Le pagelle di Lazio- Real Sociedad. Guendo inarrestabile, non si ferma mai; Isaksens decisivoM debutto sprint di Balde

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difficile da pignorare

 


Le pagelle della Real Sociedad

REMIRO 6 – Non esiste alternanza tra Liga e Coppa, gioca sempre il numero 1 di Cascante. Non può nulla sul gol di Gila, mura Dia in corner al quarto d’ora. Un prodigioso recupero sulla linea di porta evita il 2-0 al 14’, rimandato alla mezzora, quando Zaccagni insacca col mancino. Tocca ma non riesce a respingere il colpo di testa del tris di Castellanos. Ripresa più semplice del previsto.

AIHEN 4 – Reduce dalla rottura del crociato, da novembre è di nuovo arruolabile. Perde il duello in mischia da cui nasce l’1-0, al 12’ stende Isaksen e il giallo ne influenza il prosieguo, mandandolo nel panico. Al 30’ subisce un tunnel ancora dal danese e guadagna anzitempo gli spogliatoi lasciando i suoi in 10. Ingenuità colossale e senza attenuanti: la Real incassa il colpo e nei 10 minuti successivi ne subisce altri due.

ZUBELDIA 5 – Prelevato dal vivaio basco, è a San Sebastián dall’età di 11 anni. Uno come lui è abituato a concedere pochissimo, ma nei primi 30 minuti spiovono palloni da tutte le parti e va in bambola. Passivo in più di una lettura, un passo indietro in una stagione fin qui quasi idilliaca.

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AGUERD 5 – Classe ’96, il colosso marocchino – dopo aver vinto la Conference League con il West Ham battendo la Fiorentina – ha la maturità per sfide di questo livello, ma nei primi 45’ non lo fa vedere. Non sempre pulito in fase di impostazione, perde quasi tutti i duelli con Castellanos. A metà ripresa si fa male ed è costretto alla sostituzione. Anche sfortunato. Dal 71’ PACHECO SV – Tocca pochissimi palloni, nell’ultimo quarto di gara la Lazio si esibisce in un esercizio di possesso e la Real deve soltanto badare a tenere le posizioni.

ARAMBURU 5 – Il 2002 venezuelano non può contenere l’impatto straripante di Nuno Tavares, che va al traversone con irrisoria facilità, lo scarta nell’uno contro uno e gli scappa via con continuità. Sulla sua testa passa il cross del 3-0 che chiude la gara. Serata storta.

BRAIS MENDEZ 6 – Talento tanto cristallino quanto intermittente, dotato di personalità fuori dal comune e una tecnica sopraffina. Fa un buon primo quarto di gara, eludendo il primo pressing feroce della Lazio. Neanche il tempo di prendere confidenza con l’Olimpico, che deve essere il sacrificato per sopperire all’inferiorità numerica. Dal 35’ JAVI LOPEZ 5,5 – Subentra con buon piglio, giocando ogni sfera come se fosse l’ultima. Sulla sua corsia la Lazio disputa una ripresa inedita, con Guendouzi da terzino e Tchaouna da ala. Non sfigura.

ZUBIMENDI 4,5 – L’imprescindibile della mediana, non vale a caso 60 milioni, è l’equilibratore e l’uomo d’ordine della Real. Il primo tempo, però, è da horror: viene sistematicamente messo in mezzo dalla trequarti biancoceleste, va sempre fuori tempo, si fa ammonire e rischia il rosso per proteste. Peggior performance stagionale. Dal 46’ ELUSTONDO 6 – Entra per fare soltanto la fase difensiva, il suo pane quotidiano, e la fa in modo applicato, senza rischiare praticamente mai.

SUCIC 6,5 – A 22 anni è tra i giovani che alla vigilia l’allenatore ha definito ancora acerbi per questi palcoscenici, ma ha un mancino terrificante: al 5’ è murato in corner, al 22’ il tiro a giro si stampa sul palo. Con l’uomo in meno fa fatica, ma non perde l’atteggiamento propositivo. Cala nell’ultimo quarto di gara.

SHERALDO BECKER 6 – Il folletto del Suriname scuola Ajax ha già trafitto Bayern e Barcellona, abbina velocità a cattiveria agonistica. Marusic lo contiene per mezz’ora, poi su un buco di Gila si trova a tu per tu con Mandas, ma calcia debolmente. Da applausi la sua gestione della ripresa: mette la sua velocità a disposizione dei compagni, con strappi degni di nota per far respirare la squadra. Non lo accompagna nessuno.

KUBO 6 – Ala destra con licenza di convergere, il giapponese assicura estro ed esplosività ai baschi. Frizzante, va via un paio di volte a Tavares a inizio gara, poi con il rosso ad Aihen si sacrifica in copertura. Resta negli spogliatoi al break, a risultato compromesso. Dal 46’ BARRENEXTEA 6,5 – Gara di estremo sacrificio, giocata di fatto sulla seconda linea difensiva. Per un calciatore abituato ad offendere, non il massimo. Il compagno di Gila nella Nazionale Under 21 spagnola si mette comunque in mostra per qualche uscita di lusso e nel finale trova anche la rete nel 3-1.

OYARZABAL 5,5 – Capitano e numero 10, il gol all’Inghilterra nella finale degli ultimi europei lo ha consacrato. Stop deliziosi e intelligenza calcistica tangibile, ha una sola chance a fine primo tempo, quando prova a sorprendere Mandas da lontanissimo sfruttando un errore in uscita dei padroni di casa. La sua gara dura un tempo, Alguacil gli risparmia una ripresa inutile. Dal 46’ JAVI MARIN 5,5 – Non la prende quasi mai, riuscendo soltanto a sporcare qualche traiettoria. Fa comunque quel che può in una ripresa difficilissima.

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ALGUACIL 5,5 – Tra Napoli, Roma e Inter, ha messo le tende in Italia risultando riconoscibile: possesso palla ipnotico, riaggressione alta e intensità. Alla vigilia aveva descritto la Lazio come una formazione letale sui calci piazzati e nelle transizioni. Il gol immediato sugli sviluppi di un calcio di punizione, in effetti, spiana la strada all’aquila, l’espulsione precoce di fatto chiude il match. Al break approfitta del 3-0 irrimediabile per far riposare qualche pedina. Incoraggiante il secondo tempo dei suoi: difesa arcigna e la ripartenza del gol della bandiera.





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