“Il Municipio ha valutato per davvero tutte le opzioni?”

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“La posta in gioco è troppo alta per i bambini del comune di Tresa per non tentare tutto il possibile”. Il gruppo SOS scuole comunali, apartitico e costituitosi spontaneamente in occasione della ventilata riorganizzazione scolastica, “oltre a non ottenere nessuno spazio di dialogo, vede travisare in modo grossolano i dati”.

“Malgrado più di un terzo della popolazione di Tresa
sostenga la causa del Gruppo SOS Scuole Comunali, il Municipio rifiuta di
coinvolgere il gruppo nella discussione per la decisione sul futuro delle
scuole
”. Inizia così la presa di posizione del Gruppo SOS Scuole Comunali, che
in una nota ha voluto ricordare diversi punti, primo fra i quali il fatto che “708
firme
, tra le quali quelle della maggioranza dei consiglieri comunali, sono
state raccolte in tutti i quartieri di Tresa dal Gruppo SOS in sole due
settimane. Niente però sembra fermare il Municipio nel suo intento di
riorganizzazione scolastica, anche se le motivazioni addotte si avvalgono di
dati tendenziosi e manipolati”. Il Gruppo ricorda in seguito come una decisione
non sia ancora stata presa, “tuttavia, vi è l’impressione che l’Esecutivo abbia
già deciso, ma cerchi di dilungare il più possibile il tempo di attesa
nell’incertezza, per non lasciare spazio a obiezioni”.

Recentemente il Sindaco ha ribadito che “non va
dimenticato che la sede di Sessa finora l’abbiamo tenuta in piedi portando
bambini di altri quartieri”. Ma per il Gruppo SOS “l’Esecutivo continua a
far credere alla popolazione che alle Scuole Elementari (SE) di Sessa vi siano
cinque bambini che provengono da altri quartieri e che, in loro assenza,
sarebbe stata istituita una pentaclasse. Invece, secondo i dati analizzati dal
Municipio, di giugno 2024, è una sola bambina alla SE di Sessa, che proviene da
un altro quartiere di Tresa. Il motivo risiede però nel fatto che il padre ha
richiesto espressamente che potesse frequentare la scuola di Sessa per
vicinanza geografica”. A detta loro, anche senza l’allieva del quartiere di
Monteggio, gli alunni totali a Sessa sarebbero stati 22, “dunque non sarebbe
possibile istituire una pentaclasse, che – secondo il regolamento – può contare
al massimo 20 allievi”. Gli altri bambini che abitano al di fuori del quartiere
di Sessa (tre di Monteggio e uno di Croglio) frequentano invece la Scuola
dell’Infanzia (SI) di Sessa. “A questi allievi è stato espressamente richiesto
dal Municipio di frequentare la sede di Sessa, perché le due sezioni di SI di
Croglio erano già sovraffollate. Ad ogni modo, la SI a Sessa conta un numero
cospicuo di allievi, pari a 22, che nei prossimi anni rimpolperebbero per bene
le fila della SE (8 allievi in più tra tre anni). Anche il calo importante di
allievi tanto paventato dunque è passeggero. Si continua poi a ribadire che a
Sessa frequentano le scuole bambini di altri quartieri, ma non si dice mai che
a Croglio sta frequentando la SI un bambino del quartiere di Sessa. Infine, ci
chiediamo: in nome dell’unità comunale, tanto proclamata dal Municipio, perché
bisogna continuare a parlare dei quartieri di provenienza? Non sono forse tutti
bambini di Tresa?”. Un altro interrogativo riguarda poi la “manipolazione dei
dati da parte dell’Esecutivo per fare in modo che la sede di Sessa appaia
ingiustamente con un numero esiguo di allievi per poter diffondere lo
spauracchio di una pentaclasse che, come si è detto in precedenza, non è
possibile istituire”. Si arriva così al nocciolo della questione: “dove sta la
vera motivazione della riorganizzazione scolastica? Se il numero di allievi di
Sessa è solo un pretesto e i dati forniti non sono corretti, cosa spinge per
davvero il Municipio a effettuare questo cambiamento che non è né richiesto
dalla popolazione, né imposto dal Cantone?”.

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Ad oggi, le ragioni addotte dall’Esecutivo “lasciano il
tempo che trovano”. Quanto viene sottolineato nella presa di posizione riguarda
il fatto che “si antepone la stabilità numerica e la semplificazione a livello
organizzativo e burocratico, anziché il benessere e la qualità di vita dei
bambini, che dovrebbe essere il fattore più importante”. Per il Gruppo il
motivo potrebbe anche essere quello di “giustificare l’investimento di diversi
milioni che dovrà venire fatto per ristrutturare il centro scolastico di
Croglio. Centro che già al nascere sembrava essere sovradimensionato per la
regione, tanto che le forze politiche di allora avevano già provato a imporre
lo spostamento degli allievi di Sessa verso Croglio”.

Quello che viene consigliato nella nota al Municipio è di
chinarsi su un aspetto che attualmente “fa finta di non vedere o minimizza: la
ricchezza costituita da una scuola al centro del villaggio”. Nell’ultima seduta
di Consiglio comunale è stato detto che un moltiplicatore all’85% è attrattivo per
le famiglie. “A nostro modo di vedere”, prosegue il testo, “il fattore vincente
per attirare famiglie con bambini è una scuola di prossimità”. Per confermare
la tesi viene fatto l’esempio della scuola elementare di Monteggio, che quando
chiuse nel 1980 costrinse 44 bambini del territorio comunale  a trasferirsi al Centro Lüsc di Croglio. A
distanza di 45 anni, i bambini sul territorio di Monteggio sono diminuiti del
64%: “sono infatti solamente 28”. A Sessa, sempre nel 1980 era stata istituita
una pentaclasse e gli allievi (tutti sopravvissuti allo choc della pentaclasse
peraltro erano 22, “un minimo storico per la SE di Sessa, che ora conta ancora
22 allievi (tralasciando chi abita a Monteggio). I numeri di allievi alla SE di
Sessa, che si trova nel cuore del villaggio sono fluttuanti, ma non tendono a
diminuire, proprio perché le famiglie si trasferiscono a Sessa per avere una
scuola di prossimità e a misura di bambino. Non è un caso che 19 allievi (SI e
SE) siano figli di ex-allievi delle scuole di Sessa, i quali hanno deciso di
stabilire la loro famiglia a Sessa, dopo essere partiti altrove per studiare o
lavorare”. Da ultimo, viene evidenziato come la maggior parte dei bambini in
età scolare del territorio di Tresa si trova nel quartiere di Ponte Tresa (51
bambini), le cui scuole sono state recentemente chiuse a tempo indefinito, e
nel quartiere di Sessa (40 bambini). “Il Municipio dice di aver valutato tutte
le opzioni possibili per il futuro delle SE di Tresa, ma, a nostro modo di
vedere, manca tra le possibilità una variante fondamentale: valorizzare le
scuole al centro dei villaggi, mantenendo la sede di Sessa e ristrutturando la
sede di Ponte Tresa, suddividendo i bambini tra i due istituti per vicinanza
geografica. Questo cambio di prospettiva implicherebbe anche un riorientamento
del Centro Lüsc di Croglio, per esempio come casa-colonie e/o centro sportivo e
polifunzionale”.



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