tra post su TikTok e droga trasportata con gli zaini dei rider

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#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


«Storia pericolosa, mentalità mafiosa. Fratello mio, per strada abbiamo fatto i danni… ci siamo presi gli anni». I versi di una canzone di Niko Pandetta come sottofondo a un selfie, pubblicato sul social TikTok, per celebrare un legame inscindibile: quello tra Alessio Licandro, Francesco Patanè e un terzo giovane. Sullo sfondo della foto una doppia porta – una blindata e l’altra di ferro – con una feritoia utilizzata secondo gli inquirenti per lo scambio droga-denaro. Si tratta di uno degli aneddoti social scoperti da MeridioNews e legati al blitz Molosso, portato a termine nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo operativo di Catania. Diciotto indagati – tra cui cinque minorenni – e un appartamento al primo piano, al civico 58 di via Salvatore Di Giacomo, nel quartiere San Cristoforo a Catania, utilizzato come centro di smistamento della marijuana.

Vendita al dettaglio con centinaia di cessioni giornaliere e un’attività che era stata già scoperta dalle forze dell’ordine il 31 marzo 2023. Quel giorno i carabinieri riuscirono a bloccare due acquirenti in strada e subito dopo effettuarono un blitz all’interno dello stabile fingendosi dei clienti. All’interno beccarono quattro pusher, mentre un quinto riuscì a scappare sui tetti con un sacco in mano. Trascorsa qualche settimana, secondo quanto indicato negli atti dell’indagine, una lettera anonima diede la giusta soffiata: la piazza di spaccio era tornata operativa. A questo punto vengono piazzate tre telecamere nascoste: una in strada – lungo via Salvatore Di Giacomo – per riprendere l’ingresso dello stabile, una seconda telecamera in un corridoio del primo piano e infine la terza proprio sulla porta d’ingresso dell’appartamento. Il resto è stato una serie di registrazioni – in cui sono stati immortalati i passaggi della droga agli acquirenti – e di riscontri sul campo con controlli ai clienti e arresti in flagranza.

Un ruolo essenziale è quello che avrebbe ricoperto Salvatore Condorelli, a quanto pare chiamato da tutti «Papuccio». La mamma dell’uomo è risultata essere la proprietaria dell’immobile in via Salvatore Di Giacomo. Condorelli avrebbe messo a disposizione l’appartamento «in via esclusiva allo spaccio e quindi allo scopo principale della presunta associazione». Diversi indagati non hanno mai fatto mistero della loro presenza all’interno della piazza di spaccio. Sui loro profili social, infatti, è un susseguirsi di foto e video. Post accompagnati da canzoni in cui si inneggia quasi sempre a gang, malavita e a tutti gli stereotipi che ormai accompagnano questo ambiente. Tra i pezzi più gettonati c’è Pelota, del rapper Tony Effe, e il ritornello «sono il boss del barrio, il suo preferito. Tengo más de un millon, droga più dinero».

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Tra un post e l’altro si vede per esempio un maxi schermo con decine di telecamere, collegate dagli indagati per sorvegliare l’ingresso della piazza di spaccio. In un altro video c’è il cucciolo di Rottweiler che ha ispirato il nome del blitz ai carabinieri. C’è anche il tavolo messo accanto alla porta d’ingresso, sul quale è stata piazzata una corona bianca di dubbio gusto. Nei confronti di Condorelli – indicato come un soggetto particolarmente incline a delinquere – la giudice non ha però ritenuto sufficienti le prove per la contestazione di un vero e proprio ruolo di capo dell’associazione. Stando a quanto emerso, non tutta la marijuana che veniva spacciata era custodita nell’appartamento in via Salvatore Di Giacomo.

Grazie ad alcuni localizzatori Gps e ai successivi controlli i carabinieri hanno monitorato alcuni spostamenti degli indagati, a quanto pare per effettuare dei rifornimenti di sostanza stupefacente. Una delle basi sarebbe stata in via Ospedale Vecchio, traversa di via Vittorio Emanuele. Il 21 settembre 2023 i militari trovano 50 grammi di marijuana addosso all’indagato Alessio Licandro. Lo stesso giorno effettuano una perquisizione nell’appartamento in via Ospedale Vecchio: nella disponibilità di Santo Fabio Privitera trovano altri 50 grammi di marijuana. Il 28 settembre 2023 tocca a Salvatore Sgroi. Il giovane viene bloccato mentre tenta di disfarsi di un involucro con quasi 100 grammi di droga. La marijuana – stando alla ricostruzione dell’accusa – era in un appartamento in piazza Federico di Svevia, accanto a un noto ristorante. Per trasportare la droga gli indagati potrebbero avere utilizzato anche degli appariscenti zaini con i marchi di alcune società di consegne a domicilio. Gli inquirenti più volte li hanno visti entrare e uscire dallo stabile trasformato in centrale dello spaccio di droga.





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