Agricoltura: Coldiretti Grosseto, dall’emergenza lingua blu a piu’ risorse pac per veri agricoltori

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Ripartiti gli incontri sul territorio: incassati i primi risultati, ecco le nuove battaglie.

Grosseto: Dall’emergenza lingua blu alla conferma della manovra di bilancio delle agevolazioni sul gasolio a sostegno del settore anche per il 2025, dalle risorse della nuova Pac, la politica agricola comune, per cui Coldiretti ha chiesto, in sede UE, di vincolare l’erogazione ai soli agricoltori professionali e di incrementare il budget dei sostegni per tenere il passo di Usa e Cina fino all’applicazione delle pratiche sleali e alla concorrenza sleale con le barricata nei confronti degli accordi commerciali con i paesi terzi, come il Mercosur, che rischiano di innescare una competizione sui costi piuttosto che sulla qualità. Ed ancora l’opportunità del bando regionale per favorire la diversificazione delle aziende agricole e l’integrazione al loro reddito attraverso attività connesse come l’agriturismo, l’agricoltura sociale e la produzione di energie rinnovabili.

Sono alcuni dei temi caldi al centro del nuovo round di incontri promossi da Coldiretti Grosseto che hanno l’obiettivo di aggiornare le imprese agricole sugli obiettivi raggiunti, anche in seguito alle mobilitazioni dello scorso anno in Italia e a Bruxelles, e di condividere le prossime iniziative ed attività. “Iniziamo il 2025 così come abbiamo terminato il precedente: sul territorio incontrando i nostri soci. – esordisce il Presidente di Coldiretti Grosseto, Simone Castelli – I temi sono tanti a partire dagli obiettivi centrati con le nostre mobilitazioni che non hanno risolto tutti i problemi ma hanno sicuramente dato delle prime risposte: c’è una filiera in disequilibrio che va riallineata perché ai nostri agricoltori restano ogni 100 euro di spesa solo 7 euro di utile e per farlo serve puntare sulla trasparenza e al riconoscimento dei costi di produzione degli agricoltori che grazie alla legge contro le pratiche sleale, da noi invocata, ora hanno uno strumento per difendersi. Non solo proteste, Coldiretti ha saputo fare anche proposte. Penso, tra quanto ottenuto, all’innalzamento del de minimis da 25 a 50 mila euro, ad una Pac più semplificata, alla cancellazione della follia del 4% obbligatoria che è stata sostituita con la rotazione, alla cancellazione della proposta del regolamento contro i fitofarmaci che rischiavano di ridurre del 30% la produzione agricola comunitaria costringendoci ad importare ancora di più, alla moratoria dei debiti, che abbiamo chiesto sia prorogata anche nel 2025, all’impegno dell’UE a rafforzare le leggi a difesa degli agricoltori attraverso l’applicazione delle pratiche sleali insieme alla pubblicazione da parte di Ismea dei costi medi di produzione per tutte le filiere. L’indicazione di origine è, secondo noi, la madre di tutte le battaglie ma questa trasparenza deve essere europea. Reciprocità è quella che pretendiamo: non possiamo più permettere di far entrare nel nostro mercato alimenti a basso costo prodotti con regole e standard di qualità, sanitari, ambientali molto inferiori ai nostri che fanno concorrenza ai nostri produttori. Come si raggiunge questo traguardo? Raccogliendo almeno 1 milione di firme con la nostra petizione che porteremo in commissione europea e modificando il codice doganale per fermare l’italian sounding”.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

A livello territoriale a fianco del bando regionale per sostenere le multifunzionalità che mette in campo quasi 19 milioni di euro e al prossimo sugli investimenti, molto atteso dalle imprese, Coldiretti si è impegnata in questi mesi per aiutare le imprese zootecniche che insieme alla calamità delle predazioni, devono fare i conti ora anche con i primi focolai di lingua blu che hanno portato alla morte di decine di pecore. La lingua blu è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti che si trasmette tramite dei moscerini del genere Culicoides che non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell’animale. Il suo diffondersi porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende. “La lingua blu, che è figlia come molti patogeni che stanno condizionando la nostra agricoltura, dei cambiamenti climatici ed in particolare dell’aumento delle temperature, rischia di dare il colpo di grazia ad un settore già in crisi con conseguenze pesanti su tutta la filiera della carne e lattiero-casearia. – spiega il presidente di Coldiretti, Simone Castelli – È importante fare presto per mettere in sicurezza la fattoria toscana e garantire ristori alle aziende zootecniche che non devono essere lasciate sole. Alle aziende colpite in questa fase servono indennizzi e un piano per evitare la sua diffusione. In queste settimane abbiamo lavorato sia a livello nazionale ottenendo il contributo a fondo perduto a favore delle imprese zootecniche che hanno subito danni in conseguenza dell’abbattimento di capi infetti per la malattia della Lingua Blu e l’impegno della Regione Toscana di trovare risorse e mettere in campo tutte le misure necessarie per arginarlo. Misure concrete ottenute proponendo soluzioni realistiche”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link