Davide Pilotto morto nell’incidente a Lobia, l’amica imputata in aula: «Non ero io alla guida, dormivo»

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di
Rebecca Luisetto

Vicenza, Camilla Marcante è accusata di omicidio stradale. Un nuovo testimone avrebbe visto un video su Instagram con lei al volante. «Denuncio, è falso»

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Colpo di scena, spunta il supertestimone e all’imputata viene ritirato lo smartphone. Non sono ancora chiari i contorni dell’incidente che il 5 agosto 2020 ha portato alla morte di Davide Pilotto, 22 anni, di Costabissara (Vicenza), per la quale è sospettata la giovane che quella notte era in auto con lui, Camilla Marcante, a processo per omicidio stradale. Secondo l’accusa la giovane, 29 anni, era alla guida dell’Opel Insignia che è volata dal ponte di Lobia, precipitando nel torrente Orolo e uccidendo il ventiduenne, che sarebbe stato seduto sul sedile del passeggero. Una ricostruzione che la difesa respinge, i legali Antonino De Silvestri e Lamberto Rongo sostengono che la ventinovenne fosse seduta nei sedili posteriori e i loro consulenti tecnici hanno dato la stessa versione. A complicare la posizione dell’accusata sarebbe però un video pubblicato sulle storie di Instagram nei momenti precedenti al sinistro che vedrebbe la ragazza alla guida dell’auto: si tratta di una ripresa di cui ha parlato una testimone mesi fa, ma che potrebbe essere stata vista anche da un’altra persona.

I testimoni parlano di un video social

Il giudice Silvia Rossaro ha infatti comunicato in aula che dieci giorni fa un uomo «amico su Instagram» di Camilla Marcante si è presentato nel suo ufficio sostenendo di aver visto un filmato della notte dell’incidente in cui veniva ritratta la ventinovenne. L’avvocato Leonardo Maran, a tutela della famiglia della vittima, insieme al pubblico ministero Alessandra Block hanno deciso di sentire questa persona come testimone. Nonostante la sospettata abbia messo a disposizione il proprio archivio di Instagram durante l’udienza (dove non è presente il filmato) è rimasto il dubbio che la giovane possa aver cancellato la storia, per questo motivo l’accusa ha definito necessaria un’indagine forense telematica. Di questo video un’altra testimone mesi fa ha raccontato: «Erano le 6,30 circa e ho visto una storia di Camilla pubblicata un’ora prima. Si filmava mentre era alla guida di un’auto che non era sua, sul volante c’era lo stemma della Opel. All’epoca sapevo quale fosse la sua macchina perché uscivamo assieme, era una Mini». «La denuncerò – ha detto l’accusata durante la sua audizione – è tutto falso».




















































Il racconto della serata

Marcante, il 24 gennaio, ha parlato in aula. «La sera del 4 agosto siamo usciti io e Davide, insieme a Ida e Federica – ha raccontato – siamo andati in un locale a Vicenza, poi in discoteca a Jesolo. Abbiamo bevuto, io barcollavo, ma Davide non dava segni di essere ubriaco e ha guidato al ritorno. Davanti c’era Ida, io ero dietro di lei nei sedili posteriori assieme all’altra ragazza. Ci siamo fermati in autogrill, poi abbiamo accompagnato a casa Federica e io in quel momento devo essermi sdraiata». Ricostruzione confermata dall’amica Ida Bozanovich, sentita in aula, che però ha detto di non ricordare se nel momento in cui è rientrata a casa ha visto l’automobile con Pilotto e Marcante ripartire o se fosse ancora ferma (secondo l’accusa, i due si sarebbero anche potuti scambiare di posto in quel momento).

«Ho fatto il viaggio in dormiveglia»

«Ho fatto tutto il viaggio in dormiveglia. Subito dopo ricordo che Ida è scesa dal mezzo e mi ha salutata. Poi mi sono ritrovata in acqua – ha concluso Camila Marcante in lacrime – Sono stati i momenti più brutti della mia vita, avevo la gamba incastrata nel poggiatesta, urlavo e mi dimenavo».
Un’altra perizia sarà realizzata nei prossimi giorni, quando l’auto verrà analizzata per capire se esiste un sensore sul sedile del passeggero che possa dire se quel posto fosse occupato al momento dell’incidente.

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25 gennaio 2025 ( modifica il 25 gennaio 2025 | 18:16)

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