Il 2024 dei Vigili del fuoco di Ravenna. Il comandante Petitto: “Più incendi nelle case a causa di impianti e stufette non a norma”

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Le case di Traversara travolte dall’acqua sono difficili da scordare. Anche se alle spalle hai anni di lavoro nelle emergenze, come il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Antonio Petitto.

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Quelli di Traversara sono stati probabilmente i soccorsi più difficili da coordinare, in un anno che ha visto molti altri fronti aperti: dagli incendi in aziende “a rischio incidenti rilevanti” a quelli negli appartamenti, in aumento a causa di bombole Gpl gestite male o di impianti non a norma. Con lui facciamo il punto delle operazioni che hanno visto su campo i pompieri della provincia e sui progetti futuri. A partire dall’arrivo del secondo distaccamento cittadino dei Vigili del fuoco che dovrebbe trovare “casa” nella ristrutturata sede di fronte al cimitero. Ma in cantiere il comando guidato da Petitto ha anche la costruzione della nuova caserma, accanto al parco Baronio – non prima di alcuni anni – e la ristrutturazione della Fabbrica Vecchia e di un edificio a Marinara che ospiteranno invece, rispettivamente, la scuola sommozzatori e il distaccamento portuale. In un futuro non troppo lontano.

Comandante Petitto, facciamo un bilancio. In cosa sono stati più impegnati i suoi uomini nel 2024?
I Vigili del fuoco intervengono in caso di incidenti, apertura porte e incendi in abitazione. Questo tipo di operazioni è sempre più frequente a causa di una gestione non ottimale di stufette e di bombole e di impianti non a norma, con il rischio di diffusione di monossido di carbonio. Poi c’è stata l’alluvione di settembre. Quando si è rotto l’argine, con l’aiuto di cinque elicotteri, abbiamo salvato persone. Alcune abitazioni sono state portate via dalla forza dell’acqua. Le squadre di terra hanno rischiato. Si tratta di uomini addestrati a operare in ambiente acquatico, ma non con una corrente di quel genere.

Cosa ricorda di quei giorni? Cosa l’ha colpita di più?
Le case senza pavimento: le piastrelle erano state portate via dall’acqua. Come se fosse passata una ruspa. E poi una signora che voleva tornar dentro casa sua che ormai non era stabile. Ricordo quando, dopo 37 ore che non dormivo, è arrivata la notizia di due dispersi, fortunatamente poi rivelatasi falsa.

Su quali altri fronti avete operato?
Gli incendi di alcune aziende lungo il canale Candiano. Si è trattato di interventi delicati perché alcune erano a rischio rilevante, altre stoccavano tali quantità di materiale infiammabile che poteva creare seri danni se si fosse tutto incendiato. Uno su tutti, quello alla Eurodock con fiamme in nastri trasportatori che viaggiavano a 15 metri di altezza. In pineta e nelle aree boschive della provincia, invece, non ci sono stati roghi di grossa portata. Pochissime le evidenze di incendi dolosi. Solo per quello alla scuola don Minzoni c’è questa ipotesi. Siamo stati impegnati poi in un progetto che s’intitola “Acqua è, e vita” nell’ambito del quale, assieme agli uomini della Protezione civile alla Polizia provinciale e al 118, abbiamo incontrato centinaia di studenti, dopo l’alluvione, per fare prevenzione, a partire da un filmato che racconta del nostro impegno durante l’alluvione del 2023.

Su quanti uomini (e donne) può contare? Sono sufficienti?
Qui lavorano 200 vigili (tra cui cinque donne, ndr). Molti però andranno in pensione a breve. E il turn over non è coperto. La carenza di organico è di circa il 20 per cento. Da quasi 20 anni le assunzioni sono pochissime perché prima si poteva contare sul cosiddetto “personale discontinuo” e i volontari che coprivano qualche turno. Ma abbiamo un gap nella fascia d’età dei 50enni. Ora però con l’arrivo di un nuovo distaccamento cittadino dovrebbero arrivare 24 unità.

E sui mezzi qual è la situazione?
Abbiamo un parco automezzi un po’ datato che necessita spesso di manutenzione. Abbiamo due autoscale (che servono, tra l’altro, per issare il cesto dei fiori sulla colonna della Madonna in piazza Duomo in occasione della Fiorita, ndr) ma ne servirebbero altre due. E anche le motonavi sono un po’ vecchie. Di contro possiamo contare su un Unimog, un autocarro con moduli antincendio in grado di intervenire in zone boschive e una piattaforma con moduli antincendio. Negli ultimi anni ci sono arrivate anche automobili elettriche che però non sono del tutto funzionali: quando dobbiamo fare interventi non abbiamo idea di quando torneremo e quindi la ricarica è difficile. Ma la nuova caserma prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Quando sarà pronta la nuova caserma?
L’appalto deve essere ancora assegnato, siamo nella fase di progettazione. Si tratterà di una struttura da 13 milioni di euro che sorgerà dietro l’attuale, al confine con il Parco Baronio. Ma ci sono altri lavori che ci aspettano. Anzitutto la ristrutturazione della sede del Marchesato/Fabbrica Vecchia che dovrebbe ospitale la scuola sommozzatori e la foresteria. Verrà invece demolita e ricostruita l’attuale sede del distaccamento portuale che diventerà quella del distaccamento cittadino. I vigili nautici saranno trasferiti accanto a Marinara, a Marina di Ravenna. Per il 2026 è invece attesa la nuova caserma di Faenza che sorgerà in via Piero della Francesca. A Lugo la caserma è nuova mentre quella di Cervia chiede ulteriori spazi.



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