Meloni: “Santanchè? Rinvio a giudizio non è motivo di dimissioni”

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La presidente del Consiglio parla da Gedda prima della visita alla nave Vespucci: “Su Almasri non parliamo di un trafficante di uomini”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parla da Gedda, in Arabia Saudita, prima della sua visita alla Nave Scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare. Il rinvio a giudizio della ministra Daniela Santanchè, la scarcerazione del generale libico Almasri, l’Ops di Mps su Mediobanca tra i temi trattati. Ecco cosa ha detto la premier. 

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Su Santanchè: “Nessun braccio di ferro, rinvio a giudizio no motivo dimissioni”

“Sono contenta di rispondere a questa domanda, viste anche le tante ricostruzioni. Sgomberiamo il campo, non c’è nessun braccio di ferro, non c’è preoccupazione, non c’è un imbarazzo che addirittura mi porterebbe a non presentarmi in Cdm, a spostare la data della mia visita in Arabia saudita per non incontrare il ministro Santanchè. C’è una riflessione che deve tenere conto del quadro generale, in un clima assolutamente sereno. Io non credo che un semplice rinvio a giudizio sia esso stesso motivo di dimissione. Penso anche che il ministro Santanchè stia lavorando ottimamente“, ha detto la presidente del Consiglio sull’ipotesi di dimissioni di Santanchè dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio. 

“Vedrò la ministra e rifletteremo, niente lezioni da opposizione”

“La valutazione che va fatta è quanto tutto questo possa impattare sul suo lavoro di ministro. È questa la valutazione che va fatta con il ministro Santanchè e che anzi forse deve fare soprattutto lei ed è quello su cui io attualmente non ho le idee chiare. Penso che la incontrerò, in questi giorni non sono riuscita, le mie giornate non sono state serenissime. Non era una mia priorità rispetto alle cose delle quali mi sto occupando, la situazione è abbastanza fluida ma sicuramente parlerò con Daniela“, ha aggiunto Meloni. “Dopodiché rispetto al can can delle opposizioni, essere garantisti con la sinistra e giustizialisti con la destra anche no. Io ho Giuseppe Conte che mi dice che devo far dimettere un ministro che non è mai stato condannato quando ha un vicepresidente del partito condannato in via definitiva, ho Elly Schlein che invoca le dimissioni ma non chiede quelle del vicepresidente della provincia di Salerno agli arresti domiciliari per corruzione. Ecco, diciamo che le lezioni da questi pulpiti anche no. Sono giorni che sento strali di ogni genere”, ha proseguito. 

“Proteste magistrati legittime ma cittadini scelgono con il voto”

Meloni ha anche commentato le proteste dei magistrati contro la riforma della separazione delle carriere in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Credo che le proteste siano sempre legittime, a me può rammaricare questo atteggiamento dell’Anm per cui qualsiasi riforma si provi a proporre in materia di giustizia viene letta come una specie di apocalisse, una fine del mondo che bisogna rifiutare senza se e ma. Penso che non giovi neanche ai magistrati, perché quando poi ci si siede a un tavolo e ci si confronta poi dei punti di contatto si trovano. È una legittima scelta e non posso dire niente su questo, ma rispetto alla Costituzione che viene ostentata mi corre l’obbligo di ricordare che l’art. 49 dice che i cittadini hanno diritto ad associarsi in partiti politici per concorrere con metodo democratico alla determinazione della politica nazionale. Significa che i cittadini si organizzano in partiti politici, votano e decidono attraverso i programmi di chi vince le elezioni quali debbano essere le scelte della politica. Noi stiamo facendo qualcosa che è perfettamente adeguato alla Costituzione mentre io non trovo un articolo che dice che la giustizia non si può riformare“, ha detto la premier. 

“Scarcerazione Almasri non decisa da governo, espulso per sicurezza”

In merito alla scarcerazione e successivo rimpatrio con un volo di Stato del generale libico Almasri, arrestato a Torino, Meloni ha ricostruito così la vicenda: “Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d’appello di Roma, non su disposizione del Governo. Non è una scelta del Governo. Quello che il Governo sceglie di fare, invece, di fronte a un soggetto pericoloso per la nostra sicurezza è espellerlo immediatamente dal territorio nazionale. Sul tema dell’aereo segnalo che non è un’innovazione. In tutti i casi di detenuti da rimpatriare di soggetti pericolosi non si usano voli di linea anche per la sicurezza dei passeggeri. È una prassi consolidata e non inventata da questo Governo, utilizzata anche dai Governi precedenti”.

“Non parliamo di un trafficante di uomini”

E in ogni caso, ha specificato Meloni, con riferimento ad Almasri “non parliamo di un trafficante di uomini”

“Daremo chiarimenti a Cpi ma ne chiederemo a nostra volta”

La Corte (Penale Internazionale, ndr) chiede chiarimenti, manderemo i chiarimenti” sul caso Almasri, ha detto Meloni, “ma ne chiederemo a nostra volta perché credo che anche la Cpi deve chiarire perché la procura ci ha messo mesi a spiccare questo mandato di arresto e che sia stato spiccato quando aveva già attraversato due o tre nazioni europee e aveva lasciato la Germania per venire verso l’Italia. Anche io chiederò dei chiarimenti e speriamo che su questo che tutte le altre forze politiche vogliano darci una mano“. 

“Da Mps operazione di mercato, orgogliosa di averla risanata”

Meloni ha inoltre commentato l’Ops del Monte dei Paschi di Siena sulle azioni di Mediobanca. “L’operazione di Mps su Mediobanca è un’operazione di mercato, da una parte noi dobbiamo essere orgogliosi del fatto che Mps, banca più antica del mondo, per anni vista dai cittadini e dalla politica solo come un problema da risolvere, oggi è una banca perfettamente risanata che avvia operazioni ambiziose. Penso che questo ci debba rendere tutti quanti orgogliosi per il lavoro che abbiamo fatto su Monte dei Paschi”, ha detto. 

“Se terzo polo va in porto, ruolo per risparmio italiani”

Se l’operazione Mps su Mediobanca “dovesse andare in porto ovviamente noi parleremmo della nascita di quel terzo polo bancario del quale abbiamo a lungo parlato nel dibattito, non solo politico, italiano. Sicuramente, è un polo che potrebbe avere un ruolo importante nella messa in sicurezza dei risparmi degli italiani“, ha proseguito la premier. 

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“Se ognuno non fa la propria parte non si può navigare”

L’Italia è come questa nave, se ognuno non fa la propria parte al proprio posto non si più navigare“, ha poi affermato Meloni salutando l’equipaggio della nave Vespucci. “E non si può navigare quando il mare è tempestoso“, ha sottolineato la premier. “C’è un insegnamento nel motto di nave Vespucci, ‘non chi comincia ma quel che persevera’: significa che non è avviare l’impresa in sé che fa la grandezza ma perseverare, la parte importante è il cammino. Questo è il motivo per cui le scorciatoie sono sempre e solo una illusione”, ha concluso.

 

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