Addio alla Certificazione unica 2025 per forfettari e minimi: perché e cosa cambia

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A partire dall’anno di imposta 2024 e, quindi, per gli adempimenti del 2025, i contribuenti che hanno aderito al regime dei minimi o forfettario non sono interessati agli adempimenti per la Certificazione unica.

Il 15 gennaio, l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione la nuova Certificazione Unica, dalla quale scatta l’addio per i forfettari e minimi.

I sostituti d’imposta non dovranno più preoccuparsi della CU per i compensi dei contribuenti che aderiscono ai regimi dei minimi o forfettario, con un impatto diretto sulle scadenze degli adempimenti fiscali previsti per il 2025.

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Nel testo, troverai la novità in dettaglio.

Quando entra in vigore lo stop della Certificazione unica per minimi e forfettari

L’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione i modelli della Certificazione Unica 2025, con all’interno numerose novità. Tra le diverse, spicca l’addio della CU per le Partite IVA aderenti a regimi agevolati: forfettario e minimi.

L’articolo 3 del decreto legislativo n. 1/2024, intitolato “Eliminazione della Certificazione Unica per i soggetti forfettari e in regime fiscale di vantaggio“, stabilisce che, a partire dal periodo d’imposta 2024, i sostituti d’imposta non saranno più tenuti a trasmettere la Certificazione Unica per i titolari di partita IVA che adottano il regime forfettario o il regime dei minimi.

La sospensione dell’invio della CU per i titolari di partita IVA nei regimi sopra menzionati comporta un alleggerimento degli adempimenti fiscali per i sostituti d’imposta. Si sostanzia in un taglio di burocrazia non solo per le aziende paganti, ma anche per gli stessi forfettari che non dovranno più richiedere le CU, qualora i sostituti d’imposta non le presentino in tempo. Lo stop entra in vigore da quest’anno, a partire dalle somme erogate da gennaio 2024.

Cosa cambia

La nuova normativa modifica l’articolo 4 del DPR 322/1998, eliminando l’obbligo di invio e consegna della Certificazione Unica per i titolari di partita IVA in regime agevolato. Il motivo dell’esonero è collegato agli obblighi derivanti dalla fatturazione elettronica.

Con l’estensione obbligatoria della fatturazione elettronica anche per i contribuenti con ricavi inferiori a 25.000 euro, i dati relativi alle ritenute fiscali sui lavoratori sono automaticamente disponibili negli archivi dell’Agenzia delle Entrate, grazie alla trasmissione delle fatture tramite il Sistema di Interscambio a partire dal 1° gennaio 2024.

Infatti, grazie alle e-invoice, i dati relativi ai compensi sono già trasmessi dal sistema SdI. In questo modo, la compilazione della CU è superflua. Per questo motivo, è stato decretato lo stop.

L’obbligo di fatturazione elettronica comporta anche un’ulteriore semplificazione: a partire dal 2024, sarà infatti disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata anche per le partite IVA.

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Chi deve presentare la Certificazione unica 2025

La Certificazione unica 2025 deve essere presentata dai sostituti d’imposta in favore dei lavoratori dipendenti, collaboratori e pensionati. Come si legge sul sito dell’Agenzia delle entrate:

“Per il periodo d’imposta 2024, i sostituti d’imposta utilizzano la Certificazione unica 2025 (Cu), per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi”.

Come già detto, a partire dal 2025 non saranno tenuti coloro che effettuano le ritenute in qualità di sostituti d’imposta per i contribuenti aderenti al regime forfettario e al regime dei minimi.

Le CU devono essere trasmesse ai sostituiti entro il 16 marzo. Cadendo di sabato, nel 2025, la data di scadenza slitta al 17 marzo. Entro quella stessa data deve essere effettuata, in via telematica, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello “ordinario”.

Per conoscere maggiori informazioni sulla CU 2025 e sugli adempimenti, si consiglia la lettura delle istruzioni di compilazione, rese disponibili dall’Agenzia delle entrate, insieme ai modelli.

Cosa sapere in sintesi

A partire dal 2024, i contribuenti aderenti ai regimi dei minimi e forfettario non devono più predisporre la Certificazione Unica (CU) per i compensi, in quanto l’Agenzia delle Entrate ha eliminato tale obbligo. La novità deriva dall’estensione obbligatoria della fatturazione elettronica, che rende superflua la compilazione della CU, in quanto i dati sono già trasmessi tramite il Sistema di Interscambio.

I sostituti d’imposta non dovranno più trasmettere la CU per questi contribuenti, semplificando gli adempimenti fiscali. La modifica entra in vigore a partire dalle somme erogate dal gennaio 2024. La Certificazione Unica resta comunque obbligatoria per i lavoratori dipendenti, collaboratori e pensionati. Il termine per la trasmissione della CU ai sostituiti è il 16 marzo, con scadenza slittata al 17 marzo nel 2025.

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