decisiva l’app YouPol • Umbria TAG24

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Un 37enne è finito in manette, per cessione e detenzione di stupefacente. Decisiva, per la Polizia di Stato di Terni, la segnalazione arrivata sull’app YouPol che denunciava un’attività di spaccio.

L’uomo, all’uscita dal lavoro, nel pomeriggio della giornata di giovedì 23 gennaio, è stato notato a bordo della propria automobile dirigersi in un parcheggio in zona Sabbione. A quel punto il “pusher” avrebbe incontrato un acquirente che lo attendeva e al quale ha consegnato due involucri, dietro corrispettivo di denaro.

Terni, arresto per spaccio cocaina

L’incontro al parcheggio tra i due uomini e l’acquisto di droga sono stati, quindi, segnalati dall’app YouPol che ha fatto scattare l’operazione. Una volta perpetrato lo scambio (droga per una somma di denaro), i poliziotti della Squadra Mobile – diretta dal Vice Questore Marco Colurci – sono intervenuti e hanno sequestrato i due involucri che contenevano cocaina.

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Il 37enne, fermato dalle forze dell’ordine, si è visto effettuare una perquisizione domiciliare. Gli agenti della Sezione Narcotici, nella casa dell’uomo, hanno ritrovato altre dosi di cocaina, per un totale di 85 grammi, un bilancino di precisione, 9mila euro in contante e materiale da confezionamento.

Spaccio di droga, il giudice convalida gli arresti domiciliari

L’ennesimo arresto per spaccio in Umbria. Questa volta il fermo, su richiesta della Procura della Repubblica di Terni – Sostituto Procuratore Elena Neri – ha visto la sua convalidata nell’udienza di venerdì 24 gennaio, al termine della quale, nelle more del processo, il Giudice ha applicato gli arresti domiciliari e il sequestro delle somme di denaro.

L’acquirente, invece, era un 43enne ternano. La Prefettura ha ricevuto la segnalazione dell’uomo, come assuntore di sostanza stupefacente.

Attenzione, però, anche agli arresti domiciliari. Basta ricordare il caso delle scorse ore, quando un tunisino a Perugia è stato sorpreso nell’attività di spaccio mentre era nella misura cautelare presso la propria abitaizione. Essere sorpreso a spacciare mentre si trovava agli arresti domiciliari rappresenta una violazione grave della misura cautelare, che potrebbe tradursi in una pena particolarmente severa.

In base all’articolo 73 del Testo Unico sugli Stupefacenti (D.P.R. 309/90), lo spaccio di droga prevede pene che vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione, a seconda della gravità del reato e delle circostanze aggravanti.

Cos’è l’app YouPol?

L’app YouPol, per smartphone, tablet e computer, è nata nel 2017 come strumento pratico e immediato di comunicazione fra i cittadini e la Polizia di Stato per prevenire e contrastare il bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’App, a cui si accede con registrazione utente o in forma anonima, consente l’invio di messaggi e immagini direttamente alle centrali operative delle questure. Non sostituisce il numero di emergenza (NUE) 112 ma rappresenta una modalità alternativa di contatto rapido con la Polizia di Stato. Possibile anche l’invio e la trasmissione in un momento successivo con l’inserimento dell’ indirizzo del luogo in cui si è verificato l’evento.

YouPol consente di inviare videoaudioimmagini e testi, rendendo le segnalazioni dettagliate ed efficaci. Tramite l’applicazione è possibile aprire una chat in tempo reale con gli operatori della questura consentendo uno scambio immediato di messaggi e file multimediali, simile alle comuni applicazioni di messaggistica istantanea. Di recente è stata anche introdotta una funzionalità di geolocalizzazione per individuare con precisione la posizione di chi denuncia e mostrare sulla mappa l’ufficio di polizia più vicino. Un ulteriore aggiornamento consente di nascondere l’attività svolta con l’app, accorgimento pensato per proteggere chi teme che il proprio dispositivo possa essere controllato da altri.

Le forze dell’ordine spiegano che, per utilizzare al meglio Youpol, è importante descrivere dettagliatamente l’episodio, specificando luogo, orario e persone coinvolte, e, quando possibile, allegare materiale multimediale. Anche in caso di segnalazioni anonime, fornire informazioni utili è fondamentale per aiutare gli agenti a intervenire. Resta inteso che nei casi più urgenti è sempre possibile contattare direttamente il numero unico di emergenza 112 o, dove non disponibile, il 113 della Questura, col telefono o anche tramite un’apposita funzione dell’app.

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