L’industria automobilistica americana si sta evolvendo rapidamente, dimostrando che il cambiamento verso l’elettrificazione non solo è possibile, ma è già in corso.
Nel 2024, circa una nuova auto su 12 venduta nel Paese era completamente elettrica. Tesla, azienda leader globale e pioniera della rivoluzione elettrica moderna, continua a dominare il mercato statunitense, ma le si affiancano anche i colossi storici come General Motors e Ford che stanno investendo massicciamente.
General Motors, ad esempio, ha superato per la prima volta le 100.000 unità BEV vendute in un anno, mentre le elettriche di Ford si posizionano saldamente al terzo posto tra i modelli più venduti.
Nonostante il presidente Donald Trump abbia manifestato apertamente la sua opposizione ai veicoli elettrici ed abbia firmato ordini esecutivi per rallentare questa transizione, l’impatto delle sue azioni potrebbe essere meno incisivo del previsto.
Modifiche normative e fiscali che riguardano le BEV richiedono l’approvazione del Congresso e lunghi processi burocratici.
Inoltre, alcuni stati, come la California e altri otto, hanno stabilito obiettivi ambiziosi per eliminare le auto a benzina entro i prossimi dieci anni (2035).
Marcia indietro per le case automobilistiche?
Le case automobilistiche, da parte loro, non sembrano intenzionate a fare marcia indietro, sebbene stiano affrontando perdite iniziali nello sviluppo di nuovi veicoli elettrici, prevedono che, a lungo termine, la produzione delle BEV diventerà più redditizia grazie ai minori costi operativi rispetto ai veicoli tradizionali.
Tesla rappresenta un esempio lampante, con margini di profitto quasi doppi rispetto a quelli di General Motors.
Le aziende automobilistiche hanno già investito oltre 33 miliardi di dollari in impianti dedicati esclusivamente ai veicoli elettrici, oltre a 90 miliardi di dollari destinati alla costruzione di fabbriche di batterie.
Questi progetti non solo rafforzano il settore BEV, ma creano anche migliaia di posti di lavoro in Stati chiave, molti dei quali hanno votato per Trump.
Analisi globale del settore Automotive
Confrontando la situazione statunitense con altre aree del mondo, emergono alcune differenze significative. La Cina, pur essendo molto avanti nella transizione verso i veicoli elettrici, beneficia di politiche governative estremamente favorevoli, tuttavia gli li Stati Uniti mostrano un potenziale più dinamico rispetto all’Europa che, per i ritardi negli investimenti nel settore delle auto elettriche delle case storiche, l’inflazione e la riduzione dei sussidi, ha subito una rallentamento significativo della crescita. Stessa posizione degli Stati Uniti rispetto al Giappone e la Corea del Sud, che pur producendo veicoli di alta qualità, sono limitati dalla loro dimensione economica o dalla loro fase iniziale nella transizione elettrica.
La Cina, pur mantenendo la sua posizione dominante nel settore, si trova a sua volta in una fase di consolidamento. Solo pochi produttori, come BYD, Tesla e Li Auto, sono attualmente redditizi, mentre molti altri affrontano difficoltà economiche. Questo scenario potrebbe offrire agli Stati Uniti e ad altri paesi l’opportunità di ridurre il divario tecnologico.
Quindi, in conclusione, nonostante le tensioni politiche e le sfide globali, il mercato statunitense dei veicoli elettrici continua a crescere. L’elettrificazione dell’automobile sembra ormai una realtà inevitabile, guidata da investimenti, innovazione tecnologica e una crescente domanda dei consumatori, al di là della posizione di Donald Trump che, conoscendo l’attendibilità del “personaggio” potrebbe anche agire di fatto, al contrario di quanto disposto dai suoi ordini esecutivi, vantandosi in seguito, nel quasi certo passaggio ad una produzione automobilistica principalmente orientata ai veicoli elettrici, di essere stato promotore della trasformazione dell’industria automobilistica statunitense e suo salvatore.
D’altro canto gli Stati Uniti stanno già vivendo un vero e proprio “boom delle batterie”. Numerose fabbriche, sia nuove che ristrutturate, stanno sorgendo in vari Stati per sostenere la crescente domanda di veicoli elettrici. Queste infrastrutture, che producono batterie essenziali, al momento, anche per veicoli ibridi, rappresentano un investimento cruciale per il futuro dell’automotive americano e l’indicazione di una direzione già definita.
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