Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 24 gennaio sul conflitto a Gaza. LIVE

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Hamas ha reso noto i nomi degli ostaggi che saranno liberati domani, precisando che si tratta di quattro soldatesse israeliane. L’ufficio di Netanyahu ha confermato di aver ricevuto la lista dei nomi. Come riferisce la Bbc, si tratta di: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag.\n

Fonti palestinesi riferiscono che Qays al-Saadi, il comandante a Jenin delle Brigate Az ad-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, si è consegnato all’Idf nella parte orientale della città. Lo riferisce Ynet. 

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Da sabato gli sfollati di Gaza potranno ritornare a piedi nel nord della Striscia  senza armi e senza ispezione, attraverso Rashid Street. Potranno ritornare anche con i loro veicoli nel nord di Gaza attraverso il Corridoio Netzerim, dopo che saranno stati ispezionati da una compagnia privata americana. 

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I negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizieranno tra due settimane e ruoteranno attorno a tre punti: il completo ritiro israeliano da Gaza, un cessate il fuoco permanente e globale e un completo scambio di prigionieri. Lo ha detto Zaher Jabareen, leader di Hamas in Cisgiordania, in un’intervista all’emittente qatariota al-Araby.

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Inizieranno domani mattina presto le procedure per il rilascio dei detenuti palestinesi che verranno scarcerati in cambio delle 4 soldatesse israeliane. Lo ha dichiarato la Commissione per i detenuti palestinesi, spiegando che la Croce Rossa inizierà l’ispezione dei prigionieri nella prigione di Ofer alle 5 del mattino. La loro scarcerazione effettiva avverrà tra le 10 e le 11 ora locale, riporta l’emittente al-Jazeera.

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Le Idf e lo Shin Bet hanno confermato che è stato eseguito un raid con un drone su un’auto a Qabatiya, precisando di aver preso di mira \”una cellula di uomini armati\”. Sul social X l’esercito israeliano ha pubblicato un video del raid.

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L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato venerdì che 272 dei suoi operatori sono stati uccisi durante i 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza, \”il luogo più pericoloso per gli operatori umanitari\”. In un aggiornamento sulla situazione a Gaza, l’Unrwa ha lamentato che le condizioni umanitarie rimangono \”catastrofiche\” nonostante il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico Hamas, entrato in vigore domenica 19 gennaio. Secondo i dati del ministero della Sanità palestinese raccolti dall’organizzazione, almeno 47.161 persone sono state uccise e 111.166 ferite dal 7 ottobre 2023. Di queste persone uccise, 13.319 erano bambini e 786 bambini sotto l’età di un anno.

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Israele ha informato i mediatori che l’elenco delle quattro donne prese in ostaggio, pubblicato questa sera da Hamas, viola i termini dell’accordo, che impone al gruppo terroristico di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse, riporta Channel 12. Hamas ha informato i mediatori che resta fedele all’accordo e che ci sono state semplicemente delle complicazioni tecniche che hanno portato al mancato rispetto. Arbel Yehud, una delle ultime donne ostaggi civili che si ritiene siano ancora vive, è trattenuta dalla Jihad islamica palestinese, non da Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e alla fine ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito, nonostante la violazione. I partecipanti alla riunione hanno stabilito che, sebbene Hamas abbia violato l’accordo, questa non è stata abbastanza grave da far saltare l’intero affare. 

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Dopo notizie di fonte palestinese che riferivano di un attacco aereo in Cisgiordania, il portavoce dell’Idf ha confermato che un aereo dell’aeronautica militare ha attaccato un veicolo su cui viaggiava \”un gruppo di terroristi\” nella zona di Kabatia, a Jenin.

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Israele ha informato i mediatori che Hamas ha violato l’accordo e che ciò non è accettabile, ma non farà saltare il piano. Le famiglie degli ostaggi che saranno liberati domani sono state informate  dagli ufficiali dell’Idf. Lo riferisce Ynet. Un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si sta preparando ad accogliere i quattro rapiti secondo la lista pubblicata da Hamas, anche se ciò costituisce una violazione da parte dell’organizzazione terroristica. 

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Un’auto è stata colpita durante un raid aereo su Qabatiya, vicino Jenin, la città della Cisgiordania teatro dell’operazione delle Idf ‘Muro di Ferro’. Lo ha riferito il sito di notizie palestinese Quds News, che attribuisce l’attacco a un drone israeliano e precisa che ci sarebbero diversi morti.

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Le Idf hanno condotto nei giorni scorsi raid aerei nel sud del Libano per \”rimuovere le minacce\” esistenti. Lo afferma l’esercito israeliano in una nota aggiungendo che sono anche stati distrutti depositi di armi e punti di osservazione di Hamas. ”L’Idf continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano\”, afferma l’esercito. 

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\”Le Idf restano schierate nel Libano meridionale, continuano a monitorare i tentativi di Hezbollah di tornare nel sud del Libano e agiranno contro qualsiasi minaccia alle truppe delle IDF e allo Stato di Israele\”, aggiunge la nota.

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Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.

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Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. Israele aveva insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi de defunti. Il fatto che il suo nome non figuri nell’elenco fa aumentare i timori per la sua sorte.

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas. L’annuncio del rilascio di quattro soldatesse domani viola infatti i termini dell’accordo secondo cui, prima dei militari, andavano rilasciati le donne civili. Israele ha diverse opzioni sul campo. Potrebbe non consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza domani oppure potrebbe modificare o limitare l’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio dei quattro ostaggi.

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Mercoledì Israele aveva detto a Hamas di aspettarsi per sabato la liberazione di Arbel Yehud, con doppia cittadinanza israeliana e tedesca. Il suo nome era nella prima lista degli ostaggi da liberare, sfilata all’ultimo a favore della israelo-britannica Emiily Damari. Si ritiene che Arbel Yehud sia in mano alla Jihad Islamica palestinese e questo potrebbe essere la causa dei ritardo nel suo rilascio. 

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Dopo che il primo ministro del Qatar ha inoltrato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati domani al capo del Mossad David Barnea, ora Israele deve decidere se accetterà la lista. Lo riferiscono i media israeliani. Nel mentre sta tenendo colloqui anche con i mediatori, ed è possibile che tra le opzioni che Gerusalemme sta prendendo in considerazione ci sia il rinvio del ritiro dal Corridoio Netzerim, che taglia Gaza in due da nord fino al mare, e rinvii il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia. La lista attesa da Israele, e prevista dall’accordo, stabilisce che tra i primi gruppi che vengono rilasciati ci siano donne civili, dopo le soldatesse. 

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Naama Levy, 21 anni, è invece apparsa nei filmati del 7 ottobre ferita, con i pantaloni insanguinati e con le mani legate dietro la schiena, trascinata su una jeep e poi portata nella Striscia. ”Ho degli amici in Palestina”, la si sente dire ai suoi rapitori. Secondo il padre sarebbe stata tenuta lontana dalle altre in un tunnel a Gaza. Cresciuta in India, aveva fatto volontariato presso le Nazioni Unite e la Croce Rossa, e aveva fatto parte di Hands of Peace, organizzazione che promuove la pace tra i giovani israeliani e palestinesi

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Insieme a loro era stata rapita Agam Berger, ventenne violinista oltre che soldatessa. Aveva iniziato il servizio militare il 5 ottobre del 2023, due giorni prima dell’assalto di Hamas, nella base vicino al confine con Gaza. Mercoledì sera una sua esibizione al violino è stata trasmessa durante il reality show che seleziona il cantante che rappresenterà Israele a Eurovision, ‘Hakochav Haba’.

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Karina Ariev, nata 19 anni fa a Gerusalemme, era apparsa a luglio in un video di propaganda di Hamas in cui implorava il governo di Benjamin Netanyahu di ”fermare la guerra”. Seduta accanto a lei, nello stesso video, Daniella Gilboa, che ha raccontato di essere stata rapita direttamente dal suo letto. ”Una volta le vostre bombe mi hanno quasi ucciso, ho molta paura per la mia vita”, aveva detto nel filmato rivolgendosi alle autorità israeliane. Al governo aveva detto di ”fare il suo lavoro, riportateci a casa vive”. Karina Ariev e Daniella Gilboa erano apparse nel video insieme a Doron Steinbrecher, civile, rilasciata domenica.

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Più di recente, tre settimane fa in occasione della ripresa dei negoziati a Doha, la diciannovenne Liri Albag è apparsa in un video in cui raccontava di essere rapita da 450 giorni. ”Cosa fareste se qui ci fosse un vostro familiare?”, aveva chiesto la giovane soldatessa prima di scoppiare in lacrime, La famiglia aveva dichiarato che nel filmato appariva irriconoscibile.

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Le quattro soldatesse osservatrici Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni, sono state rapite da Hamas il 7 ottobre 2023 dall’avamposto militare di Nahal Oz, al confine con Gaza. Fu proprio il loro gruppo di analiste, disarmate, a informare gli alti livelli dell’Idf che nella Striscia c’erano molti movimenti sospetti che facevano capire che Hamas stava preparando un’azione. Il loro rapporto non venne preso sul serio dai vertici militari. In tutto le osservatrici portate via dalla base furono cinque, quindi Agam Berger resta ancora a Gaza. 

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Nella lista dei nomi comunicata da Hamas a Israele delle quattro soldatesse che saranno rilasciate domani ci sono Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni. Lo riporta la Bbc sottolineando che saranno liberate in cambio di 180 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. 

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Secondo fonti israeliane citate dai media l’elenco dei nomi degli ostaggi che Hamas dovrebbe rilasciare domani, viola l’accordo di cessate il fuoco. In base all’accordo, devono essere rilasciate rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse. Mentre Hamas ha fornito i nomi di 4 delle 5 soldatesse ancora a Gaza. Quindi se saranno confermati i nomi, vuol dire che le civili Arbel Yehud, prigioniera di una fazione della Jihad islamica e Shiri Bibas, madre dei due bambini ancora a Gaza, non saranno liberate domani. 

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La decisione di Hamas di liberare quattro soldatesse domani, nel secondo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi, rappresenterebbe una violazione dell’accordo sul cessate il fuoco. Lo scrive il Times of Israel affermando che, in base all’accordo, dovranno essere rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse, quindi gli anziani e infine coloro che vengono ritenuti molto malati.

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Hamas ha reso noto i nomi degli ostaggi che saranno liberati domani, precisando che si tratta di quattro soldatesse. 

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L’Ufficio del Primo Ministro Netanyahu riferisce che \”è stata ricevuta dai mediatori una lista di ostaggi che saranno liberati, ma che la risposta ufficiale di Israele verrà fornita in seguito\”. 

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I familiari degli ostaggi israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv e bloccato la circolazione sulla principale autostrada di Ayalon per chiedere al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di ”riportare a casa tutti” coloro che sono ancora nella Striscia di Gaza. I manifestanti hanno quindi chiesto a Netanyahu di non soccombere alle pressioni del ministro delle Finanze Betzalel Smotrich e del parlamentare Itamar Ben-Gvir, che chiedono che la guerra venga ripresa. Le famiglie chiedono a Netanyahu di \”impegnarsi affinché Israele porti a termine l’accordo in toto e che tornino tutti\” gli ostaggi.

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\”Tornare in guerra condannerà a morte coloro che sono rimasti là. Stiamo aumentando la nostra lotta e non lasceremo che estremisti che sono lontani dalla gente e stanno lavorando contro gli interessi israeliani seppelliscano gli ostaggi nei tunnel\”, hanno dichiarato i manifestanti.

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Hamas ha reso noto i nomi degli ostaggi che saranno liberati domani, precisando che si tratta di quattro soldatesse israeliane. L’ufficio di Netanyahu ha confermato di aver ricevuto la lista dei nomi. Come riferisce la Bbc, si tratta di: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag.

Fonti palestinesi riferiscono che Qays al-Saadi, il comandante a Jenin delle Brigate Az ad-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, si è consegnato all’Idf nella parte orientale della città. Lo riferisce Ynet. 

Da sabato gli sfollati di Gaza potranno ritornare a piedi nel nord della Striscia  senza armi e senza ispezione, attraverso Rashid Street. Potranno ritornare anche con i loro veicoli nel nord di Gaza attraverso il Corridoio Netzerim, dopo che saranno stati ispezionati da una compagnia privata americana. 

I negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizieranno tra due settimane e ruoteranno attorno a tre punti: il completo ritiro israeliano da Gaza, un cessate il fuoco permanente e globale e un completo scambio di prigionieri. Lo ha detto Zaher Jabareen, leader di Hamas in Cisgiordania, in un’intervista all’emittente qatariota al-Araby.

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Media, rilascio detenuti palestinesi avverrà domani mattina

Inizieranno domani mattina presto le procedure per il rilascio dei detenuti palestinesi che verranno scarcerati in cambio delle 4 soldatesse israeliane. Lo ha dichiarato la Commissione per i detenuti palestinesi, spiegando che la Croce Rossa inizierà l’ispezione dei prigionieri nella prigione di Ofer alle 5 del mattino. La loro scarcerazione effettiva avverrà tra le 10 e le 11 ora locale, riporta l’emittente al-Jazeera.

Raid drone su auto vicino Jenin, vittime (2)

Le Idf e lo Shin Bet hanno confermato che è stato eseguito un raid con un drone su un’auto a Qabatiya, precisando di aver preso di mira “una cellula di uomini armati”. Sul social X l’esercito israeliano ha pubblicato un video del raid.

Unrwa, da inizio guerra morti 272 nostri operatori a Gaza

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato venerdì che 272 dei suoi operatori sono stati uccisi durante i 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza, “il luogo più pericoloso per gli operatori umanitari”. In un aggiornamento sulla situazione a Gaza, l’Unrwa ha lamentato che le condizioni umanitarie rimangono “catastrofiche” nonostante il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico Hamas, entrato in vigore domenica 19 gennaio. Secondo i dati del ministero della Sanità palestinese raccolti dall’organizzazione, almeno 47.161 persone sono state uccise e 111.166 ferite dal 7 ottobre 2023. Di queste persone uccise, 13.319 erano bambini e 786 bambini sotto l’età di un anno.

Israele, Hamas viola intesa ma accettiamo lista ostaggi

Israele ha informato i mediatori che l’elenco delle quattro donne prese in ostaggio, pubblicato questa sera da Hamas, viola i termini dell’accordo, che impone al gruppo terroristico di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse, riporta Channel 12. Hamas ha informato i mediatori che resta fedele all’accordo e che ci sono state semplicemente delle complicazioni tecniche che hanno portato al mancato rispetto. Arbel Yehud, una delle ultime donne ostaggi civili che si ritiene siano ancora vive, è trattenuta dalla Jihad islamica palestinese, non da Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e alla fine ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito, nonostante la violazione. I partecipanti alla riunione hanno stabilito che, sebbene Hamas abbia violato l’accordo, questa non è stata abbastanza grave da far saltare l’intero affare. 

Idf, attaccato un gruppo di terroristi su un mezzo a Jenin

Dopo notizie di fonte palestinese che riferivano di un attacco aereo in Cisgiordania, il portavoce dell’Idf ha confermato che un aereo dell’aeronautica militare ha attaccato un veicolo su cui viaggiava “un gruppo di terroristi” nella zona di Kabatia, a Jenin.

Media: “Hamas ha violato piano ma Israele accetta la lista”

Israele ha informato i mediatori che Hamas ha violato l’accordo e che ciò non è accettabile, ma non farà saltare il piano. Le famiglie degli ostaggi che saranno liberati domani sono state informate  dagli ufficiali dell’Idf. Lo riferisce Ynet. Un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si sta preparando ad accogliere i quattro rapiti secondo la lista pubblicata da Hamas, anche se ciò costituisce una violazione da parte dell’organizzazione terroristica. 

Raid drone su auto vicino Jenin, vittime

Un’auto è stata colpita durante un raid aereo su Qabatiya, vicino Jenin, la città della Cisgiordania teatro dell’operazione delle Idf ‘Muro di Ferro’. Lo ha riferito il sito di notizie palestinese Quds News, che attribuisce l’attacco a un drone israeliano e precisa che ci sarebbero diversi morti.

Idf: raid in sud Libano per “rimuovere minacce”

Le Idf hanno condotto nei giorni scorsi raid aerei nel sud del Libano per “rimuovere le minacce” esistenti. Lo afferma l’esercito israeliano in una nota aggiungendo che sono anche stati distrutti depositi di armi e punti di osservazione di Hamas. ”L’Idf continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano”, afferma l’esercito. 

“Le Idf restano schierate nel Libano meridionale, continuano a monitorare i tentativi di Hezbollah di tornare nel sud del Libano e agiranno contro qualsiasi minaccia alle truppe delle IDF e allo Stato di Israele”, aggiunge la nota.

Violazione accordo, Netanyahu riunisce vertici sicurezza e valuta risposta (2)

Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.

Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. Israele aveva insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi de defunti. Il fatto che il suo nome non figuri nell’elenco fa aumentare i timori per la sua sorte.

Violazione accordo, Netanyahu riunisce vertici sicurezza e valuta risposta

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas. L’annuncio del rilascio di quattro soldatesse domani viola infatti i termini dell’accordo secondo cui, prima dei militari, andavano rilasciati le donne civili. Israele ha diverse opzioni sul campo. Potrebbe non consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza domani oppure potrebbe modificare o limitare l’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio dei quattro ostaggi.

Mercoledì Israele aveva detto a Hamas di aspettarsi per sabato la liberazione di Arbel Yehud, con doppia cittadinanza israeliana e tedesca. Il suo nome era nella prima lista degli ostaggi da liberare, sfilata all’ultimo a favore della israelo-britannica Emiily Damari. Si ritiene che Arbel Yehud sia in mano alla Jihad Islamica palestinese e questo potrebbe essere la causa dei ritardo nel suo rilascio. 

Media: “Israele ora sta decidendo se accettare la lista”

Dopo che il primo ministro del Qatar ha inoltrato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati domani al capo del Mossad David Barnea, ora Israele deve decidere se accetterà la lista. Lo riferiscono i media israeliani. Nel mentre sta tenendo colloqui anche con i mediatori, ed è possibile che tra le opzioni che Gerusalemme sta prendendo in considerazione ci sia il rinvio del ritiro dal Corridoio Netzerim, che taglia Gaza in due da nord fino al mare, e rinvii il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia. La lista attesa da Israele, e prevista dall’accordo, stabilisce che tra i primi gruppi che vengono rilasciati ci siano donne civili, dopo le soldatesse. 

Chi sono le soldatesse libere domani (2)

Naama Levy, 21 anni, è invece apparsa nei filmati del 7 ottobre ferita, con i pantaloni insanguinati e con le mani legate dietro la schiena, trascinata su una jeep e poi portata nella Striscia. ”Ho degli amici in Palestina”, la si sente dire ai suoi rapitori. Secondo il padre sarebbe stata tenuta lontana dalle altre in un tunnel a Gaza. Cresciuta in India, aveva fatto volontariato presso le Nazioni Unite e la Croce Rossa, e aveva fatto parte di Hands of Peace, organizzazione che promuove la pace tra i giovani israeliani e palestinesi

Insieme a loro era stata rapita Agam Berger, ventenne violinista oltre che soldatessa. Aveva iniziato il servizio militare il 5 ottobre del 2023, due giorni prima dell’assalto di Hamas, nella base vicino al confine con Gaza. Mercoledì sera una sua esibizione al violino è stata trasmessa durante il reality show che seleziona il cantante che rappresenterà Israele a Eurovision, ‘Hakochav Haba’.

Chi sono le soldatesse libere domani

Karina Ariev, nata 19 anni fa a Gerusalemme, era apparsa a luglio in un video di propaganda di Hamas in cui implorava il governo di Benjamin Netanyahu di ”fermare la guerra”. Seduta accanto a lei, nello stesso video, Daniella Gilboa, che ha raccontato di essere stata rapita direttamente dal suo letto. ”Una volta le vostre bombe mi hanno quasi ucciso, ho molta paura per la mia vita”, aveva detto nel filmato rivolgendosi alle autorità israeliane. Al governo aveva detto di ”fare il suo lavoro, riportateci a casa vive”. Karina Ariev e Daniella Gilboa erano apparse nel video insieme a Doron Steinbrecher, civile, rilasciata domenica.

Più di recente, tre settimane fa in occasione della ripresa dei negoziati a Doha, la diciannovenne Liri Albag è apparsa in un video in cui raccontava di essere rapita da 450 giorni. ”Cosa fareste se qui ci fosse un vostro familiare?”, aveva chiesto la giovane soldatessa prima di scoppiare in lacrime, La famiglia aveva dichiarato che nel filmato appariva irriconoscibile.

Bbc: “Ecco i nomi delle soldatesse libere domani” (2)

Le quattro soldatesse osservatrici Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni, sono state rapite da Hamas il 7 ottobre 2023 dall’avamposto militare di Nahal Oz, al confine con Gaza. Fu proprio il loro gruppo di analiste, disarmate, a informare gli alti livelli dell’Idf che nella Striscia c’erano molti movimenti sospetti che facevano capire che Hamas stava preparando un’azione. Il loro rapporto non venne preso sul serio dai vertici militari. In tutto le osservatrici portate via dalla base furono cinque, quindi Agam Berger resta ancora a Gaza. 

Bbc: “Ecco i nomi delle soldatesse libere domani”

Nella lista dei nomi comunicata da Hamas a Israele delle quattro soldatesse che saranno rilasciate domani ci sono Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni. Lo riporta la Bbc sottolineando che saranno liberate in cambio di 180 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. 

Fonti israeliane: “Elenco dei nomi dato da Hamas viola accordo”

Secondo fonti israeliane citate dai media l’elenco dei nomi degli ostaggi che Hamas dovrebbe rilasciare domani, viola l’accordo di cessate il fuoco. In base all’accordo, devono essere rilasciate rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse. Mentre Hamas ha fornito i nomi di 4 delle 5 soldatesse ancora a Gaza. Quindi se saranno confermati i nomi, vuol dire che le civili Arbel Yehud, prigioniera di una fazione della Jihad islamica e Shiri Bibas, madre dei due bambini ancora a Gaza, non saranno liberate domani. 

Media: Hamas ha violato accordo con rilascio soldatesse

La decisione di Hamas di liberare quattro soldatesse domani, nel secondo scambio tra detenuti palestinesi e ostaggi, rappresenterebbe una violazione dell’accordo sul cessate il fuoco. Lo scrive il Times of Israel affermando che, in base all’accordo, dovranno essere rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse, quindi gli anziani e infine coloro che vengono ritenuti molto malati.

Hamas, domani libere 4 soldatesse israeliane

Hamas ha reso noto i nomi degli ostaggi che saranno liberati domani, precisando che si tratta di quattro soldatesse. 

Ufficio Netanyahu: ricevuta la lista dei rapiti da liberare

L’Ufficio del Primo Ministro Netanyahu riferisce che “è stata ricevuta dai mediatori una lista di ostaggi che saranno liberati, ma che la risposta ufficiale di Israele verrà fornita in seguito”. 

Parenti ostaggi bloccano autostrada Tel Aviv: “Netanyahu li riporti a casa tutti”

I familiari degli ostaggi israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv e bloccato la circolazione sulla principale autostrada di Ayalon per chiedere al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di ”riportare a casa tutti” coloro che sono ancora nella Striscia di Gaza. I manifestanti hanno quindi chiesto a Netanyahu di non soccombere alle pressioni del ministro delle Finanze Betzalel Smotrich e del parlamentare Itamar Ben-Gvir, che chiedono che la guerra venga ripresa. Le famiglie chiedono a Netanyahu di “impegnarsi affinché Israele porti a termine l’accordo in toto e che tornino tutti” gli ostaggi.

“Tornare in guerra condannerà a morte coloro che sono rimasti là. Stiamo aumentando la nostra lotta e non lasceremo che estremisti che sono lontani dalla gente e stanno lavorando contro gli interessi israeliani seppelliscano gli ostaggi nei tunnel”, hanno dichiarato i manifestanti.



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