PREMI FLAIANO VIA DA PESCARA: SCOPPIA IL CASO. TIBONI, “QUI NON POSSIAMO LAVORARE” | Notizie di cronaca

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PESCARA – Pescara perde i Premi internazionali Flaiano e in Abruzzo scoppia il caso.

A dare l’annuncio, questa mattina in conferenza stampa la presidente Carla Tiboni: “La 52esima edizione dei premi Flaiano non si terrà a Pescara. La continua discussione tra le parti sui contributi per i Premi, diventati oggetto di querelle politica, ha generato una mancanza di serenità che non ha giovato all’organizzazione”.

“La decisione è stata presa di concerto anche con il direttore artistico Riccardo Milani. L’evento, per 52 anni, ha dato lustro a Pescara, all’Abruzzo e all’Italia. Grazie alla Regione per aver capito l’importanza dei Premi e per aver finanziato anche quest’anno la cinquantaduesima edizione, la stessa cosa non è accaduta con il Comune di Pescara. Rialzi e ribassi contributivi incidono sull’organizzazione del premio”.

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Tiboni ha spiegato che “la valutazione non è stata semplice”, ma si è chiesta: “Cosa avrebbe fatto mio padre? Buttare il cuore oltre l’ostacolo. Vi è la necessità di non essere oggetto di trattative per nessuno. I Premi Flaiano vanno via da Pescara perché abbiamo bisogno di serenità per lavorare e ciò qui non ci è concesso. Stiamo valutando altre alternative ricordando che nel 2020 il Premio Flaiano è stato il primo festival a ripartire dopo il Covid. Torneremo quando ci saranno le condizioni di serenità per costruire un evento culturale”.

M5S: “COLPO MORTALE ALLA CULTURA E ALLA CITTA’”

Insorge il Movimento 5 Stelle: “La decisione di trasferire i Premi Flaiano fuori da Pescara è un fatto gravissimo, che segna un punto di non ritorno per la cultura nella nostra città. Un dramma identitario che affonda le sue radici nell’incapacità e nella politicizzazione della gestione culturale operata dal centrodestra guidato dal sindaco Carlo Masci“, commentano in una nota la consigliera regionale Erika Alessandrini e il consigliere al Comune di Pescara Paolo Sola.

“Le parole pronunciate questa mattina in Consiglio comunale dall’assessore alla cultura, Mariarita Carota, dopo aver appreso la notizia, anziché fare chiarezza, aumentano l’indignazione. Dichiarare di voler ‘capire le reali motivazioni’ di questa scelta è un esercizio ipocrita e inutile. Le ragioni sono chiare e risiedono nella disastrosa gestione della cultura da parte dell’amministrazione Masci: il Teatro D’Annunzio è inagibile e abbandonato a un destino incerto, l’Ente Manifestazioni Pescaresi è stato lasciato marcire in una mala gestio senza precedenti e i tagli ai fondi destinati ai Premi Flaiano, evento di risonanza internazionale che rappresenta il DNA culturale di Pescara, sono stati sistematici”.

“Un’aggravante inaccettabile è la sproporzione nella distribuzione dei fondi pubblici. Mentre una manifestazione culturale di livello internazionale come i Premi Flaiano, giunti al 52° anno, fiore all’occhiello della nostra tradizione, vengono di fatto tenuti a pane e acqua, l’amministrazione ha destinato ingentissime risorse alla seconda edizione della ‘Notte dei Serpenti’, finanziata quasi senza limiti dalla Regione e dal Comune di Pescara, come evento evidentemente politicamente più gradito. Questa disparità è il simbolo di una politica miope, che privilegia l’apparenza rispetto alla sostanza”.

Aggiunge Alessandrini: “Lasciar andare via i Premi Flaiano è un tradimento verso Pescara. Questo evento non è solo cultura, è identità, è prestigio internazionale, è la storia di Pescara. L’amministrazione Masci, invece di investire per preservare questo patrimonio, ha scelto consapevolmente di rivolgere le risorse pubbliche su eventi politicamente schierati come la Notte dei Serpenti piuttosto che sulla qualità e il prestigio di chi fa solo cultura. Pescara è umiliata da questo modo di gestire il nostro patrimonio culturale.”

Continua Sola: “Questa giunta ha deliberatamente sacrificato un evento storico e strategico come i Premi Flaiano per promuovere iniziative di corto respiro, utili solo a propaganda di parte. Nel bilancio, in discussione proprio in questi giorni, troviamo ancora un milione di euro stanziato per ‘Pescara Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea’, un titolo mai assegnato alla nostra città ed attribuito a Gibellina, mentre per i Premi Flaiano non si è trovato neanche un centesimo in più dei 20.000 euro previsti. È uno scandalo che segna il punto più basso della gestione culturale a Pescara”.

“Il Movimento 5 Stelle chiede che l’amministrazione Masci si assuma immediatamente la responsabilità di questo disastro e intraprenda azioni concrete per rimediare a questo gravissimo danno d’immagine. I pescaresi meritano un’amministrazione che metta al centro cultura, identità e prestigio, non superficialità e sprechi”.

GRUPPO PETTINARI: “CONVOCARE PRESIDENTE, TROVARE SOLUZIONE”

“Dopo 52 anni il Premio Flaiano sembra irrimediabilmente lasciare la nostra città, arricchendo culturalmente chissà quale altro Comune nella nostra regione, o magari in altre regioni italiane. Chiediamo per questo al sindaco Masci e all’assessore alla cultura Carota, di convocare
immediatamente la presidente del Premio Flaiano per trovare la soluzione a questa bruttissima notizia per la città di Pescara, dell’Abruzzo e dell’intera Italia”, scrive in una nota il capogruppo della lista “Pettinari Sindaco” Massimiliano Di Pillo.

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“Questo baratro culturale pescarese, non può passare come se nulla fosse. Alla cultura della nostra città depauperata da musei comunali praticamente inesistente, da un’attività culturale impalpabile, non possiamo che chiedere all’amministrazione di rivedere la ‘miseria’ cifra di 20.000€ assegnati al Premio Flaiano. Essendo in Consiglio Comunale in atto da più di una settimana una maratona per il voto sul bilancio, riteniamo che sia questo il momento per votare una variazione urgente allo stesso al fine di recuperare il contributo per la manifestazione culturale identitaria pescarese”.

“Per questo chiediamo la sospensione del Consiglio comunale e la contestuale convocazione di una riunione dei capigruppo con la presenza dell’avvocato Tiboni, in modo da poter discutere dell’argomento in questione così da trovare una soluzione positiva che non allontani la manifestazione dalla città di Pescara”, conclude.

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