Ciclo di incontri con cittadini e associazioni: il primo appuntamento organizzato da Farbas si è tenuto a Potenza
La Regione Basilicata ha promosso il progetto LucAS (Lucania Ambiente e Salute), un’iniziativa che costituisce un passo significativo verso la sostenibilità ambientale e la tutela della salute nel territorio lucano. Il progetto è stato al centro di un incontro pubblico programmato dal Gruppo di Supporto regionale al progetto, e la cui gestione organizzativa è stata curata da Farbas (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata) nella sala del Museo provinciale di Potenza. Incontro che rientra in un ciclo di appuntamenti fina- lizzati a spiegare esattamente qual è la mission di LucAS: promuovere il benessere tra i cittadini e, in particolare, programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popola- zioni più esposte alle ricadute delle attività industriali. In sintesi gli obiettivi sono: monitorare costantemente lo stato dell’ambiente attraverso studi e ricerche aggiornate; formare professionisti degli Entir egionali, valutare l’effetto delle attività produttive sulla salute umana e sull’ambiente, con un focus particolare sulle aree di maggiore rischio come Tito scalo, Ferrandina, Pisticci,Val d’Agri,Valle del Sauro, focalizzando l’attenzione anche sugli effetti ambientali e sanitari di inquinanti naturali (come la tremolite). Il progetto è finanziato con 25 milioni di euro in cinque anni, grazie agli accordi tra la Regione e le società impegnate nell’attività petrolifera sul territorio lucano. Questo finanziamento permetterà di costruire un sistema di sorveglianza epidemiologica e di monitorare le condizioni sanitarie e ambientali per garantire un futuro più sano e sicuro per tutti. La sala del Museo Archeologico Provinciale “Arturo Lacava” a partire delle 17:30 si è affollata, grazie a un pubblico attento e partecipe, fatto di Sindaci, medici, esperti disettore e compo- nenti di diverse associa- zioni che operano sul territorio. L’incontro di giovedì, moderato dalla giornalista Eva Bonitatibus, è stato un momento dedicato alla partecipazione e al- la condivisione e rientra, come dicevamo, nell’ambito di un ciclo di assemblee denominato “LucAS Agorà”. Tutto nasce dalla volontà di “aprirsi” al territorio, ai cittadini e alle associazioni, in una logica di “epidemiologia partecipata”, per dare vita a “un corretto scambio di intenti e di informazioni che possano portare a un monitoraggio attento dello stato di salute di luoghi e persone”. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del Presidente delle Provincia di Potenza, Christian Giordano. A introdurre il tema ci ha pensato Michele Busciolano, dirigente regionale, responsabile esecutivo del progetto, che ha spiegato la genesi di LucAS e i suoi tre ambiti d’intervento, ambiente, salute e società. Rosa Anna Cifarelli, responsabile scientifica di LucAS, è entrata più in dettaglio sugli obiettivi del progetto, a cui hanno fatto seguito gli interventi di Annibale Biggeri, docente di statistica medica all’Università di Padova e componente del Comitato tecnico scientifico di LucAS, Chiara Piccolo, assegnista di ricerca, psicologia sociale, all’Università di Padova, ed Enzo Alliegro (Farbas), ordinario di antropologia all’Università Federico II di Napoli e componente del Comitato tecnico scientifico diLucAS. Dal mondo dell’associazionismo ambientalista è arrivata la vo- ce di Giorgio Santoriello (Cova Contro) che, in videoconferenza, si è detto disponibile a supportare le iniziative di condivisione del progetto sui territori. Nell’elogiare l’iniziativa, anche il sindaco di Tito, Fabio Laurino, ha sottolineato la propria disponibi- lità a collaborare per quanto concerne gli aspetti relativi al monitoraggio del suo comune. Durante l’evento, infine, è intervenuto il Presidente dell’Or- dine dei medici della provincia di Potenza, Rocco Paternò, il quale ha auspicato che LucAS abbia un epilogo diverso dai tanti progetti su salute e ambiente cominciati e mai approdati a conclusioni. «Ci sono le premesse – ha detto – perché possa esserci un vero cambio di passo nella valutazione dello stato di salute delle popolazioni». «Bisogna essere umili e aprirsi al confronto e al dialogo» – ha concluso il professor Biggeri, prima di passare la parola a Chiara Piccolo, assegni- sta diricerca psicologia sociale Università di Pado- va, intervenuta sul tema dell’Epidemiologia partecipata: «Si tratta – ha spiegato – di un metodo, di un approccio, che si propone di dare un ruolo attivo alle persone in maniera multidisciplinare, abbattendo anche la distanza legata a ruoli e professioni. Un ruolo attivo, quindi, in tutte le fasi della ricerca, dall’inizio fino alla diffusione degli obiettivi, con pari dignità dei saperi». Nelle sue conclusioni il professor Enzo Alliegro – ordinario di antropologia, Università di Napoli Federico II, Farbas – ha sottolineato: «Abbiamo puntato sul ruolo attivo di comunità, istituzioni e associazioni per- ché entrino in modo attivo a far parte di questa ricerca. E affinché questa interlocuzione non sia retorica, ma reale, questo progetto va considerato come un’umanizzazione dell’epidemiologia, che cerca di capire per il territorio che cosa è sano e che cosa è patologico. Cosa significa per le popolazioni curare e mettere in sicurezza». In chiusura dei lavori, Rosa Anna Cifarelli- Responsabile Scientifica Progetto LucAS ha annunciato nuove iniziative a breve sul territorio e la necessità di presidi pubblici di associazioni che si mettono a disposizione della popolazione. «Siamo un Regione grande con piccoli Comuni. Dobbia- mo andare nei luoghi e raccontare le nostre attivi- tà con la stessa passione con cui conduciamo studi e ricerche».
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