Arresto confermato per René Benko dopo il mega-crac del gruppo Signa

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È stato arrestato il 23 gennaio su ordine delle autorità austriache nella sua villa a Innsbruck il magnate tirolese René Benko, che si trova al centro del crac miliardario del suo gruppo Signa.

Molto probabilmente non lascerà presto la prigione di Vienna-Josefstadt. Il Tribunale di Vienna ha confermato la richiesta di custodia cautelare in una cella videosorvegliata. La magistratura austriaca ha deciso per la custodia cautelare supponendo che “i motivi della detenzione siano connessi al rischio di commissione di altri reati”. Durante l’interrogatorio di oggi (venerdì 24 gennaio), Benko non ha rilasciato alcuna dichiarazione

Il tycoon 47enne è indagato in quattro paesi Austria, Germania, Liechtenstein e Italia (DDA di Trento). Lo scorso dicembre la procura generale di Trento aveva chiesto il suo arresto per il coinvolgimento nell’inchiesta Romeo sui legami illeciti tra mondo degli affari e politica – inchiesta che vede indagato anche il suo braccio destro in Alto Adige Heinz Peter Hager – ma le autorità austriache avevano rifiutato il provvedimento, visto che Benko è cittadino austriaco. 

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René Benko è stato arrestato su ordine della Procura anti-corruzione di Vienna tra l’altro per il sospetto di aver ‘deviato’ parte della massa fallimentare. In Austria sono in corso diversi procedimenti con vari filoni contro il 47enne. L’ultimo riguarda il presunto “utilizzo a scopi personali” di oltre un milione di euro di fondi Covid per il suo albergo di lusso Chalet N a Lech am Arlberg. La Wksta sta facendo luce sul ruolo nel mega-crac del suo impero Signa. 

In Germania, invece, si sono attivate già la scorsa primavera le Procure di Berlino e Monaco, tra l’altro per l’insolvenza del famoso e storico centro commerciale KaDeWe. Gli investigatori nel Liechtenstein stanno analizzando la rete di fondazioni del gruppo del tycoon e l’eventuale riciclaggio di denaro

Finora, però, solo l’Italia, su iniziativa della Procura di Trento, aveva chiesto il suo arresto per l’inchiesta “Romeo”

Nonostante i vari guai, la scorsa estate Benko, che possiede una villa sul Garda, aveva fatto una una gita in barca sul lago, come documenta una foto pubblicata a dicembre dalla Kronenzeitung. Lo scatto mostrava il tycoon al volante del suo potente motoscafo blu. “Doveva essere chiaro a tutte le persone coinvolte che l’imbarcazione non poteva più essere utilizzata una volta aperta la procedura di insolvenza”, aveva dichiarato il curatore fallimentare Andreas Grabenweger. 

Benko al volante del suo potente motoscafo blu (Kronenzeitung)

L’avvocato di Renè Benko, Norbert Wess, ha fatto sapere che le accuse a carico del suo assistito “sono totalmente infondate” e si riserva di chiedere la liberazione del suo assistito perché “le accuse sono inconsistenti”.

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René Benko

René Benko (© dpa)

Chi è René Benko, il magnate del gruppo Signa arrestato per corruzione

René Benko, arrestato la mattina del 23 gennaio a Innsbruck dalle autorità anticorruzione di Vienna, è uno dei più noti imprenditori austriaci, a lungo attivo nel settore immobiliare, del commercio al dettaglio e dei media. 

Nato a Innsbruck nel 1977, quarantasette anni, accreditato nel 2021 di un patrimonio di oltre 5 miliardi di dollari, Benko è noto per aver fondato il gruppo Signa, principale gruppo immobiliare privato austriaco, con interessi importanti anche in Germania e in Italia. 

Benko è stato proprietario di partecipazioni in due tra i più importanti quotidiani austriaci, il Kurier e il Krone, nel gruppo di grandi magazzini tedesco Gkk e nel KaDeWe Group, centro commerciale della capitale tedesca sul cui fallimento Benko è sotto indagine dalle procure di Berlino e Monaco. 

Il Gruppo Signa ha dichiarato fallimento nel novembre 2023, in quello che è stato definito il maggior crac della storia d’Austria: le sole richieste di risarcimento da parte dei creditori per quanto riguarda il fallimento del KaDeWe ammontano infatti a 2,4 miliardi di euro. Benko, dopo aver rassegnato le dimissioni, ha dichiarato nel marzo 2024 l’insolvenza personale. Proprio le indagini sul fallimento del Gruppo Signa hanno portato all’arresto di oggi da parte dell’ente giudiziario viennese, arresto eseguito per il rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. 

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Secondo la procura anticorruzione di Vienna Benko avrebbe continuato a gestire impropriamente tutto il patrimonio, anche dopo essersi ufficialmente ritirato dalla gestione del gruppo e delle sue fondazioni. A Benko viene anche contestato di essere il proprietario effettivo della fondazione privata ‘Laura’, elemento nascosto dall’imprenditore tirolese durante l’indagine in merito all’insolvenza personale dichiarata nell’ambito del crac del gruppo. La procura contesta inoltre che la fondazione privata, gestita dalla madre di Benko, versasse circa 238mila euro al mese per l’affitto della villa dove è stato oggi arrestato. 



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