Un importante consigliere del primo ministro della Svezia è un tipo sbadato: ed è un problema

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Da qualche settimana il primo ministro della Svezia Ulf Kristersson sta facendo i conti con un caso politico che riguarda il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Henrik Landerholm: a partire dall’inizio di dicembre i due principali giornali svedesi, Dagens Nyheter e Aftonbladet, hanno raccontato di come in diverse occasioni Landerholm abbia dimenticato documenti e dispositivi contenenti informazioni riservate in luoghi non sicuri. Landerholm poi è accusato di avere fatto dei viaggi personali usando fondi pubblici, in violazione delle regole della Segreteria Generale del governo.

Negli ultimi giorni i Socialdemocratici, il principale partito di opposizione al governo, hanno iniziato a chiedere insistentemente le dimissioni di Landerholm, sostenendo che sia incapace di fare il suo lavoro e che sia ormai un pericolo per la sicurezza svedese.

Landerholm è consigliere per la sicurezza del primo ministro Ulf Kristersson dal novembre 2022. In questi anni ha avuto un ruolo piuttosto influente nel governo della Svezia, un paese che nel 2024 è entrata ufficialmente a far parte della NATO abbandonando una lunga tradizione di neutralità militare fra il blocco occidentale e quello dell’ex Unione Sovietica. L’approvazione del suo ingresso da parte degli stati membri è stata raggiunta dopo due anni di intensi negoziati, seguiti anche da Landerholm, durante i quali in particolare l’Ungheria e la Turchia si erano opposte alla sua richiesta di adesione.

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– Leggi anche: La Svezia è entrata ufficialmente nella NATO

I primi articoli sulla sbadataggine di Landerholm sono stati pubblicati a inizio dicembre, quando Dagens Nyheter ha raccontato di come nella prima metà del 2023 il funzionario Björn Fagerberg avesse lavorato insieme a Landerholm senza ottenere un nulla osta sulla sicurezza. Nei tre anni precedenti Fagerberg aveva lavorato per l’ambasciata svedese negli Stati Uniti, dove il nulla osta era stato approvato, ma secondo la legge svedese Landerholm avrebbe dovuto comunque richiederne uno nuovo per Fagerberg prima di iniziare a collaborare con lui.

In un altro articolo pubblicato pochi giorni dopo il Dagens Nyheter ha rivelato che a dicembre del 2022 Landerholm aveva dimenticato il suo cellulare all’ambasciata ungherese di Stoccolma, dove si trovava per un incontro: il telefono era rimasto lì per una notte intera, prima che un membro del suo staff venisse a riprenderlo. Un mese dopo Landerholm aveva invece dimenticato un taccuino nella sede della Sveriges Radio, un’emittente radiofonica pubblica.

Landerholm ha confermato la veridicità degli episodi sul suo account X, definendoli degli «incidenti» che aveva segnalato e per i quali la Segreteria Generale aveva deciso di non prendere provvedimenti. Nello stesso tweet aveva anche ammesso di aver dimenticato, sempre all’inizio del 2023, dei documenti in un armadietto chiuso al Gällöfsta Konferens Kungsängen, un centro per conferenze a nord di Stoccolma, aggiungendo che a riprendere i documenti sarebbe stato un suo collega.

Il 20 gennaio Dagens Nyheter è però tornato su quest’ultima vicenda, dicendo di avere approfondito la questione e di aver scoperto che i documenti sarebbero stati dimenticati non in un armadietto ma nel giardino della villa, e che a trovarli sarebbe stato un addetto alle pulizie. Secondo le fonti consultate dal quotidiano si sarebbe trattato di quattro documenti, di cui almeno uno conteneva informazioni classificate e in teoria inaccessibili ai civili.

Questa settimana Sveriges Radio ha inoltre affermato che lo staff di Landerholm non era andato a ritirare personalmente il taccuino, ma che aveva chiesto loro di metterlo su un taxi e di farlo recapitare a un bar nel centro di Stoccolma. Landerholm ha confermato questa versione, dicendo però che non era stato un problema poiché il taccuino non conteneva dati sensibili.

Sempre in questi giorni un’inchiesta del quotidiano Aftonbladet ha raccontato di come in questi due anni Landerholm abbia viaggiato frequentemente fra Stoccolma e Berlino, dove abitava la sua compagna, e che alcuni di questi viaggi sarebbero stati fatti a spese pubbliche, spacciandoli per viaggi di lavoro. Landerholm ha detto che molti di questi viaggi fossero necessari per il suo lavoro, dato che la Germania è un importante alleato della Svezia, e che il fatto che lui avesse delle ragioni personali per rimanere a Berlino si potesse considerare come un fatto positivo.

Landerholm ha anche ammesso di aver programmato alcuni viaggi di lavoro per andare a degli incontri affinché gli venisse comodo passare da Berlino, o che avessero come destinazione finale Berlino e non Stoccolma, anche se non ce n’era bisogno, ma di aver richiesto che il costo di questi spostamenti venisse dedotto dal suo stipendio, quando gli è stato fatto notare che avrebbe violato il regolamento della Segreteria Generale svedese. Secondo Aftonbladet, comunque, Landerholm ha posto la questione soltanto dopo che alcuni giornalisti avevano iniziato a indagare su di lui.

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Al di là dell’impatto concreto di questi episodi, sia l’opposizione che alcuni ex membri dei servizi segreti svedesi hanno detto pubblicamente di ritenere che Landerholm sia inadatto al ruolo che ricopre e ipotizzato che finora non sia stato indagato dal governo soltanto perché è un amico personale del primo ministro Ulf Kristersson. Lennart Ohlsson, ex capo del controspionaggio dell’esercito svedese, ha detto a Sveriges Radio che ritenere accettabile mandare un taxi a ritirare il taccuino di una persona che ricopre un ruolo tanto sensibile sia una dimostrazione di «carenze nella cultura della sicurezza degli uffici governativi svedesi».

Le richieste di dimissioni sono partite dai Socialdemocratici, che sono stati sostenuti dai partiti della Sinistra e dei Verdi. Peter Hultqvist, presidente della commissione parlamentare per la Difesa, ha detto di aver formalmente chiesto alla commissione di convocare il primo ministro per fargli riferire sulla questione, ma che i rappresentanti dei partiti di governo si sono opposti.

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