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Non ci sono state vittime e questa è già un’ottima notizia. Perché l’esplosione che ha devastato un’ampia area del rione San Giovanni Galermo, a Catania, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

Prima la fuga di gas, l’allarme lanciato dai residenti e l’intervento sul posto dei tecnici di Catania Rete Gas, quindi la violenta e improvvisa deflagrazione e il crollo.

Esplosione a Catania: feriti anche Vigili del Fuoco e tecnici del gas

Per ore si è temuto il peggio, la paura che sotto le macerie potessero esserci vittime. Fortunatamente, come detto, il bilancio è sì grave ma non tragico: 14 feriti, tra i quali uno in codice rosso.

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Investiti dall’onda d’urto, senza riportare gravi conseguenze, anche due Vigili del Fuoco della squadra che stava intervenendo dal pomeriggio dopo la segnalazione di una fuga di gas nella zona. Rimasti feriti anche tre tecnici della ditta che stava provvedendo ad intercettare la perdita e un dirigente tecnico ingegnere.

Per ore, dopo varie evacuazioni e diverse mini-esplosioni causate dalla fuoriuscita del gas, che hanno alimentato la paura tra residenti e soccorritori, è circolata la notizia di una persona dispersa, ma l’uomo, che si era allontanato dalla zona dopo la deflagrazione, si è poi fatto vivo, scongiurando così il timore che potesse esserci una vittima sotto le macerie.

Esplosione a Catania: in corso le operazioni di smassamento

Dopo una breve pausa di qualche ora nella notte, i Vigili del Fuoco hanno ripreso le operazioni di smassamento nella zona interessata dal crollo. Sul posto, oltre ai pompieri, sono prontamente intervenuti carabinieri, polizia e Protezione Civile.

*Notizia in aggiornamento*

L’esplosione, il crollo e il terrore generato dai video virali sui social

Paura di perdere ciò che hanno costruito negli anni, frutto di sacrifici, perdere le loro case, gli affetti più cari, i ricordi di una vita: sono stati questi i pensieri che hanno tormentato per tutta la sera, ieri, gli abitanti del rione di San Giovanni Galermo a Catania.

In seguito a una fuga di gas e alla conseguente esplosione e crollo di due palazzine gemelle, si è generato il panico ed è dilagato il terrore nelle menti di abitanti della zona e non, alimentato anche dai video girati da alcuni utenti lì presenti e diventati subito virali sui social.

Tanta apprensione per quanti aspettavano di conoscere le loro sorti future, i 150 sfollati di cui molti anziani alloggiati in una residenza lì vicino, e ancora i parenti preoccupati di quanti lì residenti.

Una tragedia che per fortuna non ha lasciato vittime e dispersi, ma tanto dolore, tanto vuoto nei cuori di chi ha vissuto in prima persona l’accaduto, e di chi, lì presente ha fatto il possibile per mettere in salvo un intero quartiere, evitando ulteriori esplosioni.

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Adesso restano tante macerie, lì, nel cuore di un quartiere che dovrà aspettare l’espletamento di tutti gli interventi del caso, prima di conoscere il suo destino, cercando di ripartire per aprire un nuovo capitolo di vita, senza mai dimenticare la paura e il dolore che in una sera fredda di gennaio ha portato via dalle loro vite ogni cosa.

*Notizia in aggiornamento*

Esplosione a San Giovanni Galermo: gli interventi del giorno seguente

I Vigili del Fuoco, come sottolineato in conferenza stampa dal Comandante Provinciale Felice Iracà, inizieranno stamane le operazione di rimozione delle macerie con l’apporto di alcuni mezzi provenienti da altre province siciliane.

“Non si sa ancora se la Procura abbia aperto un’indagine”.

“La pressione nelle condutture sta diminuendo ma non sono state ancora riaperte, e non si sa quando gli abitanti delle aree limitrofe potranno fare rientro nelle loro case”

*Notizia in aggiornamento*

Esplosione a San Giovanni Galermo: la Procura apre un’inchiesta per disastro colposo

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sull’esplosione di gas nel rione San Giovanni Galermo.

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Il reato ipotizzato è disastro colposo.

Lo ha confermato il procuratore Francesco Curcio all’Ansa, sottolineando che “abbiamo indagi in corso”. Titolari del fascicolo sono il procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Emanuele Vadalà.

*Notizia in aggiornamento*

Si sarebbe potuta evitare la tragedia che ha colpito ieri sera il rione catanese di San Giovanni Galermo? E’ questa la domanda che nelle ultime ore cittadini e autorità si stanno ponendo, ed è lo stesso dubbio sollevato dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta sull’esplosione di gas che ha portato al crollo di due palazzine gemelle. Il reato ipotizzato è disastro colposo, come confermato dal procuratore Francesco Curcio all’Ansa, sottolineando che al momento le indagini sono ovviamente ancora in corso.

Da stamane invece, si sta lavorando al fine di raggiungere un graduale ritorno alla normalità nella zona delle vie Kertesz, Gualandi e Capo Passero di Trappeto Nord, a San Giovanni Galermo, nel minor tempo possibile, questo quanto detto in una nota dal Comune di Catania: “L’obiettivo dei vertici aziendali di Catania Rete Gas, azienda partecipata del Comune, che gestisce la rete metanifera e dei tecnici, si legge nella nota, è restituire quanto prima, possibilmente entro le prossime 24-48 ore, la fornitura di gas ai residenti di tutta la zona, circa ventimila abitanti complessivamente, sospesa già ieri sera per evidenti ragioni di sicurezza.

E intanto, anche il sindaco della citta etnea torna sull’accaduto: “Avendo constatato già ieri sera, con l’assessore Alessandro Porto, la gravità dei danni non mi stanco di ripetere che siamo di fronte a una tragedia sfiorata solo per miracolo, tanto che mi associo a quanti dicono che dobbiamo ringraziare l’intercessione della nostra Patrona Sant’Agata che non ci siano state vittime”. “Il mio pensiero e la mia concreta vicinanza – aggiunge Enrico Trantino – vanno anzitutto ai feriti, a quanti hanno dovuto lasciare le abitazioni, agli anziani della casa di riposo costretti ad abbandonare in gran fretta i locali. Stiamo lavorando perché gli sfollati tornino quanto prima nelle loro case: a tutti comunque viene garantito adeguato sostegno. Un sentito ringraziamento va a quanti sono ancora impegnati in prima linea nei soccorsi e a dare conforto alle persone comprensibilmente disorientate per lo spaventoso evento”.

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E nel frattempo c’è qualcuno che invece di mostrare vicinanza a quanti nel giro di un istante hanno perso i ricordi e i sacrifici di un’intera vita, ne approfitta per rubare qualche oggetto rimasto integro tra le macerie, per tale ragione la Questura di Catania sta curando l’aspetto dell’ordine pubblico, con azioni preventive anti ‘sciacallaggio’

Il bilancio è dunque di 14 feriti, ma oggi per fortuna raccontiamo di una tragedia che non ha causato alcuna vittima, ma che diversamente avrebbe potuto assumere le vesti di una vera e propria strage. Il 21 gennaio del 2025 sarà comunque ricordato da quanti rimasti direttamente colpiti come la data della distruzione delle loro abitazioni, della paura di perdere i loro cari, così come è per molti il 26 dicembre 2018.



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