REGGIO CALABRIA I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato e posto ai domiciliari l’ex sindaco di San Luca, Bruno Bartolo e l‘ex assessore alle opere pubbliche, urbanistica e cooperazione Francesco Cosmo. Ad altre quattro persone, dirigenti della società di calcio Asd San Luca 1961, sono stati notificati degli obblighi di dimora. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Locri su richiesta della locale Procura. I militari, nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dell’impianto sportivo, hanno anche sottoposto misura interdittiva la società calcistica e a sequestro preventivo lo stadio comunale “Corrado Alvaro” di San Luca.
Le indagini
Le indagini, dirette dalla Procura di Locri e condotte dalla Stazione Carabinieri di San Luca, attraverso l’acquisizione e l’analisi di copiosa documentazione, opportunamente corroborata da un’ampia piattaforma di intercettazioni ambientali audio e video, traggono lo spunto iniziale da alcuni controlli amministrativi nei confronti di esercizi commerciali svolti, nel mese di settembre 2022, in occasione della “Fiera della Montagna”, indetta dal Comune di San Luca, presso il Santuario della Madonna di Polsi. Il Santuario aspromontano, importante luogo di culto mariano, è anche noto come luogo storicamente legato alla ‘Ndrangheta nazionale ed interazionale, che vi annette un rilevantissimo valore simbolico, come ampiamente riscontrato in sede processuale e nel corso di numerose, ed anche recenti, inchieste giudiziarie. In questo contesto, gli approfondimenti eseguiti dai Carabinieri hanno permesso di disvelare la sussistenza di un vera e propria intesa collusiva tra l’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore ‘”pro-tempore”, ed i commercianti presso l’Area Mercatale del Santuario di Polsi, avendo il menzionato Assessore, responsabile della procedura di assegnazione degli spazi pubblici destinati alla vendita di articoli religiosi, alimenti e bevande durante la tradizionale ricorrenza religiosa del mese di settembre, anche con il concorso dell’ex Sindaco (al quale è ascritta la condotta delittuosa oggetto di specifica incolpazione), e ricorrendo alla costituzione di atti falsi, rilasciato illegalmente (in totale carenza di istruttoria, di graduatorie e, finanche, in assenza delle istanze dei beneficiari), con elusione delle procedure previste dal bando di gara – indetto e volutamente mai portato a termine -, molti titoli autorizzativi al commercio, in favore di soggetti legati o contigui alla criminalità organizzata sanluchese, quasi tutti colpiti da sentenze di condanna passate in giudicato, oppure attinti da misure di prevenzione ed antimafia e che, proprio in ragione dei loro trascorsi, non avrebbero mai potuto ottenere legittimamente le concessioni in parola.
L’ASD San Luca 1961
Parallelamente, le indagini hanno consentito di censire un’ulteriore intesa delittuosa, intercorsa tra i medesimi Amministratori comunali ed i dirigenti della società di calcio “A.S.D. San Luca 1961″, militante all’epoca dei fatti, nel campionato di calcio di serie D. Nella circostanza, le intercettazioni hanno permesso di ricostruire, in dettaglio, le varie fasi preparatorie ed il suo successivo concretizzarsi, tra il mese di novembre 2023 e il gennaio 2024, dell’accordo fraudolento finalizzato a far ottenere in concessione alla “A.S.D. San Luca 1961” lo stadio comunale “C. Alvaro”, eludendo, anche in questo caso, le procedure previste dalla legge (la cui corretta applicazione, avrebbe dovuto imporre, invece, la tassativa esclusione della società sportiva dall’affidamento del bene, a causa delle plurime e gravi inadempienze contrattuali commesse negli anni precedenti): ciò attraverso la predisposizione di un bando di gara, appositamente predisposto nel corso di più incontri, tenuti negli uffici comunali tra Sindaco, Assessore e rappresentanti della squadra, durante i quali venivano pattuite le clausole e stabiliti i successivi passaggi formali da adottarsi (in chiara violazione dei principi di trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione e delle regole di concorrenza e libero mercato) affinché la predetta A.S.D. potesse aggiudicarsi nuovamente il godimento dell’impianto, a condizioni economiche d’indebito vantaggio e con spese interamente a carico dell’Ente e dei suoi contribuenti. Nello stesso frangente, il Sindaco “pro-tempore”, al fine di permettere alla squadra di allenarsi e di continuare a giocare il campionato alla presenza del proprio pubblico pagante, ha rilasciato illegittimamente, procurando alla predetta ADS un ingiusto vantaggio economico, diverse autorizzazioni, nella quali è stato attestato falsamente l’avvenuto riscontro dell’agibilità dell’impianto sportivo. (redazione@corrierecal.it)
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