Banditi in azione alla gioielleria Grielli di Santa Maria di Zevio, colpito alla testa con il calcio della pistola il figlio della titolare, che ha reagito. Le parole dopo il colpo: «Siamo sotto choc ma poteva andare molto peggio»
«Stiamo meglio. Poteva andare molto peggio». Poche parole ma lapidarie, quelle rilasciate ieri dal personale della gioielleria Grielli di Santa Maria di Zevio, ancora troppo scosso dalla rapina a mano armata subita giovedì sera per aggiungere altro. Di più hanno scritto in una storia postata su Instagram: «A seguito dell’incidente che ha coinvolto il nostro negozio nella serata di ieri, desideriamo rassicurare tutte le persone a noi vicine, clienti ed amici. Siamo ancora sotto choc, ma stiamo bene. Purtroppo alcuni di noi hanno riportato ferite, ma sono in buone condizioni e stanno ricevendo tutte le cure necessarie. Fortunatamente nessuno è stato ferito in modo grave. Come potete immaginare, lavoriamo sempre per garantire la sicurezza dei nostri clienti. Siamo molto grati per il vostro sostegno in questo momento così difficile. Grazie di cuore a tutti per la solidarietà che state dimostrando nei nostri confronti».
L’indagine
Nel frattempo, proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di San Bonifacio unitamente ai colleghi della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale per arrivare ai responsabili della rapina. I militari dell’Arma hanno rinvenuto vicino a via I Maggio, strada in centro a Santa Maria di Zevio dove sorge la gioielleria Grielli, l’auto che sarebbe stata utilizzata dai rapinatori per giungere sul posto: una Fiat Doblò, risultata oggetto di furto. E’ stato, inoltre, stimato l’ingente valore della refurtiva trafugata dai malviventi; si aggirerebbe attorno ai 700/800 mila euro. Come sottolineato dagli stessi proprietari del negozio, sono in miglioramento le condizioni della persona rimasta ferita alla testa nella rapina, ovvero il figlio ventisettenne della titolare, che è stato trasportato in ambulanza dal personale del Suem 118 all’ospedale per ricevere le cure necessarie.
L’irruzione
Ma cosa è effettivamente accaduto giovedì sera? Secondo la ricostruzione delle vittime della rapina, la banda, composta da cinque malviventi che avevano i volti coperti dai passamontagna, ha fatto irruzione nel negozio munita di fucili e pistola. All’interno della gioielleria c’erano la titolare, il figlio, la nonna ottantanovenne e tre clienti, di cui due minorenni. Per riuscire a entrare, uno dei malviventi si è presentato al citofono con una parrucca da donna fingendo di essere una cliente. Quando la titolare ha aperto la porta, l’uomo ha provveduto a bloccare l’ingresso seguito dagli altri quatto complici, uno dei quali è andato poi di vedetta alla porta impugnando un fucile. Durante quei lunghissimi e concitatissimi minuti colmi di terrore, uno dei banditi si sarebbe lasciato sfuggire dei commenti in italiano.
Arma puntata contro la titolare
A seguito delle urla dell’anziana, il nipote, che si trovava in quel momento in laboratorio, si è immediatamente catapultato nella stanza. Trovatosi davanti i malintenzionati, non ci ha pensato due volte e si è scagliato contro uno dei rapinatori. Nella colluttazione, il ventisettenne è stato colpito alla testa con l’impugnatura della pistola finendo a terra, fortunatamente non in gravi condizioni. Il rapinatore ha, quindi, puntato l’arma contro la titolare della gioielleria intimandole invano di aprire la cassaforte. Nel frattempo, i complici hanno fatto razzia degli oggetti di valore in esposizione. Il tutto, come detto, in pochi minuti, che alle vittime sono sembrati un’eternità. Poi, così come poco prima erano giunti sul posto, i malviventi se ne sono andati, fuggendo al volante della Fiat Doblò rubata, che hanno, infine, abbandonato poco distante dal luogo della rapina, salendo presumibilmente su un altro mezzo facendo perdere le proprie tracce. Nonostante lo choc subito, le vittime sono riuscite ad allertare i carabinieri e i soccorritori del 118. Mentre i militari dell’Arma raccolto elementi sul posto, oltre al resoconto dei testimoni, il personale medico-infermieristico ha preso in cura sul posto le vittime, tra cui l’anziana ottantanovenne, sotto choc ma che non ha avuto bisogno di ricorrere alla visita in ospedale, e il nipote e figlio della titolare della gioielleria ferito alla testa, che è stato, invece, trasportato all’ospedale e che è ora in ripresa.
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