Quanto costa una casa a Napoli oggi e perché sono spariti gli alloggi in affitto

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Nello studio dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Napoli il dato shock sull’emergenza abitativa: quasi la metà delle case sono scomparse dal mercato delle locazioni. La turistificazione sta aggredendo la città. Tre municipalità assorbono il 76% di tutte le strutture turistiche.

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I flussi turistici incontrollati stanno cambiando il volto della città di Napoli, è un fenomeno che Fanpage.it vi ha raccontato in più occasioni. Dagli studi di settore al fenomeno dell’espansione dei b&b e case vacanze, dall’assenza dei controlli per le strutture extralberghiere al patrimonio pubblico usato illegalmente per il mercato turistico, fino alla sempre più grave emergenza abitativa che sta portando ad una costante e progressiva espulsione dalla città di tantissime famiglie. Sarà interessante osservare nel prossimo censimento Istat quanti abitanti ha perso Napoli negli ultimi anni. Intanto, sempre dagli studi di settore, abbiamo finalmente un dato ufficiale che ci dice quante case sono scomparse dal mercato. I numeri si trovano nel documento dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Napoli, “Analisi per il supporto per un piano comunale per la qualità dell’abitare“, atto strategico redatto dall’amministrazione comunale che certifica una serie di numeri impressionanti che ora non potranno più essere smentiti.

Un dato “ufficiale” che impone al Comune un’azione repentina e strutturale per salvaguardare il diritto dei napoletani a non essere espulsi dalla città. Fino ad ora vi avevamo mostrato la tendenza, ovvero di come le case in affitto venissero tolte dal mercato immobiliare per residenti ed immesse in quello turistico. Avevamo analizzato i dati relativi alla presenza delle strutture extralberghiere in città. Ora, grazie allo studio del Comune di Napoli, sappiamo che in città è scomparso il 42% delle abitazioni disponibili per la locazione a residenti. Significa che quasi una casa su due che prima era affittata a napoletani residenti, ora non è ad uso esclusivo dei turisti. Una proporzione incredibile.

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La metà delle case in affitto in città sono solo per turisti

L’analisi condotta dall’Assessorato all’Urbanistica non lascia spazio ad interpretazioni. Negli ultimi anni in città si registra un -42% dello stock immobiliare disponibile, significa che il 42% delle case in affitto è sparito dal mercato. Il motivo è spiegato, ove mai ce ne fosse bisogno, nello stesso documento.

Napoli ha visto una crescita del mercato degli affitti a breve termine, principalmente legato alle piattaforme digitali come […], che hanno trasformato molti appartamenti in centro in case vacanza.

Questo fenomeno ha contribuito a incrementare ulteriormente i prezzi degli immobili e degli affitti a lungo termine, creando una maggiore difficoltà per i residenti locali nel trovare alloggi accessibili. La crescente domanda turistica ha spinto molti proprietari a destinare le loro abitazioni a un uso turistico piuttosto che residenziale, contribuendo a una riduzione dell’offerta abitativa per chi cerca una casa stabile in città

Le case che restano a disposizione nel mercato delle locazioni per residenti hanno invece subito un aumento degli affitti del 38% negli ultimi 5 anni. A questo si accompagna l’aumento esponenziale della quota di reddito percepito da una famiglia napoletana che viene dedicato all’affitto della casa, che arriva a quasi la metà dell’intero salario. Si estendono sempre di più le zone interessate al fenomeno, non solo più i quartieri del centro, e poi Chiaia, Posillipo, il Vomero, ma ora anche in altre zone della città i prezzi di affitto ed acquisto delle case si sono impennati.

A Materdei si paga fino a 3.200 euro al metro quadrato per la vendita e 8,17 euro per l’affitto, a Fuorigrotta 3227 euro a metro quadrato per la vendita e fino a 8,19 euro per l’affitto, ai Colli Aminei fino a oltre 3900 euro per l’acquisto a metro quadrato e 9,95 euro per l’affitto, ai Quartieri Spagnoli ed al Cavone fino a 3400 euro per l’acquisto e 8,86 euro per l’affitto. Una casa di 80 metri quadrati, secondo i dati del Comune, può arrivare a costare  a Materdei 256mila euro in acquisto e 650 in affitto, a Fuorigrotta 258mila euro in acquisto e 655 in affitto, ai Colli Aminei 312mila euro in acquisto e 796 euro in affitto, ai Quartieri Spagnoli e al Cavone (alle spalle di piazza Dante) 272mila euro per comprarla e 708 euro al mese in affitto. Parliamo di case la cui metratura spesso non è sufficiente per una famiglia.

Un calcolo dal quale abbiamo volutamente tenuto fuori il centro antico, il Vomero, la collina di Posillipo dove le case arrivano a costare anche 5000 euro al metro quadrato per l’acquisto e 11,90 euro al metro quadro per l’affitto. Si implementano anche i costi nelle periferie, come a Ponticelli dove i piani di riqualificazione del territorio hanno già avuto un impatto sul mercato delle locazioni facendo alzare i prezzi. La realtà dei dati mostra una situazione su cui è necessario intervenire subito.

Il tema è l’espulsione dei napoletani dalla città, e non solo quelli a reddito basso, ma anche del ceto medio che non può più permettersi i costi folli per abitare all’interno del Comune. Un processo che porterà ad un progressivo spopolamento, che oltre a portare via l’anima della città, in una Napoli senza napoletani, porterà ad una riduzione delle rimesse economiche da parte del governo centrale, che sono proporzionate al numero degli abitanti. Napoli è già scesa sotto il milione di abitanti nell’ultimo censimento demografico, ora rischia di crollare sempre di più nelle statistiche.

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Dal sito Inside Air b&b

Dal sito Inside Air b&b

La pressione delle strutture turistiche: il 77% è solo su 3 Municipalità

I numeri dello studio dell’amministrazione comunale di Napoli ci offrono una parte del quadro completo. L’altra parte può essere completata guardando i numeri della pressione delle strutture turistiche sull’intera città. Ci viene in soccorso il sito “Inside air b&b” che censisce decine e decine di città in tutto il mondo rispetto alla presenza di annunci relativi alle locazioni turistiche. Napoli attualmente ha 11.027 annunci ci strutture extralberghiere disponibili in città. Un numero impressionante, il più alto d’Italia e tra i più significativi nel Sud Europa, anche comparandolo alla grandezza della città.

Quello che colpisce è come sono concentrate le case vacanze ed i b&b in città. Ben il 76,5% di tutte le strutture extralberghiere a Napoli insistono su 3 municipalità, mentre il resto della città, ovvero le altre 7 municipalità assorbono il 23,5%, quindi una percentuale assolutamente digeribile e assorbibile contando che si spalma su ben 7 enti amministrativi locali. Basti pensare a cosa significa l’organizzazione della raccolta dei rifiuti, dei trasporti, del traffico, la presenza dei vigili urbani. Pensare che sono 3 municipalità sopportano una pressione simile è davvero incredibile.

La Municipalità 2 detiene il record con 4.117 strutture su un totale di 11.027, quindi il 37,3% del totale. E’ la Municipalità del centro storico, ma la distribuzione dei numeri, sebbene prevedibile, è di impatto. Avvocata ha 735 strutture, Montecalvario (Quartieri Spagnoli) 830 strutture, San Giuseppe (zona universitaria) 643, Porto 624, Mercato 218 e Pendino ben 1.067 strutture. Al secondo posto c’è la Municipalità 4, quella di San Lorenzo e Vicaria, che registra 2.262 strutture extralberghiere, pari al 21,1% del totale, con il record del quartiere San Lorenzo con 2008 tra case vacanze e b&b, il numero più alto in città per un solo quartiere. Segue la Municipalità 1, Chiaia, San Ferdinando e Posillipo con 1961 strutture di accoglienza per turisti, per un totale del 18.1%. La Municipalità con meno strutture è la 9 quella di Soccavo e Pianura, con appena 34 strutture per turisti. Se invece guardiamo ai quartieri, i fanalini di coda sono Miano con 7 case vacanze e Scampia con 3. Nessun quartiere della città ha 0 strutture per turisti. Significativo come anche nelle periferie esiste un’offerta non trascurabile se guardiamo alle 50 strutture di Secondigliano, alle 96 di Poggioreale o alle 86 di Bagnoli.





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