Bardonecchia, il cervo Martino star sui social: passeggia nei cortili delle case e si affaccia alle finestre

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


di
Carlotta Rocci

Da quasi due anni vive in paese, ma la sua presenza divide i residenti: c’è chi lo vorrebbe al sicuro in qualche posto più isolato e chi invece spera di incontrarlo

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

I residenti e i villeggianti gli hanno dato un nome, Martino. Lo hanno visto andare e venire più volte con il passare delle stagioni, sempre vicino alle case, addirittura nei cortili, a volte quasi affacciato alle finestre. È un cervo maschio, adulto, che oggi, è diventato una star sui social. Da un paio d’anni vive a Bardonecchia, non lontano dalle piste da sci. 

I primi avvistamenti sono stati nella boscaglia vicino al fiume, ma con il passare dei mesi Martino ha iniziato ad avvicinarsi sempre di più alle case. Oggi sul gruppo Facebook Bardolovers lo si vede passeggiare nei cortili del paese, avvicinarsi alle persone che gli offrono frutta e verdura che lui ha imparato a mangiare direttamente dalle mani degli umani




















































Tutto questo affascina e preoccupa chi vive a Bardonecchia: da un lato la favola dell’animale del bosco che si trasferisce in paese, dall’altro la consapevolezza che un cervo è un animale selvatico che per sua natura deve diffidare dell’essere umano e tenersi a una certa distanza, come raccomandano gli esperti che mettono in guardia dal tentativo di «addomesticare» un animale di questo tipo. 

La presenza di Martino divide il paese: c’è chi lo vorrebbe al sicuro in qualche posto più isolato e chi esce di casa con la speranza di incontrarlo. Qualcuno ha montato addirittura le fototrappole in giardino per immortalare le sue visite notturne. «È in pericolo, lasciatelo stare», scrivono in tanti sui social. «Me lo sono trovato di fronte ed è bellissimo», replica qualcuno. Non è chiaro da dove sia arrivato, ma sembra proprio aver scelto l’area più vicina alle case per vivere soprattutto d’inverno. L’estate scorsa, nei mesi in cui Bardonecchia era più affollata, si era allontanato un po’, ma a settembre era riapparso. 

Ma il punto di vista degli esperti è uno solo: «Agli animali selvatici non si deve dare da mangiare, lo vieta la legge e ce lo spiega la biologia», afferma Luca Giunti, guardiaparco e naturalista. Ci sono almeno cinque motivi per cui è pericoloso (per lui e per noi) che Martino si sia abituato troppo all’uomo e alla vita di città. Il primo: «Se l’animale selvatico si abitua troppo a frequentare l’uomo, corre rischi perché potrebbe non avere più paura ad entrare in un cortile dove, magari, ci sono dei cani che potrebbero ferirlo, oppure si abitua troppo ad attraversare la strada e, nel farlo, potrebbe essere investito, con danno per se stesso e per gli occupanti dell’auto». C’è anche una ragione sanitaria. «Martino potrebbe avere dei parassiti sulla pelliccia che potrebbero passare sulle mani delle persone che lo accarezzano, penso, per esempio, alle zecche. Inoltre, parliamo di un animale di quasi 100 chili con un palco di corna che ne pesa almeno una decina; una mole simile può fare del male anche solo sbattendoci addosso». La convivenza non fa bene a Martino, che è, per sua natura, in grado di adattarsi molto bene all’inverno. «Le pieghe del suo stomaco si adattano al freddo per processare la cellulosa più dura, sa come fare anche se l’inverno non produce erba fresca e ortaggi», prosegue Giunti. «Invece, dargli l’insalata sbagliata o altri cibi può essere dannoso per lui. Chi pensa di fare un gesto gentile, in realtà rischia di farlo star male. Walt Disney non c’entra nulla qui, dobbiamo guardare al cervo per quello che è: un animale bellissimo ma selvatico, che va trattato come tale». Come succede in città, poi, la preda porta a valle il suo predatore. Se a Torino l’arrivo dei topi porta in strada i serpenti, in montagna potrebbe accadere che «i naturali predatori di Martino lo seguano tra le strade del paese, in un habitat a lui poco congeniale, per scappare e mettersi in salvo. Il rischio è di trovare un giorno il povero Martino ferito, magari in paese, perché non è riuscito a scappare». L’ultima ragione è molto pratica: Martino è un animale, non sa quanto vale una macchina o una bella staccionata. Con il suo palco di corna potrebbe fare danni. «D’inverno è normale che gli animali si avvicinino alle borgate di montagna, lo fanno perché la coabitazione con l’uomo gli fa trovare tratti di terreno con la neve spalata e perché gli orti coltivati sono fonte di cibo; è un comportamento normale finché resta sporadico. Il problema è quando diventa un’abitudine, come in questo caso». Il consiglio dell’esperto, dunque, è: «Lasciare Martino alla sua vita di cervo selvatico, smettendo di attirarlo con il cibo per ammirarlo o scattare una fotografia».

Iscriviti alla newsletter di Corriere Torino

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

24 gennaio 2025 ( modifica il 24 gennaio 2025 | 17:29)

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 



Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link