Mafia Romana, chiesti 148 anni di carcere per 24 imputati nell’operazione Assedio: 10 per Nicoletti junior che aiutò il boss Messina Denaro

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


di
Fulvio Fiano

Le richieste del pm Cascini nel processo con rito abbreviato. I vertici di camorra e ‘ndrangheta assieme alla criminalità locale e all’estrema destra infiltravano l’imprenditoria capitolina

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Un totale di 148 anni di carcere sono stati chiesti in abbreviato per 24 dei 63 imputati nell’operazione «Assedio» della Dda dello scorso luglio (18 arresti, 131 milioni sequestrati, 3 patteggiamenti già conclusi): i figli di Enrico Nicoletti, ex boss della Magliana, Massimo e Antonio, il figlio di Michele Senese detto «o’ pazz», il camorrista di più alto rango nella Capitale, Vincenzo, il boss di ‘ndrangheta Sergio Gangemi, Anna Bettozzi «lady Petrolio», la figlia Domitilla Strina e il nipote Massimiliano Monti, assieme a soggetti vicini alla estrema destra, accomunati in un’unica consorteria che secondo la Dia non fotografa, come in altre inchieste, gli affari della mafia a Roma, ma una peculiare mafia romana.

Nicoletti e Senese jr

Un «Assedio», appunto, all’economia legale, fatto di usura, estorsioni, riciclaggio anche nel settore degli idrocarburi, interessi illeciti, una diffusa rete di politici e imprenditori a vario titolo coinvolti, una enorme disponibilità economica e una «riserva di violenza» da usare in modo mirato: «… dobbiamo distruggere o dobbiamo creare? … o ci dobbiamo mettere a fare casino e ci dobbiamo andare a mettere in bocca … perché qua … qua siamo in una Capitale … mica è Napoli … qua girano politici, vescovi … questo, quello e quell’altro ancora … noi dobbiamo stare calmi lo sai perché? Perché qua ci alzano da terra, in un quarto d’ora … qua ci sta la mafia … devi essere una persona seria insieme a loro…», sintetizzava in una intercettazione Salvatore Pezzella, uno dei principali leader del sodalizio. Agli atti dell’indagine sono finiti gli incontri a piazza di Spagna, con i pranzi fra boss nei ristoranti alla Balduina, all’Aurelio, fino a via Flaminia, Fregene, l’Infernetto e Casal Palocco.




















































L’incontro con Messina Denaro

Per Antonio Nicoletti il pm Francesco Cascini ha sollecitato una condanna a 10 anni (già ridotta di un terzo per il rito processuale) che oltre ad aver accompagnato personalmente il super latitante Matteo Messina Denaro in una visita al Regina Elena, elargiva — grazie anche a questa rete di conoscenze — favori di vario genere. All’ex calciatore di Roma, Inter e della Nazionale, Francesco Moriero (non indagato) prometteva di fargli avere la panchina del Trapani in serie B e a un brigadiere dell’Arma dava la propria disponibilità ad aiutare il figlio ad entrare in un master. Accusato di riciclaggio è invece l’ex calciatore del Bologna e del Napoli, Giorgio Bresciani. Dodici anni sono stati chiesti per Daniele Muscariello, produttore cinematografico di poco successo («All’alba perderò») poi diventato, come emerso anche in altre inchieste, inserito nella malavita capitolina. Dieci anni anche per Roberto Macori, figura descritta dalle indagini come «il perfetto snodo dell’ecletticità della associazione» perché dalla destra eversiva «all’ombra di Massimo Carminati e Gennaro Mokbel» si è legato «in maniera indissolubile» ai Senese ed è infine approdato ai calabresi Morabito e Mancuso.

«Qui c’è la mafia»

È lui che mette in guardia Monti, fiancheggiatore della associazione assieme alla madre e alla zia Bettozzi, in arte, quando era una cantante, Anna Betz — già condannata a 11 anni e mezzo in un’altra vicenda — a restare nei ranghi: «…no, ma poi glielo abbiamo spiegato dico … st’atteggiamento … lui c’ha i soldi…(…)ricordate che a Roma la gente con i soldi rimane sulle panchine …», con un chiaro riferimento all’omicidio di Fabrizio Piscitelli Diabolik ucciso un mese prima, nell’agosto 2019.

Iscriviti alla newsletter di Corriere Roma

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

23 gennaio 2025

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito personale

Delibera veloce

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link