Al via la nona edizione del convegno di Confcommercio Milano sulle novità fiscali del 2025

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Dalla Legge di Bilancio 2025 alla Legge Delega di Riforma Tributaria in materia di Iva (prestiti del personale, detrazioni, ecc.), ma anche l’Irpef (aliquote, detrazioni di imposta, premi di risultato e fringe benefit per i lavoratori dipendenti e assimilati, altri interventi sul reddito di lavoro dipendente, ecc.), l’Ires, Pos e registratori telematici, concordato preventivo biennale e il bilancio. Questi i temi emersi nel corso della nona edizione del convegno sulle “Novità fiscali per le imprese e i professionisti nell’anno 2025. Legge di bilancio e altre disposizioni fiscali”, organizzato a Milano dalla Direzione Servizi Tributari di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Numerosi gli argomenti approfonditi e altrettanti gli operatori che hanno partecipato: sono state circa 600 le partecipazioni in presenza e online. Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza ha aperto i lavori della nona edizione dell’iniziativa.

Al centro delle discussioni la maxi-deduzione: la proroga per ulteriori tre periodi d’imposta dell’agevolazione per i titolari di reddito di impresa ed esercenti, “finalizzata a favorire l’incremento occupazionale attraverso il riconoscimento di una maggiore deduzione del costo del personale assunto a tempo indeterminato” ha spiegato Vincenzo Carbone, nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate. Per il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate si tratta di una notizia “particolarmente interessante”, peraltro la deduzione “è stata ulteriormente incrementata qualora siano assunte particolari categorie di soggetti meritevoli di maggiore tutela” ha aggiunto. A tal proposito Carbone ha ricordato che su questa misura è stata pubblicata la circolare dell’Agenzia delle Entrate numero uno, del 20 gennaio. In merito invece alla cosiddetta Ires premiale o mini Ires, definita da Carbone “una misura molto interessante” e introdotta dall’ultima legge di bilancio, consiste nella riduzione di quattro punti percentuali, e cioè dal 24 per cento si passa al 20 per cento dell’aliquota applicabile per determinare l’imposta dovuta sul reddito di impresa realizzato nel periodo d’imposta 2025. Infatti, come si legge nella circolare dell’Agenzia delle Entrate del 20 gennaio il beneficio fiscale introdotto dal Dlgs n. 216/2023 ed esteso al 2027 dall’ultima legge di Bilancio, consiste in una maggiorazione del 20 per cento del costo ammesso in deduzione per l’incremento del personale, che sale al 30 per cento per i dipendenti meritevoli di maggior tutela. E’ una misura “a carattere temporaneo ed è stata introdotta in attesa dell’attuazione del principio dei criteri direttivi previsti dalla legge” ha continuato. Carbone ha poi sottolineato che, questa disposizione, da un lato intende favorire dopo l’abrogazione dell’Ace, la patrimonializzazione delle imprese mediante l’accantonamento a riserva degli utili. Dall’altro lato questa disposizione punta ad incentivare determinati investimenti produttivi nonché la creazione di nuovi posti di lavoro da parte di società ed enti, “ricordo enti commerciali e non commerciali, per supportare la transizione digitale e energetica delle imprese” ha aggiunto.

Anche per Vincenzo De Luca, responsabile del settore fiscale d’impresa per Confcommercio, la misura sulla deduzione la maxi-deduzione “è un’importante misura che favorirà l’occupazione e l’incremento dell’occupazione”. Più in generale, per De Luca la manovra in bilancio “contiene diverse novità che vanno nella direzione di favorire le imprese nella nuova occupazione e negli investimenti”. De Luca ha spiegato che la formula fiscale riguarda “tutte le tipologie di reddito di impresa e di lavoro autonomo, quindi società di capitali, società di persone, ditte individuali e addirittura lavoratori autonomi”. E ancora, una misura “importante” introdotta “in via sperimentale” è la cosiddetta Ires premiale, su cui “si attendono anche chiarimenti affinché le imprese possano operare in modo corretto” ha sottolineato. Questa misura riguarda “solamente le società di capitali quindi Spa o Srl, è finalizzata sia per investimenti nell’ambito dell’occupazione che per creare nuova occupazione” ha osservato De Luca. De Luca ha posto attenzione anche alle proposte formulate da Confcommercio affermando che “sono state accolte dal governo”, e riguardano “la resa strutturale sia del taglio del cuneo fiscale che della riduzione delle aliquote dell’Irpef”. L’auspicio è che si prosegui “in questa direzione, riducendo ulteriormente le aliquote dell’Irpef, soprattutto sul ceto medio”. I vantaggi che ne deriverebbero vertono sulla riduzione della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti, “ma naturalmente anche sui lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori” ha aggiunto De Luca. Riducendo la pressione fiscale su queste categorie “aumenterebbero i consumi”. Infatti, De Luca ha infine ricordato che i consumi interni valgono “il 60 per cento del prodotto interno lordo, quindi una riduzione della pressione fiscale sui contribuenti, lavoratori autonomi dipendenti o pensionati, permetterebbe che le risorse siano destinate all’aumento dei consumi e a un miglioramento dell’economia nazionale”.

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Secondo Giampaolo Foresi, direttore dei servizi tributari di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, l’iniziativa odierna “riscuote sempre il grande interesse da parte delle nostre imprese e dei nostri professionisti associati, quindi siamo ben felici di prepararla tutti gli anni sempre con maggiore attenzione, chiamando profili di più alto interesse”. Le imprese “chiedono sostanzialmente qualità professionale, quindi è importante che noi siamo presenti per fornire le informazioni dal punto di vista professionale, su tutto ciò che li riguarda” ha aggiunto Foresi. In particolare, Foresi ha spiegato che le criticità legate al 2025 dal punto di vista delle novità fiscali “sono soprattutto operative, in materia di benefit per lavoratori dipendenti”. Le imprese “hanno sollevato molti temi, abbiamo avuto quesiti – anche prima del convegno – e riguardano casi di assegnazione di autoveicoli con contratti stipulati tra dipendenti e datori di lavoro prima del primo gennaio 2025, ma con immatricolazioni delle autovetture successive al 31 dicembre 2024” ha aggiunto. Temi su cui “evidentemente abbiamo sollecitato un chiarimento ufficiale da parte dell’Agenzia dell’Entrate o una modifica normativa per poter rendere tranquille le nostre imprese nella gestione di questi benefit” ha aggiunto. Altri temi particolari “li vedremo anche in corsa. Quello che ci sembra chiaro oggi poi nell’operatività quotidiana crea questioni che vanno affrontate e sulle quali ci confrontiamo regolarmente in un mutuo scambio di informazioni con le nostre imprese” ha concluso Foresi.

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