuzioni basse e la precarietà lavorativa – ha spiegato Bucci – alimentano una povertà diffusa che ha conseguenze drammatiche, soprattutto sui più giovani. Negli ultimi vent’anni, 550 mila pugliesi hanno cancellato la propria residenza per trasferirsi in altre regioni o all’estero, in cerca di opportunità migliori”.

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Capriati ha sottolineato come il sistema produttivo regionale necessiti di una profonda trasformazione. “Per contrastare questa spirale negativa – ha affermato – è essenziale far crescere il settore manifatturiero, che porta innovazione, qualità e salari più alti. In assenza di interventi strutturali, la Puglia rischia di perdere ulteriori 750 mila abitanti entro il 2050, come previsto dalle stime Istat”.

Critiche alla manovra di bilancio del Governo
La Cgil Puglia ha espresso dure critiche nei confronti della politica economica del Governo, accusata di non sostenere adeguatamente lo sviluppo e il lavoro. “Le risorse derivanti dall’extra gettito fiscale, proveniente in gran parte dai lavoratori e dai pensionati, non sono state utilizzate per migliorare salari o creare occupazione. Anzi, il mercato del lavoro viene ulteriormente precarizzato, si arretra sulle protezioni sociali e si ostacola il recupero salariale rispetto all’inflazione,” ha dichiarato Bucci.

Le proposte della Cgil per la Regione Puglia
Il sindacato ha avanzato una serie di proposte per affrontare l’emergenza lavorativa e promuovere uno sviluppo sostenibile. Tra queste, la necessità di un maggiore protagonismo della Regione Puglia nelle politiche attive del lavoro. “Occorre una revisione dei fondi europei per legare gli ammortizzatori sociali a una formazione qualificata. È indispensabile che Arpal Puglia svolga finalmente il ruolo per cui è stata istituita, ovvero agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro,” ha ribadito Bucci.

Tra le proposte figura anche l’istituzione di un’agenzia regionale per attrarre nuovi investitori e promuovere una sinergia con le imprese già attive sul territorio. Inoltre, la Cgil ha suggerito l’introduzione di un libretto formativo e una banca dati che certifichi le competenze dei lavoratori, per renderle un valore aggiunto in termini di attrattività economica.

Infine, la segretaria generale ha annunciato l’intenzione di proporre un protocollo sugli appalti, in linea con la legge sul salario minimo, che garantisca il rispetto dei contratti collettivi, limiti i subappalti e applichi le clausole sociali.

Verso la mobilitazione di primavera
La Cgil Puglia si prepara a una stagione di mobilitazione, che in primavera vedrà il sindacato impegnato nella campagna referendaria su cinque quesiti chiave. “Lavoro precario, sicurezza e cittadinanza saranno al centro della nostra battaglia per una società più equa e giusta,” ha concluso Bucci.





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