Fp Cgil, elezioni Rsu. Al voto 7500 lavoratori

di Elena Coatti

Si apre la campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego, in vista delle elezioni del 14, 15 e 16 aprile 2025. La Funzione Pubblica Cgil di Ferrara annuncia che lunedì 27 gennaio verranno fatte le indizioni da parte delle organizzazioni sindacali, mentre martedì 28 gennaio partirà la raccolta firme per la presentazione della lista in tutti gli enti pubblici.

Al fine di dare visibilità ai cittadini di un momento così importante per la partecipazione democratica, si sono riuniti oggi in piazza Municipale Marco Blanzieri, segretario generale della categoria, e i candidati Francesca Chierici (segretaria con delega alla sanità), Fabio Campagna (coordinatore igiene ambientale), Murat Diyapoglu (funzionario sanità pubblica e privata), Filippo Balboni (funzionario sanità pubblica), Sergio Guglielmini (funzionario Locali centro nord) e Anita Vergnani (segretaria funzione pubblica).

“Le elezioni Rsu le faremo in tre comparti – spiega Blanzieri –. Nel comparto sanità, dove abbiamo le due aziende sanitarie, voteranno circa 4500 persone. Nel comparto delle funzioni locali, dove all’interno ci sono tutti i Comuni, la Provincia, la Camera di commercio, voteranno 2500 persone. Nel comparto delle funzioni centrali, invece, che comprendono tutti gli enti dello Stato, circa 500”.

Un totale di 7500 lavoratrici e lavoratori potranno così dar voce al loro disagio, dovuto ai continui tagli al pubblico impiego che Blanzieri ritiene sia stato “falcidiato”. “I lavoratori delle funzioni locali – continua il segretario generale – sono passati dagli oltre 500mila del 2002 ai 300mila del 2024. Tagliare il lavoro pubblico dentro ai servizi vuol dire tagliare i diritti sia dei cittadini che tutti quelli legati alla Costituzione, diritto alla salute in primis”.

Con l’obiettivo di partire dalle esigenze delle persone, Fp Cgil invierà un questionario a tutte le elettrici e gli elettori per conoscere le condizioni sul posto di lavoro. In più, verrà presentata ai sindaci e ai direttori delle aziende e degli enti pubblici una raccolta firme per avviare una campagna straordinaria di stabilizzazioni e assunzioni. Ma non finisce qui, perché verrà istituita una scuola di formazione sindacale per le Rsu rivolta a tutti i candidati. “Vogliamo mettere nelle condizioni di affrontare questo percorso elettorale nelle migliori condizioni possibili”, spiega il segretario generale.

“Queste elezioni hanno un valore molto importante anche in riferimento a quello che sta succedendo con i contratti collettivi nazionali – aggiunge Blanzieri –. I tre comparti hanno tre Ccnl e parliamo, a livello nazionale, di circa un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori”.

Proprio per quanto riguarda i contratti, “è successo qualcosa di mai accaduto prima”, dice Blanzieri: una firma disgiunta delle organizzazioni sindacali confederali. “La Cisl ha firmato il contratto, Uil e Cgil no. Nel pubblico impiego la validità del contratto si ottiene con la firma del 50% +1, e questo “è entrato in vigore con una serie di organizzazioni sindacali autonome, storicamente questo è un fatto eccezionale”.

Il secondo contratto andato in discussione “ha avuto la stessa dinamica del primo – prosegue Blanzieri – se non che all’ultimo una sigla autonoma si è ritirata e non è stato possibile sottoscrivere il contratto nazionale della sanità”. Contratto che Fp Cgil non avrebbe comunque firmato, perché al suo interno c’è il recupero di un terzo dell’inflazione del triennio che va dal 2022 al 2024. “Sostanzialmente, si scarica sulle spalle di chi lavora parte dell’aumento del costo della vita”.

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