Uno scambio di “sì” tra centrodestra e Partito democratico sull’Ucraina. I senatori dem – insieme ai colleghi di Iv e Azione – hanno votato a favore del decreto che autorizza un nuovo invio di armi al governo Zelensky, i deputati del centrodestra hanno dato il via libera alla risoluzione del Pd alla Camera, dove sono state invece bocciate quelle di M5s e Alleanza Verdi-Sinistra.
Al Senato i voti favorevoli al decreto del governo che proroga fino al 31 dicembre 2025 l’autorizzazione alla cessione di mezzi ed equipaggiamenti sono stati 123 voti favorevoli, mentre quelli contrari sono stati 25 e un senatore si è astenuto. Le opposizioni si sono divise visto che i senatori M5s e Avs hanno votato contro, a differenza degli altri colleghi di minoranza. A Montecitorio, invece, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul decreto ha ottenuto 181 sì. E subito dopo è arrivato il via libera ai dispositivi di Pd, Azione e +Europa, oltre che a parte di quello di Italia Viva. Stop invece alle risoluzioni presentate dei pentastellati e di Avs.
“Lo ribadisco, io spero di non usare questo decreto. Spero che non ci sia mai un undicesimo pacchetto. Spero che questo decreto sia totalmente inutile. Spero di poterlo stracciare. Spero di non parlare mai più della guerra in Ucraina nelle aule di questo Parlamento. Perché tutti noi ci auguriamo la sola cosa: che l’Ucraina sia in pace, che si ricostituisca, che il diritto internazionale si riesca a difendere, non con le armi, ma con un tavolo di pace. Ma a questo dobbiamo arrivarci. E non esiste possibilità di pace se non si inizia con una tregua. E non esiste la tregua se qualcuno non smette di bombardare”, ha detto Crosetto nel suo intervento alla Camera.
Come in Medio Oriente, prosegue Crosetto, “vorremmo che si interrompa questa guerra e anche in quel Paese si raggiunga la pace. Sarà facile? Non lo so. È mancata l’Europa? Può darsi. È mancata la forza politica per obbligare la Russia a sedersi a un tavolo di pace? Può darsi. È mancato il coinvolgimento di Nazioni del mondo che avrebbero voluto fare e non si sono sentite coinvolte? Può darsi”. Quindi ha ammesso: “Sono stati fatti errori”.
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