le congetture dell’universo moda per i trasferimenti del 2025

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



26 gennaio 2025

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Con un mercato sempre più turbolento, che ha creato grossi problemi alle vendite del settore del lusso, il 2024 ha segnato una rottura col passato all’interno di diverse grandi case di moda, con una serie di importanti partenze e di nomine a sorpresa nella loro direzione creativa. In particolare, l’annata si è chiusa a dicembre con l’addio di John Galliano a Maison Margiela, marchio per cui lavorava da dieci anni. Due mesi prima, l’inclassificabile Hedi Slimane aveva lasciato Celine dopo sette anni di servizio. Due partenze emblematiche che annunciano un nuovo capitolo per un mondo della moda in piena ricomposizione. Sebbene molti incarichi di direttore creativo per marchi di lusso siano stati occupati, come abbiamo raccontato nel capitolo precedente, tanti altri rimangono vacanti, mentre numerosi stilisti di punta sono ancora sul mercato. Panoramica.

Jonathan Anderson starebbe per sbarcare da Dior – ©Launchmetrics/spotlight

Fendi
Da ottobre Fendi non ha più uno stilista a gestire le collezioni donna. Kim Jones, responsabile dell’alta moda e del prêt-à-porter femminile, che era subentrato a Karl Lagerfeld nel settembre 2020, se n’è andato, concentrandosi ora esclusivamente sulle collezioni dell’uomo Dior. Alla sua partenza, il marchio romano di LVMH ha fatto sapere che a tempo debito sarà annunciata una nuova organizzazione creativa. Intanto a febbraio sfilerà a Milano, dando il via ai festeggiamenti per i suoi 100 anni. In Lombardia svelerà le collezioni uomo e donna disegnate per l’occasione da Silvia Venturini Fendi, creatrice di menswear e accessori. Le indiscrezioni sui potenziali candidati si moltiplicano da tempo, andando da John Galliano a Maria Grazia Chiuri, passando per Pierpaolo Piccioli, il più citato.

Maison Margiela
Per trovare un successore di John Galliano da Maison Margiela, il gruppo italiano OTB potrebbe trovare la perla rara nelle proprie scuderie, in particolare all’interno del suo marchio di punta Diesel, gestito dal 2020 da Glenn Martens. Il talentuoso designer belga non lavora più per Y/Project, il brand parigino che ha appena chiuso i battenti. Negli ultimi dieci anni, lo stilista fiammingo si è affermato come uno dei designer più interessanti del panorama della moda parigina. Da Diesel, che rimane un marchio di jeans commerciale, il suo talento ricchissimo di inventiva potrebbe sembrare un po’ sottoutilizzato. Qualcuno lo vedrebbe bene da Maison Margiela a subentrare a John Galliano…

Carven
Con la moda chic, sofisticata e minimalista di Louise Trotter, Carven ha guadagnato visibilità, ma ha visto diminuire le vendite. In attesa di trovare un successore alla sua direttrice creativa, partita in direzione Bottega Veneta, la casa di moda parigina di proprietà del gruppo ICCF (Icicle Carven China France) ha promesso che organizzerà una sfilata a marzo a Parigi per l’Autunno-Inverno 2025/26, “concentrandosi sull’essenza della maison”. Il marchio, che fino all’arrivo di Louise Trotter si era sviluppato soprattutto in Cina attraverso le creazioni più accessibili di un team di designer interno, sta pensando di modificare il proprio sviluppo commerciale. Il che farebbe pensare ad un ritorno a una direzione creativa interna, sicuramente meno onerosa.

Helmut Lang
A fine novembre, il marchio americano Helmut Lang ha salutato il suo direttore creativo Peter Do. Una partenza avvenuta a meno di due anni dalla sua nomina, che si concretizzò nel 2023. Chiaramente, lo stilista americano di origine vietnamita non ha convinto il pubblico, né i fan della griffe cult degli anni ’90. Il marchio, che non ha partecipato all’ultima New York Fashion Week di settembre non ha fornito nessuna informazione sul suo eventuale successore, né sul suo ritorno sulle passerelle.
 
Le posizioni che potrebbero liberarsi

Christian Dior
Le grandi manovre si concentreranno soprattutto all’interno del gruppo LVMH, che si prepara a lanciare un imminente valzer di poltrone. Al centro del sistema, il suo marchio di punta, Christian Dior, guidato da Maria Grazia Chiuri da settembre 2016 per le collezioni femminili e haute couture, e da Kim Jones da marzo 2018 per quelle maschili. Fin dall’inizio del percorso di Chiuri circolavano indiscrezioni sullo scarso entusiasmo che il boss del gruppo, Bernard Arnault, provava nei confronti della stilista italiana, prima stilista donna da Dior, nota per le sue posizioni femministe.
 
Protetta dai buoni risultati ottenuti – ha quadruplicato il fatturato del marchio in sei anni (2018-2023), Chiuri finora ha retto, ma il recente rallentamento delle vendite di Christian Dior potrebbe accelerarne l’uscita. Secondo gli analisti di HSBC, le creazioni di Dior sono diventate “un po’ obsolete e ripetitive”. Le ipotesi sul futuro di Maria Grazia Chiuri sono numerose, ma prive di qualsiasi fondamento reale. Si parla soprattutto di un ritorno in Italia da Fendi o Gucci.

Maria Grazia Chiuri starebbe per lasciare Christian Dior – ©Launchmetrics/spotlight

Jonathan Anderson dovrebbe sostituirla. La questione sembra risolta. Lo stilista irlandese ha fatto miracoli da Loewe, marchio spagnolo di pelletteria di proprietà di LVMH. Praticamente sconosciuto quando ne ha assunto la direzione artistica nel 2013, il brand in dieci anni si è trasformato in una delle griffe che contano nel panorama del lusso contemporaneo. Lo stilista gestisce con successo anche il proprio marchio JW Anderson, creato nel 2008. Il suo talento darà senza dubbio una spinta creativa a Dior, rilanciando l’etichetta in questi tempi cupi. Il fatto che Loewe e JW Anderson abbiano saltato le passerelle di Parigi e Milano a gennaio sembrerebbe confermare l’ipotesi di un annuncio imminente.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Loewe
Magistralmente condotto verso il successo, questo marchio secondario della galassia LVMH, letteralmente esploso in dieci anni, dovrà probabilmente trovare un successore di Jonathan Anderson, atteso da Dior. Negli ultimi giorni si sono intensificate le voci sui potenziali candidati. Due coppie creative sembrano ben posizionate. Da una parte Jack McCollough e Lazaro Hernandez, i fondatori della label americana Proenza Schouler, appena usciti dalla loro maison. Dall’altra Lucie e Luke Meier. Quest’ultima coppia, alla guida di Jil Sander (gruppo OTB) dal 2018, è da diverse settimane al centro di voci che la vedono in partenza. A quanto pare presenteranno il loro ultimo défilé a Milano a fine febbraio. I quattro candidati hanno tutti uno spiccato talento per gli accessori, segmento imprescindibile di Loewe.

Jil Sander
Con Maison Margiela e Jil Sander, anche OTB, il gruppo di moda italiano di Renzo Rosso, si prepara a entrare nel gioco delle “sedie musicali”. Con la partenza apparentemente già pianificata di Lucie e Luke Meier, designer del marchio minimalista tedesco, diventa urgente trovare un nuovo direttore creativo. Secondo le nostre fonti potrebbe trattarsi del britannico Daniel Lee, attualmente da Burberry, che tornerebbe in Italia, dove ha avuto successo da Bottega Veneta. Un altro nome emerso di recente è quello di Simone Bellotti, che da maggio 2023 si distingue per la vena inventiva e la conoscenza del prodotto in Bally. Si dice che sia sul punto di lasciare il produttore svizzero di calzature e accessori, in difficoltà finanziarie.

Burberry
Acclamato dalla critica quando lavorava per Bottega Veneta coadiuvato da Matthieu Blazy, Daniel Lee ha deluso le aspettative da quando ha assunto la guida di Burberry nel 2022. Il gruppo britannico, in grande difficoltà fino alla fine del 2024, ha dovuto rivedere la propria strategia, in un’operazione che sembra dare frutti, ma il divorzio con il suo direttore creativo sembra ormai consumato. Lee potrebbe approdare da Jil Sander. Chi lo sostituirà? Si vocifera che il britannico Kim Jones potrebbe raccogliere la sfida. Anche se sembra meno minacciato rispetto a Maria Grazia Chiuri all’interno di Dior, Jones ha perso punti di recente, dopo che è stato licenziato da Fendi, marchio di cui dirigeva lo stile della moda femminile dal 2020. Jones lascerebbe così campo libero al suo connazionale Jonathan Anderson affinché ridefinisca la nuova direzione della maison Dior per l’uomo e la donna.

Gucci
Nominato nel 2023 alla testa di Gucci per succedere all’iconico Alessandro Michele, Sabato De Sarno sembra seduto su un seggiolino eiettabile. La sua partenza è stata tra gli argomenti più discussi dell’ultima Fashion Week. Ingaggiato per riposizionare il marchio di punta del gruppo Kering in un segmento più alto, si è subito messo in prima linea, senza però riuscire ad alzare l’asticella della griffe, ora in fase discendente. Le sue vendite sono diminuite di un altro 26% nel terzo trimestre. Inoltre, l’etichetta di origine fiorentina non ha sfilato con l’uomo a gennaio, optando per uno show misto il prossimo febbraio. Circolano i nomi più inaspettati per il suo potenziale successore, da Hedi Slimane a Maria Grazia Chiuri, con Dario Vitale (ex Miu Miu) come outsider.
 
Versace
Il marchio di lusso italiano Versace sta attraversando un momento complicato. È di proprietà del colosso americano Capri Holdings, che controlla anche Michael Kors e Jimmy Choo, il quale starebbe valutando la possibilità di venderlo. Alla guida dello stile dal 1997, Donatella Versace è sul punto di voltare pagina. Il suo contratto dovrebbe scadere dopo un’ultima sfilata a febbraio. A sostituirla sarà Riccardo Tisci, che le è molto legato e in cerca di lavoro? In lizza ci sarebbe anche lo sconosciuto Dario Vitale, artefice del successo di Miu Miu.

Sabato De Sarno rischia di perdere il posto da Gucci – ©Launchmetrics/spotlight

Jean Paul Gaultier
Secondo numerose indiscrezioni, anche il marchio Jean Paul Gaultier sarebbe in fermento e alla ricerca di un direttore artistico. La firma di proprietà del gruppo spagnolo Puig ha moltiplicato le collaborazioni con giovani designer per le sue collezioni di haute couture. L’ultimo stilista ad aver ricoperto questo ruolo è Ludovic de Saint Sernin, che sfilerà il 29 gennaio.

I designer sul mercato o pronti a trasferirsi

A causa della crisi, durante tutto l’anno sono stati assunti molti nuovi direttori artistici. Alcuni hanno recuperato il loro marchio di proprietà, altri hanno realizzato delle collaborazioni prima di tornare nuovamente in pista come direttori artistici, come Haider Ackermann, reclutato da Tom Ford, che lavora anche per Canada Goose. Mentre Alessandro Michele passava da Gucci a Valentino e Matthieu Blazy da Bottega Veneta a Chanel, in tanti sono rimasti in stand-by. Come Pierpaolo Piccioli, che ha lasciato Valentino a marzo, Jeremy Scott che se n’è andato da Moschino nel 2023, Peter Hawkings, licenziato a luglio da Tom Ford, o anche Andrea Incontri, rimosso da Benetton a settembre, e Filippo Grazioli, esonerato da Missoni a ottobre. Senza dimenticare Riccardo Tisci, che ha lasciato Burberry nel 2022. Tra questi designer in cerca di una nuova posizione, ce ne sono alcuni da tenere d’occhio da vicino, mentre altri potrebbero presto annunciare la loro partenza per volare verso nuove mete.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

John Galliano
Dopo la sua ultima sfilata mozzafiato dedicata alla collezione haute couture Primavera-Estate 2024 firmata per Maison Margiela, griffe che ha lasciato a dicembre, John Galliano sta risvegliando tutte le fantasie. Molti sognano un suo ritorno da Christian Dior, dopo che lo stilista nato a Gibilterra venne licenziato dall’iconico marchio francese nel 2011 in seguito ad alcune dichiarazioni antisemite pronunciate sotto l’effetto dell’alcol. Prima di allora, il britannico aveva rilanciato con brio la griffe ammiraglia del gruppo LVMH. Un ritorno ritenuto impossibile da molti osservatori, che credono maggiormente nella sua nomina da Fendi, altra maison del colosso francese del lusso. Secondo i ben informati, lo stilista tornerebbe sì a far parte della società numero uno del lusso, ma per rilanciare il proprio marchio omonimo, che LVMH – che ne è il proprietario – ha lasciato scomparire. Il gruppo sembrerebbe ora disposto a finanziare nuovamente il marchio John Galliano, ma con il suo fondatore ai comandi.

Hedi Slimane
Dal suo addio a Celine, la maison di LVMH che ha portato in sette anni da 500 milioni di euro di giro d’affari a un fatturato compreso tra 2,5 e 3 miliardi, Hedi Slimane ha scatenato le voci e le domande più eterogenee e improbabili. Ma come sempre, l’uomo considerato uno dei designer più influenti della sua generazione è riuscito a mantenere un’aura di mistero sulla sua futura destinazione. Alcuni lo vedevano da Chanel, ma alla fine è stato Matthieu Blazy ad avere l’incarico. Pensavamo stesse per mettere piede a Milano… per andare da Roberto Cavalli. Secondo altri sarebbe pronto ad approdare da Armani, dove sarebbe già impegnato a “ridisegnare” gli hotel del gruppo. La casa italiana ha subito smentito. Secondo le fonti più recenti, infine, il genio della moda sarebbe atteso da Gucci…
 
Negli ultimi mesi Hedi Slimane si è impegnato “soprattutto nello sviluppo della propria società di consulenza individuale”, rivela Glitz Paris. Questa azienda, dotata di una filiale a Parigi e un’altra a Nizza, dove lo stilista ha allestito uno studio fotografico, dovrebbe essere utilizzata per le collaborazioni con i brand. Nel frattempo, a dicembre ha creato @hedislimanehomme, un account Instagram dove ha pubblicato una quindicina di foto delle sue creazioni maschili per Dior e Saint Laurent, seguito da circa 12.000 fan. Due siti a suo nome mettono poi in risalto le sue fotografie in bianco e nero (da aprile 2023 a oggi) e le mostre da lui realizzate.

Dario Vitale
Dario Vitale, direttore del design per il prêt-à-porter dell’etichetta Miu Miu, guidata dalla direttrice creativa Miuccia Prada, si prepara a partire. Sarà il suo braccio destro, Francesca Nicoletti, a succedergli a fine gennaio. Molto apprezzato per il suo lavoro, lo stilista ha visto aumentare la propria popolarità nell’ultimo anno, mentre le vendite della “sorella più piccola” del gruppo Prada sono esplose. Nel 2023, il marchio ha registrato un aumento di fatturato del 58%, a 649 milioni di euro. Il ritmo ha accelerato ulteriormente, con una crescita del 97,3% nei primi nove mesi del 2024. Una prestazione notevole, in un momento in cui il mercato del lusso si trova ad affrontare una crisi senza precedenti. I cacciatori di teste sono in allerta e si mormora che possa sbarcare da Versace, che l’attuale proprietario Capri Holdings sta cercando di vendere. Guarda caso, il dossier sarebbe seguito con attenzione da Prada, secondo indiscrezioni di mercato. Altri lo vedono destinato da Gucci.

Copyright © 2025 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.



Source link

Contabilità

Buste paga

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link