Mutui e tassi Bce, Lagarde prepara un altro taglio: il tasso fisso conviene ancora?

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Il prossimo 30 gennaio, la Bce potrebbe decidere, per la prima volta quest’anno, di tagliare ancora i tassi di interesse. Ma cosa significa questo per gli italiani che hanno accesso un mutuo a tasso variabile? Secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, una riduzione di 25 punti base da parte dell’Eurotower potrebbe comportare una diminuzione della rata di un mutuo variabile standard per l’acquisto di una casa. In concreto, la rata potrebbe passare dagli attuali 666 euro a 649 euro, con un risparmio di circa 17 euro nei prossimi mesi.

Gli obiettivi della Bce per il 2025

Dopo quattro riduzioni dei tassi di interesse effettuate nel 2024, la Banca Centrale Europea sembra intenzionata a proseguire con una politica monetaria più accomodante anche nel 2025. Nella riunione del 30 gennaio, la prima dell’anno, si prevede un ulteriore taglio del costo del denaro, con una probabile riduzione di 25 punti base. Non si esclude un possibile secondo intervento, già nella riunione di marzo.

“Il ritmo dei tagli dei tassi dipenderà dall’evoluzione dei dati, ma al momento immagino movimenti graduali,” ha dichiarato Christine Lagarde, presidente della Bce, in un’intervista rilasciata durante il World Economic Forum di Davos. Lagarde ha inoltre sottolineato che, a suo avviso, la Bce non è in ritardo rispetto agli obiettivi prefissati. “Siamo attualmente ben posizionati per raggiungere il nostro target in modo sostenibile entro il 2025,” ha affermato.

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Interrogata sulla possibilità di un taglio di 50 punti base, Lagarde ha chiarito che non vi è alcuna riluttanza a valutare una mossa più ampia rispetto ai 25 punti base. Tuttavia, ha precisato: “Siamo partiti presto con un approccio graduale e intendiamo proseguire su questa linea, anche se la Bce è pronta a intervenire con le misure necessarie qualora la situazione lo richiedesse”.

I risparmi

Questo taglio dei tassi a chi gioverà? Sicuramente quelle famiglie italiane che hanno già un mutuo in corso o stanno valutando un nuovo finanziamento per l’acquisto di una casa. Specie per chi ha optato per un mutuo a tasso variabile, dove si prospetta finalmente un alleggerimento delle rate.

Secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, un eventuale taglio di 25 punti base da parte della Bce potrebbe ridurre la rata di un mutuo variabile standard per l’acquisto di una casa di circa 17 euro nei prossimi mesi. Se confermato, l’intervento di gennaio segnerebbe il quinto taglio consecutivo, aprendo la strada a ulteriori riduzioni programmate per il 2025.

Secondo le previsioni, l’Euribor a 3 mesi potrebbe attestarsi al 2,22% a giugno, per poi scendere sotto il 2,10% entro la fine del 2025. Se questi scenari si concretizzassero, la rata del mutuo standard analizzato calerebbe a 629 euro entro il primo semestre del 2025, arrivando a circa 620 euro entro dicembre dello stesso anno. Questo comporterebbe un risparmio complessivo annuale sulla rata di circa 50 euro rispetto agli importi attuali.

Ma i mutui a tasso fisso sono ancora convenienti

Attualmente, i tassi fissi continuano a essere più convenienti rispetto a quelli variabili, sebbene la differenza tra i due si stia progressivamente riducendo. Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, le migliori offerte online per un mutuo standard a tasso fisso partono da un Tan del 2,48%, con una rata di 564 euro. Per i tassi variabili, invece, le proposte più competitive partono da un Tan del 3,45%, con una rata iniziale di 620 euro.

“Nonostante la riduzione del gap tra i due tassi, il fisso rimane la soluzione più vantaggiosa – spiegano gli esperti di Facile.it – Il nostro consiglio per chi oggi sta cercando un mutuo è di concentrarsi sulle offerte a tasso fisso, tenendo presente che, in futuro, sarà sempre possibile valutare la surroga nel caso in cui le condizioni di mercato dovessero cambiare in modo significativo.”

Ci può essere un effetto Trump sui mutui?

Con Donald Trump che ha ufficialmente assunto la carica di presidente per un secondo mandato non consecutivo, in molti si chiedono se il suo arrivo può già portare dei cambiamenti nella politica economica mondiale.

Specie in Italia; con i rendimenti dei titoli obbligazionari europei in aumento porta ad una crescita anche dell’Irs, il parametro base per il calcolo dei mutui a tasso fisso in Italia. E se l’Irs cresce, anche il tasso fisso aumenta, riducendo la convenienza di questo tipo di finanziamento per chi richiede un mutuo in Italia.

Contabilità

Buste paga

 

Ma secondo Facile.it, è che l’aumento dei rate swap ha avuto solo un impatto parziale sui tassi offerti ai clienti. Molti istituti bancari hanno scelto di assorbire parte di questi rincari riducendo gli spread applicati ai mutui a tasso fisso, mantenendo così un’offerta ancora competitiva per i consumatori.



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